[trashware] R: Digest di trashware, Volume 113, Numero 6
Luciano Careddu
luciano.careddu@ipomea.it
Ven 8 Lug 2022 09:36:35 CEST
Ciao a tutti,
La mia idea è che sarebbe bello se il trashware potesse fare un salto di qualità e diventare anche studio per la progettazione di standard che facilitassero il recupero dei componenti. Certo la cosa non è semplice. Però se potessimo dare il nostro contributo non solo tecnico ma anche di pressione verso le industrie e verso i governi o la UE (che impone standard per tutto.. dalla misura delle zucchine alle cose più disparate) perché i computer (come anche altre device elettroniche) fossero più facilmente riciclabili, ma soprattutto recuperabili nei loro componenti allora il trashware avrebbe più successo e vivremo in un mondo migliore. Già oggi la UE dice di voler spingere per una durata maggiore degli device elettronici. Tutti sanno che la durata di un device è programmata. Sono cosciente anche di quanto l'industria si metta di traverso per questioni di tutela del proprio mercato. Basta pensare alla "guerra" in corso tra UE e produttori, Apple in primis, per standardizzare i cavetti di ricarica dei cellulari. La UE ci ha provato in tutti i modi e quando hanno definito unico di attacco le industrie si sono inventate qualcosa per boicottare la legge. Ora so che ci hanno provato nuovamente con la USB-C ma non sono molto esperto. Ad ogni modo sarebbe davvero bello se potessimo unire le nostre forze e le nostre competenze anche in questa direzione. Ciao Luciano 😊
-----Messaggio originale-----
Da: trashware <trashware-bounces+luciano.careddu=ipomea.it@lists.linux.it> Per conto di trashware-request@lists.linux.it
Inviato: martedì 5 luglio 2022 08:37
A: trashware@lists.linux.it
Oggetto: Digest di trashware, Volume 113, Numero 6
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Argomenti del Giorno:
1. Re: sul trashware che avrebbe fatto il suo tempo, era:
qualcuno persevera... (M. Fioretti)
2. Re: sul trashware che avrebbe fatto il suo tempo, era:
qualcuno persevera... (giomba@linux.it)
3. R: sul trashware che avrebbe fatto il suo tempo, era:
qualcuno persevera... (Ander2712@hotmail.com)
4. Re: qualcuno persevera... (Marco Gaiarin)
5. Re: R: sul trashware che avrebbe fatto il suo tempo, era:
qualcuno persevera... (M. Fioretti)
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Message: 1
Date: Mon, 4 Jul 2022 19:19:13 +0200
From: "M. Fioretti" <mfioretti@nexaima.net>
To: trashware@lists.linux.it
Subject: Re: [trashware] sul trashware che avrebbe fatto il suo tempo,
era: qualcuno persevera...
Message-ID: <YsMhEaXQnXm0pDKd@nexaima.net>
Content-Type: text/plain; charset=us-ascii
On Mon, Jul 04, 2022 18:16:19 PM +0200, D. Davide Lamanna wrote:
> > 1) che intendi con "50 euro risolvi"? Che con 50 euro ti compri un
> > tablet per farci la dad, o che ci compri la webcam da attaccare al
> > computer ricondizionato?
>
> Beh, riprendevo una frase di giomba...
giusto, scusa, me ne ero scordato.
> I computer servono ad imparare... i computer.
> :-)
>
> Quindi non per forza come metastrumento (che pure ci sta), ma proprio
> smontare, rimontare, riutilizzare, riparare, installare, provare,
> connettere, smanettare...
e qui ti volevo... mi spiego meglio:
quando chiesi a un amico smanettone che distribuzione mi consigliava per "provare 'sto Linux a casa" lui mi rispose "mah, potresti provare Yggdrasil". Fatevi voi i conti da quando uso, e su tutti i computer di cui ho controllo ho sempre usato solo quello. E sono quello che vent'anni fa lancio' l'idea del progetto RULE, un'idea diversa, all'epoca, di fare proprio trashware:
https://www.slideshare.net/mfioretti/rule-ld-roma2004
pero' nel 2022, pur continuando a odiare ferocemente i rifiuti elettronici non assolutamente indispensabili e quindi a tenerci parecchio al trashware, ringraziando sentitamente chi ha ancora la possibilita' di farlo attivamente...
