[RoLUG] Relazione filosofica (luuungo)
Diego De Stefani
rolug@lists.linux.it
Wed, 23 Oct 2002 00:14:31 +0200
dopo un lungo parto ecco a tutti la mia relazione filosofica per il
LinuxDay:
TITOLO: Free Software.... chi era costui?
0. DEFINIZIONI
- Software: è l' insieme di istruzioni comprensibili ad un calcolatore
che permettono lo svolgimento di un determinato compito. In concreto è
informazione allo stato puro e può essere duplicato infinite volte,
rapidamente e con un costo praticamente nullo.
- Codice sorgente: è la forma in cui viene scritto il software, ed è
pensato per essere comprensibile ai programmatori.
- Binario: è il formato con cui vengono generalmente distribuiti i
programmi, ed è compreso solo dal calcolatore (o comunque è
estremamente complesso, spesso impossibile, da interpretare per il
programmatore). La procedura che permette di ottenere il binario dal
codice sorgente è chiamata compilazione.
- Libreria: è una collezione di funzioni generiche usate dai programmi
(ad esempio una libreria potrebbe fornire le funzioni per aprire una
finestra; in questo modo non è necessario specificare questa
funzionalità in ogni programma).
- Licenza d' uso: è un contratto che il detentore del copyright impone
e che stabilisce i diritti dell' utente (cioè quello che può, e
soprattutto non può, fare); esistono licenze libere e licenze
proprietarie. Tutte le licenze d'uso traggono il loro valore legale
dalle norme sul diritto d'autore (copyright).
1. INTRO
Il Free Software e l' Open Source hanno raggiunto la notorietà solo in
tempi piuttosto recenti anche se oggi sono diventati fenomeni molto
importanti non solo per gli addetti lavori ma per tutta la socità in
generale. Tuttavia questi movimenti affondano le proprie radici agli
abori dell' informatica, poichè rappresentano il primo modus operandi
nella scienza dell' informazione. Presso i laboratori di ricerca della
Bell, della Xerox ed in particolare nell AI Lab del MIT, che sono state
le prime strutture nelle quali è di fatto nata l' informatica moderna,
si creavano i primi software e si diffondevano senza curarsi delle
licenze di distribuzione, perchè tutto ciò che veniva creato
apparteneva a tutta la comunità scientifica. Questo non era dovuto a
nessun paticolare orientamento politico, ma era semplicemente
considerato il modo più efficiente per sviluppare un programma in grado
di soddisfare le richieste di tutti gli utenti. La condivisione della
conoscenza, infatti, è da sempre alla base del metodo scientifico, e
senza di essa non ci può essere progresso nella tecnologia.
Tuttavia questo panorama mutò piuttosto rapidamente, poichè ci si rese
presto conto dei possibili guadagni che il software, inteso ora come
prodotto commerciale e non più come "prodotto scientifico", poteva
portare. Il modo più facile per sfruttare economicamente i programmi
informatici è proprio quello di rivendicarne il diritto di proprietà e
proteggerlo utilizzando le licenze d' uso. In questo modo tutti (o
quasi) i programmatori iniziarono a creare software sotto segreto
industriale e quindi a distribuirlo solamente in forma binaria. Non era
più importante che il programma soddisfasse le esigenze dell' utente, e
il mercato premiò solamente coloro che erano più bravi a vendere, a
discapito dei contenuti tecnici (la storia è piena di tecnologie
tecnicamente peggiori delle concorrenti ma che sono comunque riuscite
ad imporsi sul mercato; la parola vhs vi dice niente....;).
Parallelamente a questo il Software Libero iniziò ad essere
erroneamente inteso come gratuito e quindi di scarsa qualità .
Ma adesso le cose sono cambiate ed il Free Software torna a far parlare
di sè, ed oggi, di fatto, nessuno può affermare in buona fede che il
Software Libero sia di scarsa qualità ! Questo è dovuto a molti
fattori, ma quello senza dubbio più importante è la nascita e lo
sviluppo e la maturazione del sistema operativo GNU/Linux. E' comunque
importante sottolineare che Linux è solo la punta di un iceberg, perchè
esistono numerosi altri successi Free Software o Open Source: basti
pensare a software del calibro di Bind, Apache, Sendmail o Postfix che,
pur non essendo in alcun modo pubblicizzati, riescono a contrastare i
più blasonati (nonchè costosi) rivali.
