[trashware] SULLA GESTIONE DEI MONTOR

figlitesla figlitesla@tiscali.it
Mar 19 Lug 2005 20:15:18 CEST


Prot. N° 2076/005/ls


(Spiegazione per Dario Faggioli: ogni mio scritto riporta un numero di
protocollo
progressivo, perché ci sono stati dei pirati in passato, come pure dei
virus, che inviavano dei messaggi di posta elettronica ad altri ufologi
contenenti degli insulti. Il virus non è così intelligente da sapere che
cosa è un numero di protocollo, mentre il pirata non sa a che numero sono
arrivato).

Egregi signori / cortesi signore,
scrivo alcune considerazioni e consigli sul discorso dei monitor che si è
acceso sulla lista.
MONITOR dal latino significa ammonitore.

Dario Raistlin si era fermato dopo il soffio. Gli altri avevano spiegato che
si trattava dell'entrata dell'aria all'interno del tubo catodico. (non della
frittura dei condensatori).

(Apro una parentesi: ribadisco che un tubo catodico non può esplodere, al
massimo implodere. Nel film "FINAL DESTINATION" c'è una scena in cui una
signora rovescia una bevanda sopra un monitor e questo esplode, uccidendola.
E' un controsenso scientifico: il regista e lo sceneggiatore hanno
cognizioni della fisica pari del livello di giorg busc.).

Rompere il tubo di vetro non è consigliabiloe, perché contiene sostanze
tossiche per gli esseri viventi. e' meglio consegnarlo ad un'isola
ecologica. non ci sono elementi riutilizzabili all'interno del tubo, ad
eccezione delle parti metalliche all'estremità (il cosidetto cannone
elettronico ed i piedini).
Per quanto concerne il recupero dei componenti elettronici a stato solido e
dei cavi si può fare, ma è meglio mettersi i guanti per evitare di
tagliarsi.

Ci sono 2 componenti riutilizzabili nella circuiteria di un monitor:
1. il fusibile (talora sono più di uno).
2. la spina con attacco VGA. (può essere innestata in un altro monitor di
recupero nel caso in cui la pina di quest'ultima sia stata tagliata).

Cthulhu giustamente evidenziava il rischio dei condesatori ancora carichi,
per tali ragioni è preferibile usare i guanti.
La ventosa con il gancio interno è l'anodo e in un monitor funzionante
emette tensioni dell'ordine di 26.000 V pulsante a 50 Hz con semionda
positiva. Se si stacca la ventosa di un circuito funzionante dal tubo
catodico e la si collega ad 1 o +  tubo al neon, si accendono con un filo
solo. e' un effetto visivo molto bello, tuttavia bisogna essere esperti per
fare queste cose, perché queste tensioni possono uccidere.
Il trasformatore dell'alta tensione è un derivato del trasformatore di TESLA
così chiamato in onore del fisico americano di origine serbo-croata NIKOLA
TESLA (1856-1943).

milo ricorda:
"Ricordo
che molti radioriparatori TV, quando andavano a mettere mano sul circuito
EAT del TV, erano usi tenere una mano in tasca e lavorare solo con una delle
2, perchè, nel caso di una scarica, questa non attraversasse il cuore."

La regola citata è stata per l'appunto suggerita per primo da NIKOLA TESLA.

A questo punto aggiungo altre informazioni di carattere tecnico ed altre di
carattere economico.

tutti monitor devono essere provati con un computer, perché alcuni di essi
in mancanza di segnale entrano in stato di riparmio energetico e possono
sembrare fuori servizio.
Alcuni monitor OLIVETTI e la stragrande maggioranza dei monitor IBM hanno 2
viti nella parte inferiore e nella parte superiore non hanno le classiche 2
viti, ma invece 2 incastri particolari. Occorre pentrare con un cacciavite
ad estremità piatta più larga possibile e "sganciare" gli incastri.
Altrimenti se si cerca di estratrre il coperchio dalla sola parte
posteriore, si rischia di rompere il tubo catodico, facendo entrare l'aria.

Lo scopo di questa chiusura particolare è proprio quella che un riparatore
in esperto, abituato a svitare le viti non se ne avveda e distrugga
involontariamente il tubo catodico.


Un'altro inconveniente ce può presentarsi con i monitor è la degenerazione
del dielettrico dei condensatori. In relazione ai cambiamenti climatici di
temperature e/o di umidità, alcuni condensatori di pessima qualità trasudano
il dielettrico che è un acido derivato dal petrolio. Tale acido è corrosivo
e danneggia anche gli altri componenti e può irritare la pelle ed è
riconoscibile da una particolare puzza acre che si può odorare anche con il
monitor chiuso.
Se si accende un monitor in quello stato, probabilmente va in corto
circuito.
A me personalmente è successo nel febbraio 2004 è successo su 2 monitor 1
era un SAMSUNG, da 17" ma era rotto e quindi non ho provato a ripararlo e un
altro monitor prodotto dalla CEAG di UDINE, che invece funzionava fino a
quel momento.

In tali casi occorre essere doppiamente prudenti se si vuole procedere con
il recupero di componenti, oltre al cavo VGA.

Tuttavia nella zona di Ferrara vengono scartati moltissimi monitor
funzionanti a 14" ed ultimamente anche 1 da 15", per cui abbiamo un surplus
di monitor rispetto ai computer. E' probabile che questo sia dovuto
all'avvento dei monitor al plasma o ai cristalli liquidi. non so come sia la
situazione nelle altre parti d'Italia.
Disponiamo anche di alcuni monitor con attacco EGA precedenti al VGA e anche
di cavi che vanno da EGA a VGA o viceversa, che in futuro metterremo nel
costituendo archivio di cui si discute in altri messaggi.


Di conseguenza, passando all'aspetto economico, siccome qualcuno aveva
proposto la versione del profit, dal mio punto di vista i monitor da 14"
sono già fuori mercato, perché reperibili gratis in quantità superiore alla
domanda, tuttavia se qualcuno riuscisse, potrebbe venderli. Non voglio
essere anticapitalista a tutti i costi, tuttavia, occorre usare semmpre il
buon senso.

Infine va rilevata una avvertenza ulteriore in relazione ai monitor e ai
televisori a tubi catodici, indipendentemente dalle loro misure. Quando
viene spento l'apparecchio, si ode in genere un rumore misto ad un sibilo e
ad un rumore di frittura. Si tratta di ioni positivi che dal tubo si
scaricano nelle molecole d'aria circostanti. Questa è una forma di
inquinamento anche questa, non si dovrebbero respirare gli ioni positivi.
Teniamone conto, specialmente quando ci si trova in  vani chiusi.

seguiranno altri messaggi dal contenuto tecnico.


Ot P.S. per DARIO
Forse il TRASHWARE interplanetario è già cominciato, secondo alcuni ufologi,
nel 1947,dopo il crash dell'UFO a Roswell una equipe di scienziati di cui
fecero parte anche WERHER VON BRAUN, VANNEVAR BUSH e JOHN VON NEUMANN, nella
massima segretezza iniziò a studiare i pezzi delle apparecchiature di
fabbricazione aliena che sono precipitate sul nostro pianeta.

U.S.A.C.
Il Segretario
MATTEO TENAN








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