[trashware] altra informatica sostenibile...
isotope@tin.it
isotope@tin.it
Lun 23 Apr 2007 22:15:48 CEST
Ciao Hugh, ciao a tutta la lista,
>altrimenti si rischia comunque di
"identificarsi" con le stesse idee e cosi non c'e' confronto e
conoscenza
è un vero piacere aver conosciuto questa lista. Grazie a
Davide di ISF e Binario Etico (ciao Davide, ma leggi la lista? Ci sei?)
> > Anche i consumatori sono in parte responsabili, ma per essere
critici
> > bisogna essere informati.
>In fondo e' un po' colpa di
tutti, lo stesso concetto del "consumo" che
non e' molto "umano"
>:-)
Naturalmente per
molti questa e' considerata "vita" ... :-)) Io credo
... un altro mondo
e' ... possibile! ... :-)
pienamente d'accordo. Ma
per mia natura non lo ritengo un imperativo categorico, non penso che
sia un principio assoluto. Io ci credo, e faccio di tutto perché si
realizzi un futuro che credo migliore, ma penso anche che ciascuno
debba coltivare il proprio punto di vista.
Per questo è importante la
comunicazione. Per confrontare i diversi modi di concepire la vita, il
benessere, la persona e cercare le opportunità di sviluppo nelle
sensibilità di tutti.
Con questo non dico che si debba incoraggiare chi
partecipa al consumismo e a questo mercato, che si fonda su principi
vecchi di un secolo e più.
Ma se c'è una cosa che credo di aver
imparato nella mia professione (seppur giovane) è che la gente non è
sempre disposta a comunicare. Ben venga quando l'interlocutore si
dimostra interessato. Ma in tutti gli altri casi può essere
intelligente cercare di instaurare uno scambio su altri piani. Chi
apparentemente non "vuole" informarsi, potrebbe semplicemente non
essere preparato o "allenato" a farlo. Ma sono convinto che è pronto a
recepire il messaggio attraverso altri canali o in una "lingua"
diversa. Non so se mi spiego, mi riesce difficile non parlarne in
astratto (per eccesso, non per mancanza di argomenti :) ].
> > Sia
che si parli di recupero, sia di riciclo, il problema del rifiuto,
> >
del suo impatto, della tossicità , etc., non viene risolto ma solo
> >
posticipato.
> Certo!, pero' hai la possibilita' di poter usare
computer a costo
pressoche' nullo, con sistemi operativi [...] Hai la
possibilita' di
approfondire molti aspetti legati all'Hardware e al
sistema operativo, il
ritorno in termini di conoscenza, volendo, e'
enorme .. :-)
Non dico di no. E credo che sia importante. Ma è
importante non dimenticare che: il mercato continua a sfornare nuovi
prodotti che andranno ad aggiungersi (troppo presto, purtroppo) ai
rifiuti attuali ed è improbabile recuperarli tutti; ognuno dei computer
prodotti, recuperato o no, vecchio o nuovo, è attualmente tossico in
svariate sue componenti e impatta fortemente al livello ambientale (è
un problema che credo vada considerato prioritario); sarebbe
intelligente, per quanto riguarda i computer nuovi, cominciare a
progettarli per essere recuperati, riutilizzati, smontati facilmente,
ecc... Tutto questo potrebbe compartecipare ad invogliare la gente a
usare responsabilmente i propri prodotti a capire come sfruttarne le
potenzialità al meglio e nel modo più economico (in tutti i sensi). E
nel frattempo è fondamentale che questo uso non minacci la loro salute.
E' una verità brutta da mandare giù, ma il trashware è una soluzione
percorribile (nel lungo termine) solo se i prodotti che recupera sono
"sani". Altrimenti i danni che contiene rispetto all'ambiente, li
riversa sulla persona.
Ovviamente questo ragionamento vale solo in
un'ottica futura, nel presente sono comunque tutti tossici e ce li
dobbiamo tenere così.
> > Forse � perché la gente ha veramente
bisogno di queste cose.