nel 2022 (ma da almeno 10/12 anni) a uno che mi chiedesse come usare, far usare o insegnare a usare "i computer" piu' a lungo, in maniera consapevole, democratica, ecologica... gli direi cento altre cose prima del trashware, perche', oltre a vedere molto meno spazio di prima per certe attivita', per tutti i motivi gia' detti anche da D. Bergamini, quelle altre cose mi sembrano diventate molto piu' **urgenti**. Cose tipo:
non mettere smartphone PERSONALI in mano ai ragazzini prima dei 13/14 anni
fatti un blog su wordpress.com invece di qualsiasi social network
rifiuta il voto elettronico o peggio via Internet
incavolati seriamente quando le PA non vengono digitalizzate COME SI DEVE, o perche' TUTTI gli elettrodomestici, non solo i computer, vengono ancora fatti apposta per rompersi dopo 5/6 anni
capire dove e come computer, smartphone eccetera si possono usare per aumentare DAVVERO la produttivita' e ridurre gli sprechi (vedi "Storia vera" sotto)
e via dicendo. Tutte cose per cui non c'e' alcuna necessita'
intrinseca di saper programmare o fare amministrazione di sistema. Insomma, e sempre senza minimamente sminuire chi ancora vuole concentrarsi sul trashware e ci riesce: se parliamo di competenza e consapevolezza digitale, al punto cui siamo arrivati c'e' molto piu'
urgente bisogno di gente che sappia e faccia e chieda cose come quelle, e quando riesco a incontrarne, di persone disposte a imparare di piu' a quel livello, di parlargli anche di trashware non mi viene, e quasi mai c'e' tempo.
Storia vera: l'anno scorso ho perso un sacco di tempo piu' del dovuto per organizzare un evento privato ma abbastanza complesso, con un sacco di dettagli, perche' i co-organizzatori, tutti piu' giovani di me, avevano problemi concreti (nel senso di accettare l'idea) a coordinarsi leggendo e scrivendo UN solo documento google lungo 3/4 pagine, ma insistevano a scrivere, leggere, e soprattutto credere di riuscire a tracciare le stesse cose solo via Whatsapp.
Marco
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Help me write my NEXT MILLION WORDS for digital awareness:
https://stop.zona-m.net/2021/10/funding-2021-2022/
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Message: 2
Date: Mon, 4 Jul 2022 21:13:47 +0200
From: giomba@linux.it
To: trashware@lists.linux.it
Subject: Re: [trashware] sul trashware che avrebbe fatto il suo tempo,
era: qualcuno persevera...
Message-ID: <1df40304-d79a-2a34-3d30-7ef4c9191c90@linux.it>
Content-Type: text/plain; charset=UTF-8; format=flowed
Il 04/07/22 18:30, Dott. Daniele Bergamini ha scritto:
> A mio parere il trashware non dovrebbe limitarsi a giochicchiare con
> catorci di 30 anni fa, magari utilizzando il foglietto di calcolo clone
> del Lotus1-2-3 per tenere i 2 conti di casa (e tenendo accesa una
> macchina che scalda&consuma come una stufa per fare ciò): quello è puro
> esercizio di stile col medesimo senso di fare un solitario.
Questo infatti non è trashware. Questo è retrocomputing. :-)
Nell'accezione che io (e il mio LUG) ha sempre avuto del trashware,
affinché si possa configurare come tale, c'è che il recupero di computer
debba avere una utilità sociale.
I volontari "esperti" risistemano il computer, i beneficiari "inesperti"
lo utilizzano.
Tant'è che cerchiamo sempre di tenerci aggiornati coi tempi, per quanto
riguarda i requisiti minimi dell'hardware che recuperiamo [1]:
altrimenti, rischiamo solo di riempire inutilmente il nostro magazzino,
accumulando quello che, essenzialmente, è solo RAEE.
(Cosa che, a mio parere, altri gruppi fanno)
> Trashware dovrebbe essere una disciplina che evolve con il tempo,
> ricomprendendo anche tutta la parte "divulgativa" della buona
> informatica per l'utilizzatore (quella si che è faticosa assai!), ossia
> usare una macchina alle sue massime possibilità, fin quando potrà
> sostenere le tecnologie del momento.
Sì, se vogliamo dargli questa definizione, mi trovi pienamente d'accordo.
Questo però è un rapporto diverso da quello che esponevo, con dei
volontari "esperti" e degli utilizzatori inesperti.
Per fare quello che dici tu, c'è bisogno che il "beneficiario" abbia un
interesse più profondo per la materia, che vada ben al di là del
semplice utilizzo per necessità. Che sia un consumatore attivo.
