[Gulli] Dugentosessanta euri

Valerio Di Stefano valeriodistefano@valeriodistefano.com
Mer 1 Nov 2006 17:17:35 CET


Dado ha scritto:

 > se il libro è messo in vendita con un ricarico pari al 50% (cioè 260 €
 > precisi), considerando i contenuti, non mi sembra un a cifra così
 > mostruosa....

Vedi, Dado, secondo me non è tanto il fatto che non ci sia nulla di male a 
ricaricare del 50% il costo di stampa di un libro a costituire un problema.
Il problema lo costituisce il fatto che, nel caso in specie (cioè quello 
dell'opera di Giacomini), non c'è nemmeno nulla di bene.
Il punto che non condivido delle tue conclusioni è il perché il famigerato 
50% (o qualunque sia il margine di guadagno da parte 
dell'editore-rivenditore) debba per forza andare a vantaggio dell'editore e 
non a vantaggio dell'utente.

Non si tratta dell'edizione cartacea "ufficiale" di un'opera sotto licenza 
libera (come i libri di Luther Blissett pubblicati da Einaudi, quelli di 
Paolo Attivissimo pubblicati da Apogeo, quelli di Stallman per i tipi di 
Stampa Alternativa).
Si tratta di una iniziativa privata (e fin qui nulla di male) di un editore 
libraio che decide (ne ha il diritto, legalmente parlando) di vendere a un 
prezzo da lui stabilito quanto scritto da altri (che gliene dànno ampia 
facoltà).
Teoricamente (e praticamente) chiunque potrebbe fare la stessa cosa.

E, quindi, se chiunque potrebbe fare la stessa cosa, perché non posso farlo 
io, tanto più che lo farei per un uso personale e non commerciale? Ci 
risparmierei comunque il 50% (o il 30%, o il 20%, o il 10%) e, cosa assai 
più importante, lo farei per conto mio, secondo le mie necessità di utente 
e di lettore (e, quindi, di persona *non* neutra né tanto meno neutrale -ci 
mancherebbe anche altro!-).
Che non andrebbero nelle tasche di chi, pur legalmente, utilizza queste 
risorse per venderle a una cifra non "così mostruosa" (solo appena appena 
un po' bruttina :-) :-))

E' una questione etica fondamentale. La libera circolazione delle idee e 
delle risorse legata alle licenze cosiddette "libere" non può bypassare la 
libertà del singolo. Che, se permetti è anche e soprattutto la libertà di 
dire che gli altri possono fare quello che vogliono ma io sono libero di 
non starci.

 > pensa che quando prendi un caffè ti hanno fatto un ricarico del 100%, 
oppure
 > quando mangi una briosche ti hanno ricaricato l' 75% ... dov'è è l'utilità
 > maggiore? nella colazione al bar o nel libro??

L'utilità maggiore sta in un atteggiamento onesto e consapevole.
A me piacciono più i libri (il caffé non lo bevo) e per questo quando vedo 
simili esempi di editoria fai-da-te (hai notato che il volume viene offerto 
a fogli bucati, senza nemmeno uno straccio di rilegatura?) resto perplesso.
Come, secondo me, dovrebbe restare perplesso chi prende il caffè al bar.

Ad ogni modo, il fatto che il 50% non sia troppo (e lo è perché spero 
almeno che un editore che stampa in proprio e vende quel libro *al 
pubblico* NON lo faccia con una laser HP 1022, ma con mezzi più 
professionali e adeguati, insomma, il costo finale di una pagina stampata 
per l'utente domestico non è certo quello di una pagina stampata da un 
editore) apre una porta a una serie interminatibili di altre considerazioni.
Per esempio, perché non andare a mangiare da McDonalds? In fondo non costa 
molto, tutto è a base di carne, e se si pensa al prezzo di un hamburger (ai 
miei tempi la chiamavano "la svizzera", ma transeat) dal macellaio non c'è 
un ricarico enorme.
E perché mio suocero dovrebbe  tenere l'orto quando esistono i negozi di 
frutta e verdura (o, se ci ricaricano troppo, i mercati), o addirittura si 
possono comprare delle squisite verdure surgelate a prezzi tutto sommato 
non "così mostruosi", considerando la praticità e la qualità del prodotto?
Si può anche accettare un computer con Windows preinstallato. In fondo il 
costo per l'utente finale non è esagerato, e poi è pur sempre un sistema 
operativo. In più, pagandolo, posso averlo legalmente. Vuoi mettere i vantaggi?
Si può comprare una Girella Motta gonfiata di grassi idrogenati per la 
merenda dei bambini, invece di dare loro una bella fetta di pane col miele 
o un pezzo di torta di mele fatta dalla mamma.

Si può, come diceva Giorgio Gaber.

Mi dirai che sono cose che con l'Open Source non c'entrano nulla. E invece 
il punto è che c'entrano e come. Se quella dell'Open Source è una filosofia 
di vita. Se è solo un modo per prendere risorse gratis mi va bene lo 
stesso, ma almeno diciamocelo.

E allora io credo che la gente se li meriti i 260 euro di librando.it. Come 
si merita la finanziaria, l'obesità da disordine alimentare, un governo di 
incapaci (Prodi è comunque "un po'" meglio di Berlusconi, no?) e tutta una 
serie di altre cose che ora non dico perché non voglio essere troppo lungo.

Grazie per l'occasione di confronto che mi hai offerto.

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Valerio Di Stefano
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