[RoLUG] relazione tecnica

Diego De Stefani rolug@lists.linux.it
Sat, 14 Sep 2002 13:38:41 +0200


Alle 22:19, venerdì 13 settembre 2002, nerula ha scritto:

premetto che non ho capito praticamente nulla del sistema di simboli 
per aggiungere e modificare il testo... quindi uso il classicissimo e 
ultracollaudato quoting.... (tanto non è che questa ml sia 
particolarmente intasata)

> Il fatto di avere il sorgente a disposizione permette ai milioni di
> persone che sanno metterci le mani di agire come un megasviluppatore
> volenteroso di software, che perfeziona il suo lavoro a gratis e ad
> una velocita impressionante. Questo si riperquote positivamente sul
> lato sicurezza, riuscendo a rendere stabile un programma in poco
> tempo. Un gruppo di 10-15 ma anche 100 programmatori stipendiati (e
> magari svogliati, od oppressi dai capoccia) difficilmente riusciranno
> a tenere testa ad un programma linux in pieno sviluppo. 

io scriverei così:
La possibilità di poter leggere i sorgenti e soprattutto di poterli 
liberamente modificare permette a tutti i programmatori che ne sono 
capaci di proporre le proprie modifiche per migliorare il programma: 
ognuno può proporre le soluzioni che ritiene migliori, ma alla fine 
saranno gli utenti a decidere. Questo modello di sviluppo permette una 
continua revisione di tutto il codice dell' applicazione da parte di 
moltissimi sviluppatori appassionati, garantendo quindi la massima 
sicurezza. In questo campo è sufficiente notare i tempi di correzzione 
dei bug di sicurezza: mentre per i programmi open source bastano 
solitamente poche ore avevre a disposizione la correzione per una 
determinata vulnerabilità, nel software proprietario spesso non sono 
sufficienti diverse settimane poichè gli unici a poter modificare i 
sorgenti sono i dipendenti della software house (che spesso affrontano 
il loro lavoro in modo svogliato, spinti unicamente da ragioni 
economiche; gli sviluppatori open source invece sono guidati 
essenzialmente dalla passione per la programmazione e per ottenere la 
stima dai loro colleghi, e questo rappresenta una fortissima 
motivazione, in genere superiore a qualsiasi somma di denaro... o 
quasi).

> Il software
> per linux lo possiamo trovare in pacchetti sotto varie forme, secondo
> la modalita' con cui %/1iso8859-15 archiviato. Redhat, Mandrake e
> Suse utilizzano un sistema di archiviazione e gestione dei pacchetti
> chiamato rpm (redhat packet manager), che permette di tenere traccia
> dei file che un pacchetto ci fornisce e di compiere varie operazioni
> su di esso: per es ci puo dire se per installarlo occorre un'altro
> pacchetto software (cosiddetta dipendenza), lo disinstalla, lo
> aggiorna... Un sistema piu evoluto e piu complesso %/1iso8859-15
> quello di Debian, l'apt, che, oltre alle suddette funzionalita,
> shedula i pacchetti installati (o da installare, o addirittura mezzi
> installati), risolve da solo le dipendenze, divide un pacchetto in
> piu parti (per metterli in floppy per es), e molto altro. */

schedula???? che oscenità di verbo!!!!!!!!! potresti usare "organizza".
inoltre sottolinerei che gli rpm sono i pacchetti più largamente 
diffusi, e citerei urpmi, il tool di mandrake che cerca di fornire agli 
rpm le funzionalità avanzate tipiche di apt...

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