2. Cos' è il Free Software
Come già detto, agli albori dell' informatica tutto il software era
libero, poichè la comunità degli sviluppatori condivideva tutto.
Tuttavia, presto questa comunità si sgretolò perchè la maggior parte
dei programmatori si dedicò allo sviluppo di software proprietario, ma
alcuni si ribellarono a questo sistema. Tra questi c' è Richard
Stallman, anche lui ricercatore presso il AI Lab del MIT, che nel 1983
creò il progetto GNU (acronimo ricorsivo che sta per GNU's Not Unix) e
nell' anno seguente fondò la Free Software Foundation. Egli sostiene
che la concezione del software proprietario è antisociale e contraria
all' etica perchè impedisce la cooperazione e non ci dà la possibilità
di aiutare il nostro vicino in difficoltà. La regola creata dai
proprietari di software proprietario era: «se condividi il software
col tuo vicino sei un pirata. Se vuoi modifiche, pregaci di farle».
Stallman diede quindi vita al progetto GNU per creare un completo
sistema (dal sistema operativo agli applicativi) Libero nel quale la
cooperazione nel reciproco interesse fosse possibile. Il termine Free
Software corrisponde all' italiano Software Libero. Bisogna prestare
particolare attenzione poichè in inglese il termine free significa sia
"libero" ma anche "gratis", ma come dice lo stesso Stallman quando si
parla di Free Software si intende "Free as in speach, not as in beer":
il termine, infatti, va tradotto con Libero (come la Libertà di parola)
e non con gratis (come la birra offerta da un amico). Il Software
Libero è quindi una questione di libertà, non di prezzo. L'espressione
Software libero si riferisce alla libertà dell'utente di eseguire,
copiare, distribuire, studiare, cambiare e migliorare il software. Più
precisamente, esso si riferisce a quattro tipi di libertà per gli
utenti del software:
- Libertà di eseguire il programma, per qualsiasi scopo (libertà 0).
- Libertà di studiare come funziona il programma e adattarlo alle
proprie necessità (libertà 1). L'accesso al codice sorgente ne è un
prerequisito.
- Libertà di ridistribuire copie in modo da aiutare il prossimo
(libertà 2).
- Libertà di migliorare il programma e distribuirne pubblicamente i
miglioramenti, in modo tale che tutta la comunità ne tragga beneficio
(libertà 3). L'accesso al codice sorgente ne è un prerequisito.
Un programma è software libero se l'utente ha tutte queste libertà. In
particolare, se è libero di ridistribuire copie, con o senza modifiche,
gratis o addebitando delle spese di distribuzione a chiunque ed
ovunque. Essere liberi di fare queste cose significa (tra l'altro) che
non bisogna chiedere o pagare nessun permesso.
Bisogna anche avere la libertà di fare modifiche e usarle privatamente
nel proprio lavoro o divertimento senza doverlo dire a nessuno. Se si
pubblicano le proprie modifiche, non si deve essere tenuti a
comunicarlo a qualcuno in particolare o in qualche modo particolare.
La libertà di usare un programma significa libertà per qualsiasi tipo
di persona od organizzazione di utilizzarlo su qualsiasi tipo di
sistema informatico, per qualsiasi tipo di attività e senza dover
successivamente comunicare con lo sviluppatore o con qualche altra
entità specifica.
La libertà di ridistribuire copie deve includere le forme binarie o
eseguibili del programma e anche il codice sorgente, sia per le
versioni modificate che non modificate.