Non si configura più nemmeno la necessità di recupero né di un
magazzino, ma solo di strumenti di lavoro, visto che sarebbe il diretto
interessato a fornire la materia prima.
Questa è l'essenza del LUG: fornire uno spazio per smanettare e
incontrare altri "hackers".
(Invece di chiamarlo LUG, forse Hacklab sarebbe più opportuno, volendo
comprendere un più ampio spettro di tecnologie che vadano al di là di
Linux).
Non direi che si tratta propriamente di trashware, perché è molto di più.
> Dal lato GNU/Linux, sto vivendo un moderno trashware fatto anche di
> declassamenti delle macchine a favore di utilizzo [...]
> Ad esempio un buon NAS [...], una macchina per diffusione musica [...], > un centralino Voip [...], perchè no, anche un thin client [...]
Ecco appunto: adesso faccio io l'avvocato del diavolo: quelli che
elenchi sono tutti usi molto specifici.
Potrebbe non sembrare a te (o anche a me), ma il 99% delle persone non
sa nemmeno cos'è un NAS, figuriamoci se sa di averne bisogno.
Per fare queste cose c'è bisogno di conoscenze "sistemistiche": come
funziona una rete, come aggiornare gli applicativi, gestire i backup e
saperli ripristinare in caso di disastro, per non parlare di attaccarlo
poi alla rete e metterlo in sicurezza...
È un target completamente diverso.
Insomma, tutto questo per dire che non lo chiamerei semplicemente trashware.
Curiosità: centralini VoIP e Think Client, mi sembrano degli ottimi
esercizi di stile, ma nulla più: a cosa ti servono simili computer, in
casa? :-)
> Io al mio comune comunque volevo chiedere uno spazio per effettuare
> questa tipologia di "educazione hardware" degli utilizzatori e perchè
> no, introdurli anche gradatamente al concetto di trashware come "cosa
> utile" piuttosto che come "cosa da nerd". Se questo si concretizzasse
> avremo allora un buon substrato su cui contare nel futuro.
Mi sembra una buona idea.
Hai già trovato un gruppetto di amici per iniziare?
So che ILS mantiene una guida su "come fare un LUG". [2]
Non so quanto sia aggiornata, attuale o generica.
Ma questa presentazione mi sembra meglio (IMHO) [3] ;-)
Un saluto.
[1] https://wiki.golem.linux.it/Recupero_Hardware
[2] https://www.linux.it/manuale/
[3]
https://www.linuxday.it/2020/data/slides/2020/Hackerspace%20Design%20Patterns.pdf
--
giomba
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Message: 3
Date: Mon, 4 Jul 2022 21:32:46 +0000
From: <Ander2712@hotmail.com>
To: "trashware@lists.linux.it" <trashware@lists.linux.it>
Subject: [trashware] R: sul trashware che avrebbe fatto il suo tempo,
era: qualcuno persevera...
Message-ID:
<PAXPR10MB5542E3384AE1B36DD663DE22A6BE9@PAXPR10MB5542.EURPRD10.PROD.OUTLOOK.COM>
Content-Type: text/plain; charset="utf-8"
Abbastanza d'accordo un pò con tutti ...e vedo con piacere che il tema, alla fine, è ancora caldo...
Aggiungerei che, in un'ottica di economia circolare e di riduzione dell'uso di risorse non rinnovabili attraverso l'urban mining (problemi sempre più attuali), è sempre più necessario fare consumo critico e contrastare l'obsolescenza programmata che aumenta nei dispositivi. Quindi ogni dispositivo a uso informatico che sembra obsoleto all'utilizzatore, anche se solo per un breve e apparente periodo, entra nella cerchia del trashware a mio parere.
In sostanza, se qualcuno anche solo pensa di buttare qualcosa di informatico, allora per necessità ambientali ed etico-sociali serve compensare con un'attività di trashware alla "butterfly effect" per capirsi ? ? ?
Poi possiamo comunque dare un "range" di anzianità alle componenti per capire laddove l'attività è più pura di un'altra ...ma se c'è rifiuto reale (o potenziale) c'è trashware.
Alexander
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Message: 4
Date: Mon, 4 Jul 2022 23:18:37 +0200
From: Marco Gaiarin <gaio@lilliput.linux.it>
To: giomba@linux.it
Cc: trashware@lists.linux.it
Subject: Re: [trashware] qualcuno persevera...
