[trashware] Commercialista cercasi :-)

Massimo Masson massimo@mail.studiomasson.it
Ven 22 Ott 2004 17:44:12 CEST


vic ha scritto:
[...]
>>Mi sa che ce n'è uno iscritto alla lista, ma però sta facendo orecchie 
>>da... commercialista ;-)
>>
>>Spero che dica la sua :-)
> 
> uffa nemmeno su un lista di PC si possono dimenticare le proprie
> sventure :-)

Mal comune mezzo gaudio, dicevano... ;)

> Sinceramente non so tantissimo di ONLUS, non e' il mio campo.

Nemmeno io sono esperto di non profit... ho appena iniziato ad esaminare 
il tema...
Ad ogni modo, mi pare che l'attività inerente il trashware non sia 
comunque classificabile tra le ONLUS, in quanto carente l'aspetto della 
finalità di solidarietà sociale.

> Per il momento posso dire che le associazioni di volontariato (sociale,
> culturale, etc.) in linea di massima non possono avere un'attivita' di
> tipo commerciale, dico in linea di massima perche' la legislazione,
> civilistica e fiscale, di associazioni, enti non commerciali, ONLUS e
> compagnia bella, e' tutto fuorche' chiara e la si trova sparpagliata tra
> varie leggi nazionali e regionali.

Confermo.
In linea di massima, (e focalizzo il discorso sulle APS - Associazioni 
di Promozione Sociale, disciplinate dalla Legge 383/2000, visto che Manu 
dovrebbe essere maggiormente interessato a quelle) le "risorse 
economiche" sono date da (art. 4 legge citata):

a) quote e contributi degli associati;

b) eredità, donazioni e legati;

c) contributi dello Stato, delle regioni, di enti locali, di enti o di 
istituzioni pubblici, anche finalizzati al sostegno di specifici e 
documentati programmi realizzati nell’ambito dei fini statutari;

d) contributi dell’Unione europea e di organismi internazionali;

e) entrate derivanti da prestazioni di servizi convenzionati;

f) proventi delle cessioni di beni e servizi agli associati e a terzi, 
anche attraverso lo svolgimento di attività economiche di natura 
commerciale, artigianale o agricola, svolte in maniera ausiliaria e 
sussidiaria e comunque finalizzate al raggiungimento degli obiettivi 
istituzionali;

g) erogazioni liberali degli associati e dei terzi;

h) entrate derivanti da iniziative promozionali finalizzate al proprio 
finanziamento, quali feste e sottoscrizioni anche a premi;

i) altre entrate compatibili con le finalità sociali 
dell’associazionismo di promozione sociale.

In particolare le attività per le quali sia possibile identificare un 
corrispettivo di una specifica prestazione che superi il costo 
(documentato) sono individuabili come attività di natura commerciale, 
che come visto devono essere di natura ausiliaria e sussidiaria.

La perdita di qualifica non commerciale è contemplata all'art. 149 (ex 
111bis) del TUIR, che fornisce degli "indicatori" (parametri) di 
commercialità.
In particolare, l'AF tiene in considerazione eventuali prevalenze di 
immobilizzaioni nette, prevalenza di ricavi derivanti da attività 
commerciali sul valore normale delle cessioni o prestazioni riguardanti 
l'attività istituzionale, prevalenza di redditi derivanti da attività 
commerciali rispetto alle entrate istituzionali e prevalenza dei 
compenenti negativi inerenti l'attività commerciale rispetto alle altre 
spese.

In effetti comunque la normativa è frammentaria, ed anche per questo 
sarei contento anche io di confrontarmi.

Saluti,
Max.


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