> Non sono completamente sicuro sul "bisogno"
delle persone. Se pensiamo al
bombardamento pubblicitario e ai
condizionamenti anche all'interno di una
famiglia, della scuola, dei
gruppi, si puo' notare come molti (forse
troppi) bisogni siano ..
pilotati
E' vero, lo credo anch'io. E per chi non l'abbia già letto
suggerisco un libro interessantissimo sull'argomento: Vance Packard, I
persuasori occulti.
E' esattamente questo che intendevo: c'è chi induce
bisogni nella gente (e i designer, ahimé, ne sanno più di qualcosa) e
chi, tartassato o meno, a un certo punto si convince di averli. Da quel
momento, non credo si possano ignorare. Indotti o meno, se hanno fatto
presa vuol dire che sono andati a toccare qualche corda importante
nella sensibilità delle persone. Un bombardamento psicologico non ha
successo solo in proporzione alla sua misura, dipende anche dalla
predisposizione dell'ascoltatore a recepire certi messaggi, questo non
solo secondo me. In termini di comunicazione, i "persuasori occulti"
sono una realtà con cui bisogna confrontarsi. Sono da intendersi come
veri e propri competitori nella diffusione di due idee completamente
diverse di sviluppo.
>Manca la conoscenza profonda di se stessi e di
chi siamo veramente ...
:-)
>E' proprio perche' e' "un fatto che non si
puo' ignorare" che bisogna
diffondere un modo alternativo di conoscere
gli strumenti informatici e
non solo ... :-)
Questo lo credo anch'io,
profondamente. Conosci Fritjof Capra?
>Francamente e' un po'
difficile parlare
di desideri, bisogni e cosi via ... almeno che non si
parli di conoscere
a fondo cio' che si usa, cercando per quanto sia
possibile, almeno di
riuscire a pensare in modo un po' piu' libero
...
Già, e i modi di "emancipare" il pensiero, vale la pena provarli
tutti
> Ho visto persone assolutamente a diguno in informatica,
contenti di scoprire
che molte cose si potevano fare anche con la "riga
di comando" e non solo
cliccando su di una iconcina o su di una
ettichetta di un menu ... molti
sono contenti di scoprire cosa c'e'
"dietro", .. piuttosto invece c'e' una
volota' che definirei
"diabolica" nel non voler far conoscere "veramente"
le cose, illudendo
le persone che basti cliccare le iconcine colorate
dell'ultimo os di
Zio Billy o vedere muoversi tridimensionalmente il
desktop per dire di
essere ... esperti informatici ... evviva la
superficialita' ... :-))
Hai citato i due estremi, ma ci sono infinite vie di mezzo, difficili
da colpevolizzare e comunque non ancora pronte a recepire il messaggio.
Non dico tutto questo per disfattismo, ma mi piacerebbe valutare il
problema nella sua totalità e pensare a soluzioni che includano il
massimo delle persone possibili.
> > >Bisogna essere
> >
controcorrente e credibili, la forza della coerenza, della conoscenza
> > prima o poi daranno i loro frutti ... :-)
> >
> > Oppure si può
essere “intercorrente†e flessibili, pur rimanendo
> > credibili e
coerenti. E' più difficile, ma non impossibile. Se non si
> >
contrasta la massa e si assecondando gli aspetti più “sani†delle
> > sue manie e dei suoi bisogni, la massa stessa può a a prestare
ascolto
> > a dei buoni suggerimenti.
> Pero' si rischia anche di
rafforzare le cattive abitudini, invece,
educando le persone a vedere
le cose un po' piu' da vicino, cominci a
generare "curiosita'",
stupore, entusiasmo e le cose cominciano ad
apparire in una luce
diversa ,... credimi ...:-)
ci credo, ci credo. Penso solo che, anche
se l'attuale diffusione dell'open source lascia ben sperare, la strada
è ancora lunga e sarà meglio dotarsi di tutti gli strumenti e imparare
a parlare tutte le "lingue" possibili per accelerare e facilitare il
processo di cambiamento. Credo nell'effetto domino ma, ancora di più,
nelle leggi del caos (nel senso della non linearità, non del
casino...).
Ciao,
s t e
Maggiori informazioni sulla lista
trashware