Affinchè le libertà di fare modifiche e di pubblicare versioni
migliorate abbiano senso, si deve avere accesso al codice sorgente del
programma. Perciò, l'accessibilità al codice sorgente è una condizione
necessaria per il software libero. Queste libertà per essere reali
devono essere irrevocabili fin tanto che non si fa qualcosa di
sbagliato: se lo sviluppatore del software ha il potere di revocare la
licenza anche senza che l'utente sia causa di tale revoca, il software
non è libero. Tuttavia, certi tipi di regole sul come distribuire il
software libero sono accettabili quando non entrano in conflitto con le
libertà principali. Per esempio, il copyleft è (detto in due parole) la
regola per cui, quando il programma è ridistribuito, non è possibile
aggiungere restrizioni per negare ad altre persone le libertà
principali. Questa regola non entra in conflitto con le libertà
principali, anzi le protegge. Indipendentemente dal fatto che si siano
ottenute copie di software GNU a pagamento o gratuitamente, si ha
sempre la libertà di copiare e cambiare il software, e anche di
venderne copie.
E' importante a questo punto chiarire alcuni aspetti delle licenze
software.
Come tutti i tipi di software, cioè si quello Libero che uello non
Libero, la tutela dell' opera è sottoposta alla normativa sul diritto
d' autore e quindi la distribuzione viene regolata da una licenza.
Generalmente questa licenza viene usata per limitare le azioni dell'
utente e garantire solamente l' autore. Le licenze del software
proprietario, come ad esempio l' EULA (End-User License Agreement) di
Microsoft, impongono restrizioni a quello che si può fare con il
programma che si "acquista":
- La copia non è permessa.
- Non è possibile modificare il codice e redistribuire eventuali
modifiche.
- Ovviamente non è possibile studiare il funzionamento del programma
poichè i sorgenti sono segreti.
- In alcuni casi ci sono restrizioni anche su come usare il software:
un esempio di questo è la licenza di Microsoft FrontPage 2002 (software
per la creazione di pagine web), nella quale si specifica, in sintesi,
che non è possibile creare contenuti nei quali si critica l' operato
della software house di Redmond!!!
Al contrario, nella comunità del Sofware Libero il copyright viene
sfruttato per garantire all' utente finale le quattro libertà
fondamentali. Esistono numerose licenze di Software Libero, ma la più
rappresentativa e utilizzata è senza dubbio la GPL (General Public
License). Essa, oltre a garantire le quattro libertà, impone anche che
tutte le modifiche siano rilasciate sotto la stessa licenza. Questa è
effettivamente una "limitazione" che però serve solamente per garantire
la libertà e per impedire che software derivati siano venduti come
programmi proprietari. Visto queste caratteristiche è stato coniato il
termine Copyleft: è un gioco di parole (Copyright... all right
reserved; Copyleft... all right reversed) traducibile con il termine
"permesso d' autore" che vuole sottolineare il fatto che i diritti
vengono lasciati all' utente. Un programma è quindi "copylefted" se la
sua licenza prevede che le modifiche possano essere distribuite solo
con la licenza del programma originale.
Tuttavia esistono moltissime altre licenze di Software Libero e che
quindi rispettano le quattro libertà fondamentali: ad esempio un' altra
licenza piuttosto utilizzata è la BSD con cui vengono distribuiti
sistemi operativi come FreeBSD e NetBSD. Anch' essa è libera ma si
distingue nettamente dalla GPL in quanto non è di tipo copyleft: questo
significa che il software derivato può essere distribuito sotto
qualsiasi altra licenza, anche proprietaria (tanto è vero che ci sono
voci che sostengono che alcune parti di windows 2000 siano state prese
proprio da FreeBSD...). E' fondamentale notare che anche qui il prezzo
non c' entra nulla: esiste infatti software libero commerciale, cioè a
pagamento (le distribuzioni linux, ad esempio), così come esiste
software proprietario liberamente scaricabile dalla rete e gratuito (ad
esempio internet explorer). Entrambe le licenze citate presentano pregi
e difetti. La GPL, da una parte, riflette l' idea della cooperazione:
se io concedo ad altri la possibilità di modificare e redistribuire il
mio programma, costoro sono tenuti a concedere le stesse libertà sulle
loro modifiche. Alcuni considerano questa restrizione insopportabile,
anche se il suo scopo è solo quello di assicurare la libertà degli
utenti. La licenza BSD invece, riflette l' idea del dono liberale:
chiunque può fare ciò che meglio crede con il mio programma. Il
problema in questo caso è che chiunque può modificare e redistribuire
il software anche in forma non libera, togliendo quindi libertà utenti.