Message-ID: <b22cpi-uha1.ln1@hermione.lilliput.linux.it>
Content-Type: text/plain; charset=ISO-8859-15
Mandi! giomba@linux.it
In chel di` si favelave...
> Gli ultimi sforzi coordinati, per il Trashware, con supporto attivo
> dell'amministrazione comunale [2], li abbiamo fatti nei momenti centrali
> della pandemia, a marzo 2020 e 2021, quando abbiamo dovuto affrontare
> innumerevoli problemi igienici e di mobilità [1] (se ricordate, ai
> tempi, non si poteva nemmeno attraversare il confine comunale o uscire
> dopo le 22).
Esperienza simile qui da me, nell'IC di Fiume Veneto (PN).
In pratica 5 persone skillate (chi più su HW, chi più su linux) con il
supporto di IC e amministrazione comunale ha installato con SoDiLinux un
centinaio di portatili e altri PC recuperati, usando ansible di modo da fare
i pc tutti uguali, che poi sono stati distribuiti ai ragazzi al tempo del
primo lockdown.
Abbiamo imparato alcune cose, ma in primis che la scuola spesso le risorse
le ha ma non le sa usare: molti dei portatili erano vecchi ma non vetusti,
magari era solo windows introiato. O si erano persi l'alimentatore
(ricomprato online).
In pratica abbiamo recuperato una trentina di portatili che erano destinati
al cassonetto o quasi, e messo in dual boot ('nascondendo' la partizione
windows) un'altra trentina. Il resto è apparso in vario modo (associazioni,
privati, ...)
Buona parte dei portatili sono tornati sani e salvi.
Grandi lodi e pacche sulle spalle, poi finito il lockdown i partatili non si
sa che fine hanno fatto... ma intanto ci siamo divertiti. ;-)
Non so se il trashware è morto, io penso di no; certo che culturalmente è
una posizione scomoda, ma a me un po' piacciono le posizioni culturalmente
scomode... ;-)
--
Non può sentirsi degno di essere italiano chi non vota SI al referendum
(Silvio Berlusconi, 21 giugno 2006)
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Message: 5
Date: Tue, 5 Jul 2022 08:36:32 +0200
From: "M. Fioretti" <mfioretti@nexaima.net>
To: Nuova vita per i vecchi computer! <trashware@lists.linux.it>
Subject: Re: [trashware] R: sul trashware che avrebbe fatto il suo
tempo, era: qualcuno persevera...
Message-ID: <YsPb8EEu5iv9hMhU@nexaima.net>
Content-Type: text/plain; charset=iso-8859-1
Giomba ha scritto:
> [per fare certe cose] c'è bisogno che il "beneficiario" abbia un
> interesse più profondo per la materia, che vada ben al di là del
> semplice utilizzo per necessità. Che sia un consumatore attivo.
> ...
> il 99% delle persone non sa nemmeno cos'è un NAS, figuriamoci se sa
> di averne bisogno.
Ander ha scritto:
> in un'ottica di economia circolare e di riduzione dell'uso di
> risorse non rinnovabili attraverso l'urban mining (problemi sempre
> più attuali), è sempre più necessario fare consumo critico e
> contrastare l'obsolescenza programmata che aumenta nei dispositivi.
e io combino queste due citazioni per rispiegare perche' per **ME**,
oggi, il trashware nel senso classico passa in seconda fila rispetto
ad altri obiettivi:
oggi, che il 99% della gente non sappia cos'e' un NAS, o che non
voglia diventare "consumatore attivo" nel senso di modificarsi e
amministrare da solo i propri computer ha molta meno importanza e
urgenza del fatto che il 99% della gente non conosca e non pretenda
applicazione immediata di norme come questa (per restare vicini al
trashware, ma potrei fare decine di esempi in ogni campo "digitale", con o senza economia circolare):
https://europa.today.it/economia/obsolescenza-programmata-ue-divieto.html
quindi, fra fare trashware classico e, per dire, passare ore su
Facebook a cercare di spiegare come e perche' norme del genere sono
cruciali a chi passa meme tipo "UE inutile, si fregano i soldi e tutto
quello fanno in cambio e' criticare le porte del mio iPhone", mi viene
prima la seconda attivita'.
Questo, quando posso. Perche' trovare chi ti paga per FARE di piu' in
quei campi, o il tempo per farlo gratis *regolarmente* e' tutto un
altro film, purtroppo.
Marco
--
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Subject: Chiusura del digest
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Fine di Digest di trashware, Volume 113, Numero 6
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