[trashware] burocrazia, donazioni fatture simboliche

[Nicolas Denis]

On Tue, 2014-04-29 at 23:19 +0200, Alemaio wrote:
> Ciao a tutti,

Ciao Alessio, ciao tutti,

noi facciamo questa attività per lavoro da tanti anni, e abbiamo
verificato e riverificato decine di volte le diverse sfaccettature di
questa faccenda.


> faccio parte del LUG di Livorno http://linux.livorno.it/sito/
> facciamo da qualche tempo trashware con destinazioni in contesti sensibili,
> ed ultimamente ci è stato proposto del materiale da delle ditte però con
> una fattura simbolica.
> A questo punto nasce un dubbio: comprando questa roba cosa implica?

Questo implica che voi diventate proprietari di un bene "di modico
valore" e che il donatore non ne è più proprietario e può cancellarlo
dai suoi cespiti e/o desinventariarlo.
Ciò non significa, però, che voi dobbiate inventariare o registrare i
beni come cespiti, dopo spiego il perché.
Ovviamente in questo modo il donatore scarica su di voi tutti gli
obblighi legati al bene, ossia quelli di smaltimento (ai quali potete
ottemperare come qualunque altro soggetto giuridico, anche vendendo i
vostri scarti ad operatori autorizzati, oppure pagando uno smaltitore
autorizzato) e in materia di privacy (obbligo di cancellazione dei dati
presenti sui supporti di memoria).


> possiamo eventualmente smaltirla come farebbe un privato?

Non so se questa cosa è regolamentata nello stesso modo in tutte le
città. Qui a Roma noi, in quanto soggetto giuridico, e non privato
cittadino, non siamo autorizzati a conferire i nostri scarti
lavorazione/RAEE gratuitamente all'isola ecologica.
Fino ad un paio di anni fa utilizzavamo il servizio a pagamento
dell'Azienda Municipalizzata Ambiente, ma da un paio di anni ci
rivolgiamo direttamente allo smaltitore al quale loro stessi si
rivolgono, vendendogli i nostri materiali (a un prezzo ridicolo) e
pagando il trasporto. Alla fine il conto è più o meno pari a zero.


>  rientra nel
> patrimonio e quindi dobbiamo censirla in qualche maniera (cespiti, ecc)?

Allora, no. I cespiti riguardano i "beni strumentali" di
un'organizzazione, ossia, per esempio, i computer che i dipendenti
utilizzano per lavorare, e questi vanno registrati e ammortizzati
(contabilizzati tra gli averi a valore pieno il primo anno e scaricati
di anno in anno in quote uguale fino a raggiungere un valore zero perché
"obsoleti").

Nel nostro caso (cooperativa) diventano materie prime/beni commerciali
"di modico valore", che non abbiamo l'obbligo di inventariare poiché un
reale valore lo acquisiscono solo dopo che ci abbiamo lavorato sopra, il
valore al quale li vendiamo.

Nel vostro caso credo che abbiate il solo obbligo di registrare la spesa
(quella del acquisto a prezzo simbolico, siano 1 € o 10 €); non dobbiate
fare nessun inventario di magazzino; e siate liberi di scegliere se
cederli in quanto donazione (più facile per un'associazione) o vendita a
prezzo simbolico.

Spero che tutto ciò sia di aiuto.

Un caro saluto,

Nicolas




-- 
Nicolas Denis - Socio Lavoratore
Società Cooperativa Reware – Impresa Sociale

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tel: 06 40 800 559 - fax: 06 98 38 07 82
cell: 347 05 72 600 - skype: cane_caldo
www.re-ware.it

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