A questo punto è opportuno sfatare alcuni falsi miti che, per diversi
motivi, si sono consolidati negli anni:
- Il Software Libero è gratuito: nonostante in molti casi il Free
Software sia liberamente scaricabile da internet senza nessun costo
aggiuntivo, libertà e gratuità sono due aspetti distinti. Esistono
infatti diverse aziende che hanno impostato il loro business sul Free
Software.
- Il software gratuito è Libero: stesso discorso precedente. Esistono
moltissimi software scaricabili gratuitamente da internet ma che non
garantiscono nessuna delle quattro libertà.
- Il Software libero è privo di copyright: anche questo è falso.
Semplicemente la proprietà intelletuale su un software è usata in modo
diverso da quello tradizionale. A conferma di questo, basti pensare a
quanti programmatori sono diventati famosi grazie al Free Software; la
comunità riconosce sempre il lavoro e l' impegno di ogni singolo
individuo.
- Il contrario di Libero è commerciale: sbagliato! Il suo vero
contrario è proprietario. La possibilità di commercializzare un
programma non dipende dalla licenza utilizzata. Non è una questione di
prezzo.
- Il Software Libero non offre garanzie: questo invece è verissimo.
Peccato che nemmeno il software proprietario offra nessuna garanzia:
quando si acquista un programma proprietario (magari anche molto
costoso), la licenza non ci garantisce che quel software svolga
realmente e correttamente una funzione, nemmeno quella per cui ci è
stato venduto.
3. Cos' è l' Open Source
Come già detto il termine Free Software è, in inglese, maledettamente
equivoco. La parola free ha infatti la particolarissima capacità di far
preoccupare e tremare qualsiasi imprenditore. Oltretutto il mondo del
Software Libero ha come principale priorità quella di salvaguardare la
libertà dell' utente, sacrificando quindi altri aspetti, primo fra
tutti l' ambito economico. Non ci vuole quindi una mente
particolarmente acuta per capire che il fenomeno Free Software non fu
mai ben visto dal mondo dell' industria del software. Per cercare di
risolvere questa frattura, nel 1998 alcune personalità importanti del
mondo del Software Libero come Bruce Perens e Eric Raymond fondarono il
movimento dell' Open Source (Sorgente Aperto). Il termine fu
appositamente scelto per evitare ogni ambiguità, con il preciso intento
di portare il Free Software nel mondo degli affari. Decisero quindi di
eliminare completamente la carica ideologica che tanto era cara al
movimento ma che contemporaneamente era mal vista dall' industria,
concentrandosi esclusivamente sui vantaggi pratici che può portare lo
sviluppo di un software lasciando il codice sorgente a disposizione di
chiunque. Le argomentazioni a favore dell' Open Source non sono più
quindi la libertà concessa all' utente, ma la maggiore affidabilità e
sicurezza, la conformità agli standard, la facilità di adattamento alle
proprie esigenze e l' indipendenza dai singoli fornitori. Il movimento
dell' Open Source ha avuto un notevole successo, probabilmente anche
perchè è proprio negli ultimi anni che GNU/Linux è giunto a piena
maturazione. L' esempio probabilmente più lampante di questo successo è
l' atteggiamento di un colosso dell' informatica come IBM nei confronti
dell' Open Source, anche se non è certo l' unico (vedi Amazonm, Google,
SGI, NSA, Sun). La voluta e ricrcata neutralità del movimento Open
Source nei confronti degli aspetti etici del Software Libero è la
caratteristica fondametale che lo distingue dal Free Software, che pone
invece l' accento su motivazioni ideologiche.
Nonostante queste differenze, che spesso sono state oggetto di accese
discussioni fra le due parti in causa, nella pratica i due movimenti
hanno mezzi e obiettivi comuni. Nella realtà, infatti, le licenze
software accettate dalla Open Source Initiative sono le stesse
accettate anche dalla Free Software Foundation (con rarissime e poco
significative eccezioni). Entrambi i movimenti si basano quindi sulla
libertà di accesso al codice sorgente, sulla possibilità di poterlo
liberamente modificare e poterlo redistribuire altrettanto liberamente.
A conferma di questo, al giorno d' oggi i termini Free Software e Open
Source sono solitamente usati come sinonimi. Anche se non è formalmente
ed ideologicamente corretto, la cosa è comunque accettabile, purchè si
abbiano ben chiare le differenze tra i due movimenti.
4. I vantaggi del Free Software e dell' Open Source
Lo sviluppo di un software secondo il modello Open Source prevede
quindi: possibilità di redistribuire liberamente qualsiasi programma,
disponibilità del codice sorgente senza nessun costo aggiuntivo e la
totale libertà nel modificare il software. Questo modelo di sviluppo
porta con sè degli innegabili ed obbiettivi vantaggi. Vediamone nel
dettaglio alcuni.
4.1 Vantaggi per la didattica
In questo campo i vantaggi sono evidenti. Si ha a disposizione il
codice sorgente di tutte le applicazioni (si stima, ad esempio, che la
distribuzione Debian 2.2 sia costituita da oltre 55 milioni di righe di
codice!!!) e questo permette di studiare nel dettaglio il funzionamento
del software e l' implementazione delle diverse soluzioni tecniche.
Inoltre il codice in questione è creato appositamente per risultare il
più leggibile possibile, affinchè chiunque possa modificarlo nel modo
più efficiente e sicuro possibile. La possibilità di poterlo modificare
rappresenta una possibilità senza pari ed una esperienza fondamentale
per l' apprendimento. Infine si ha a disposizione una quantità davvero
impressionante di documentazione di eccellente livello per qualsiasi
aspetto del sistema operativo. Oltretutto la comunità del Free Software
è molto aperta e disponibile ad aiutare il prossimo: è quindi semplice
chiedere ottenere aiuto e discutere con persone dalle conoscenze
tecniche elevattissime.
4.2 Vantaggi per la ricerca
Anche in questo caso i vantaggi sono ovvi. La possibilità di
sperimentare nuove soluzioni è limitata alla solo fantasia del
ricercatore. Si ha a disposizione il codice sorgente di un intero
sistema operativo moderno ed è quindi possibile introdurre modifiche a
qualsiasi livello. Non bisogna sottostare a nessun NDA (Non-Disclosure
Agreement) ed è quindi possibile scambiare idee liberamente con
qualsiasi altro ricercatore in tutto il mondo. Il prorpio lavoro viene
riconosciuto da tutta la comunità e rappresenta una fortissima
motivazione per cercare nuove soluzioni.
4.3 Vantaggi per l' amministratore di sistema
GNU/Linux è uno dei sistemi operativi più utilizzato nei server. Si
hanno a disposizione infiniti tool avanzati per l' amministrazione che
si integrano facilmente fra di loro. Esistono molti linguaggi di
scripting potentissimi (un esempio su tutti: perl). Avendo il completo
controllo sulla piattaforma, si ha la possibilità di rilevare e
risolvere i problemi in modo rapido, veloce e sicuro. Oltretutto grazie
al fatto che il codice sia disponibile a chiunque, ci sono migliaia di
sviluppatori che controllano continuamente e contemporaneamente il
sorgente. Questo non avviene nel software proprietario, perchè un
'azienda ha un numero limitato di programmatori, i quali si occupano
solo di alcuni aspetti del programma. Questo si traduce inevitabilmente
in un minor numero di bug (dati abbastanza occhi, ogni bug è scoperto).
Inoltre la correzione del bug può essere fatta da chiunque, con
pesantissime ripercussioni sul lato della sicurezza. La maggior parte
dei buchi viene infatti corretta dai programmatori Open Source nel giro
di poche ore (ed è comunque possibile trovare un workaround
temporaneo); nel caso del software proprietario invece, bisogna
attendere che la software house rilasci publicamente la patch (ed in
molti casi passano diverse settimane!). Una delle caratteritiche più
apprezzate di GNU/Linux è senza dubbio la stabilità, ormai diventata
proverbiale. Questo si traduce nella pressochè totale assenza di crash
(infatti Linux sta diventando scelta preferenziale per applicazioni
mission critical) e la possibilità di modificare praticamente tutte le
configurazioni senza essere costretti a continui reeboot di sistema. A
conferma di questo è sufficiente confrontare gli uptime medi di server
Linux e confrontarli con sistemi Windows. Infine, i sistemisti Linux,
hanno un' ulteriore preoccupazione in meno: i virus. Fino ad oggi ne
sono individuati solo pochi (anzi per Linux esiste anche un virus
"buono" in grado di tappare un buco di sicurezza...).
4.4 Vantaggi per lo sviluppatore
Ancora una volta i vantaggi sono palesi. I programmatori in ambienti
GNU/Linux hanno a disposizione numerosi tool di sviluppo, compilatori,
interpreti, debugger, editor, ambienti integrati. Al programmatore
quindi viene lasciata totale libertà nella scelta del linguaggio e
degli strumenti da utilizzare. E' inoltre disponibile un' ampia uantità
di libreria, tutte di ottimo livello. Sottolineiamo per l' ennesima
volta la possibilità di riutilizzare codice a proprio piacimento e la
disponibilità di tonnellate di documentazione.
4.5 Vantaggi per l' azienda
Un' azienda ha la possibilità, grazie al Free Software, di creare una
infrastruttura basata interamente su standard aperti e quindi di
riconosciuta qualità. Inoltre, per le applicazioni critiche dal punto
di vista della sicurezza, l' Open Source può garantire che il programma
sia completamente libero da codice malizioso. Quando si acquista un
software proprietario, infatti, nessuno ci può assicurare che il
programma sia privo di backdoor, poichè nessuno può controllare il
codice. La cosa potrebbe sembrare abbastanza improbabile in quanto si
crede nella serietà del nostro fornitore. Tuttavia la storia dell'
informatica (ma anche il semplice buon senso) ci insegna invece a
diffidare. Un esempio illuminate ci è dato dal caso del database
Interbase, commercializzato dalla software house Borland: il software
era inizialmente proprietario, ma dopo qualche anno la Borland decise
di rendere publico il sorgente. Curiosamente dopo pochi mesi dalla
publicazione, la comunità Open Source rilevò la presenza di una grave
backdoor all' interno del programma. Questo fatto non è comunque
isolato visto che simili problemi di sicurezza sono stati individuati
in altri software (naturalmente anche Microsoft). Tutto ciò non è
possibile nel Free Software, non tanto perchè non si possa inserire
nessuna backdoor (anzi, chiunque potrebbe farlo;), ma perchè la sua
presenza non passerebbe inosservata a tutti i programmatori che
controllano continuamente il codice. Un altro vantaggio dell' Open
Source nell' azienda è la possibilità di risolversi da soli i problemi
(o pagare qualcun' altro perchè lo faccia al posto nostro). Stessa cosa
per adattare il software alle nostre esigenze: se un software non ha
una funzionalità che per me è importante posso implementarmela da solo.
Inoltre l' uso di software Open Source garantisce nel tempo l'
investimento iniziale. Mentre se acquistiamo un pacchetto proprietario
corriamo il rischio che la società che ce l' ha venduto possa fallire o
che comunque ci imponga insensati aggiornamenti (che costano ulteriore
denaro), con il Software Libero questo non può succedere: anche se il
nostro fornitore va in fallimento, abbiamo comunque il codice sorgente
ancora a disposizione e non sarà difficile trovare qualcun' altro ce ci
lavori su o che ne curi il mantenimento. Infine c' è la reale
possibilità di poter risparmiare denaro: esistono casi (ad esempio
amazon.com) che dimostrano che il passaggio all' Open Source può
portare importanti riduzioni dei costi di gestione.
4.6 Vantaggi per l' utente
Prima di tutto i costi bassi (spesso nulli). Le licenze di software
proprietario costano molto e spesso non sono sostenibili da un utente
comune (si può arrivare a spendere di più per un sistema operativo e un
pacchetto office che per l' hardware necessario a farlo girare...).
Ottenere una distribuzione Linux, invece, ha costi ridottissimi: basta
andare in edicola oppure chiedere ad un amico e con pochi euro si può
avere un sistema operativo perfettamente funzionante, performante e
corredato di moltissimo software (dal pacchetto office al server web).
Inoltre si sostiene lo sviluppo di un mercato concorrenziale, con
evidenti vantaggi per il consumatore finale (che ha possibilità di
scegliere, non come nella attuale situazione di monopolio). Infine si
ha la certezza di avere sempre a disposizione i propri dati. I software
proprietari usano formati di file chiusi, leggibili solo con un
determinato programma. In questo modo i nostri dati restano
intrappolati in questi formati, senza avere la certezza che fra dieci o
venti anni sia ancora disponibile tale programma. Il Free Software
utilizza standard aperti che ci assicurano che i nostri dati saranno
per sempre peerfettamente leggibili e modificabili.
4.7 Vantaggi per la publica amministrazione
Il Software Libero garantisce che i nostri dati personali siano
trattati in modo sicuro e corretto, in modo assolutamente trasparente,
perchè chiunque può verificare il modo in cui vengono eleborati. Altri
vantaggi sono:
- Libero accesso del cittadino alla pubblica informazione.
- Permanenza dei dati pubblici.
- Sicurezza dello Stato e dei cittadini.
Per garantire il libero accesso del cittadino alla informazione
pubblica risulta indispensabile che la codifica dei dati non sia legata
ad un unico fornitore. L'uso di formati standard e aperti permette di
garantire questo libero accesso, se necessario attraverso la creazione
di software libero compatibile. Oggi la situazione non è affatto così:
nei siti ministeriali, spesso e volentiri è possibile scaricare la
modulistica solamente in formato .doc, che è il formato proprietario di
MS Word: in questo modo non si dà la possibilità a chi utilizza Free
Software di accedere a queste informazioni. E' importante sottolineare
che non c' è nessuna ragione tecnica alla base di questo: sarebbe
possibile ottenere gli stessi identici risultati utilizzando pacchetti
Open Source.
Per garantire la permanenza dei dati pubblici è indispensabile che la
utilizzazione ed il mantenimento del software non dipendano dalla buona
volontà del fornitore o dalle condizioni di monopolio da esso imposte.
Per questo motivo lo stato necessita di sistema la cui evoluzione possa
essere garantita grazie alla disponibilità del codice sorgente.
Per garantire la sicurezza dello Stato o la sicurezza nazionale,
risulta indispensabile poter fare affidamento su sistemi privi di
elementi che permettono il controllo a distanza o la trasmissione
indesiderata di informazioni a terze parti. Pertanto si richiedono
sistemi il cui codice sorgente sia liberamente accessibile al pubblico
per consentirne l'esame allo Stato, ai cittadini e a un gran numero di
esperti indipendenti in tutto il mondo. Non è accettabile che uno Stato
utilizzi software in cui ci sia la benchè minima possibità della
presenza di backdoor (pensate ad un sistema di voto elettronico che
contiene una backdoor...).
Infine, il denaro che oggi lo stato spende in licenze di software
proprietario finisce nelle casse di aziende per lo più americane: l'
Open Source favorirebbe la concorrenza e quindi anche la nascita di
software house nostrane, evitando quindi la fuga di risorse economiche.
5. CONCLUSIONI
Come abbiamo visto il Free Software e l' Open Source presentano indubbi
vantaggi su molti fronti. Negli ultimi anni hanno conosciuto uno
sviluppo realmente impressionante, migliaia di programmatori (e non)
hanno contribuito ed oggi rappresenta il più grande progetto di
collaborazione nella storia del mondo. GNU/Linux è nato solamente
undici anni fa, nel 1991, ad opera di Linus Torvalds, un semplice
ragazzo finlandese. Oggi ha milioni di utenti, è diffuso su tutto il
pianeta (anche in antartide...) e non solo (vogliamo dimenticare le
navicelle spaziali e la base orbitante della NASA...?;)ed oggi questo
progetto ha raggiunto piena maturità. Ora resta a noi il compito di
utilizzarlo nel migliore dei modi possibili....
aspetto commenti...
--
Linux user # 209015 on Linux machine # 97103
RoLUG member --> http://rovigo.linux.it