[Scuola] Dossier Scuola: sezione 1 in fase di revisione...

Marco Ciampa ciampix@libero.it
Sat Aug 28 18:07:29 CEST 2010


On Thu, Aug 26, 2010 at 07:16:03PM +0200, Luca Ferroni wrote:
> Buongiorno a tutti,
> 
> siamo arrivati ad una buona versione della sezione 1, che potremmo considerare quasi definitiva,
> in cui spieghiamo le motivazioni per cui la scuola dovrebbe utilizzare il Software Libero.
> 
> Ora iniziamo a chiedere feedback da professori e dirigenti. Da chi si puo' mettere dall'altra parte e dire
> "questo alla scuola serve" oppure no e perche'.
> 
> Naturalmente conoscete già il software libero, ma conoscete molto bene anche
> la situazione scolastica. Quindi diciamo che siete il tramite naturale verso il target :)
> 
> Cosa ci aspettiamo da voi ?
> 
> Che leggiate questa breve sezione e ci inviate un commento,
> o vi iscriviate direttamente al wiki (alcuni di voi sono già iscritti) e apportiate le modifiche che ritenete opportune.
> 
> Poi se non ci piacciono torniamo indietro non c'è alcun problema :)
> 
> Buona lettura.
> Il Dossier lo trovate su www.dossierscuola.it
> Il link diretto alla sezione 1 è www.dossierscuola.it/Sezione1
> 
> Se volete darci altri commenti sono ben graditi, in primis sulla pagina iniziale.
> 
> Mi raccomando rispondete a dossierscuola@pdp.linux.it per contattare tutto il gruppo di lavoro
> 
> Grazie di tutto
> Luca

Innanzitutto mi presento: sono Marco Ciampa

Lavoro nella scuola come assistente di lab. di informatica e da molto
tempo spingo per l'adozione del SL soprattutto nella scuola.

Scusate se scrivo solo ora. Causa ferie sono stato poco a casa e non ho potuto rispondere prima.

Riporto il testo (a mio giudizio) da modificare:

1)

>
>    *  Hardware e software seguono regole di mercato diverse 
>
> L'hardware è la parte del computer che possiamo toccare, ciò che è
> composto da atomi. Il software, invece, è una serie di istruzioni
> eseguite dal computer, nate dall'idea di un programmatore. Il software
> quindi è conoscenza. Per chiarire il concetto possiamo riferirci ad un
> libro: la carta, l'inchiostro e la copertina sono hardware, mentre i
> concetti espressi sono software.
>

No. I concetti espressi sono concetti, idee, algoritmi. Il software
_non_ è un'idea o un concetto, ma una descrizione o un'implementazione
dell'idea o del concetto. Così come i "Promessi sposi" non è l'idea
delle avventure di una coppia di credenti, altrimenti molti romanzi
arrivati dopo sarebbero semplici "plagi" dello stesso concetto. Ecco
perché, tra l'altro, il copyright funziona benissimo a proteggere il
software e invece i brevetti malissimo. Il software non è un concetto.
Meglio non indurre la gente a fare una pericolosa confusione.

Per modificare di conseguenza la frase, sarebbe meglio scriverla così:
 
"... mentre le frasi, i capitoli, le espressioni scritte sono il software."

o in maniera simile. Spero di aver reso il concetto (e quindi, di
conseguenza, _non_ ho scritto un software ;-)

Il resto del testo può andare benissimo dato che l'implementazione
della conoscenza è assimilabile alla conoscenza stessa o, forse meglio,
alla cultura. Si può dire che il software sia cultura digitale e in, in
quanto tale, non può essere limitata e dovrebbe essere anzi più
diffusa possibile e accessibile a tutti, ma qui mi sto allargando e
divagando troppo...comunque il pensiero IMHO potrebbe essere
espanso...vedete un po' voi...

2)     

"

*  La scuola non deve trasmettere puro nozionismo, ma soprattutto
lo spirito del libero arbitrio e l'attitudine ad aiutare gli altri. 

Fin dalle scuole elementari, la maestra insegna ai propri alunni:
"Bambini, se portate in classe un sacchetto di caramelle non dovete
tenerle per voi, ma dovete condividerle con i vostri amici!. Questo
insegnamento sin dai primi anni di età predispone all'aiuto nei
confronti del prossimo, e noi riteniamo che questo valore sia importante
se vogliamo che la nostra società si evolva in qualcosa di migliore.
Allo stesso modo un insegnante deve dire: "Studenti, se portate in
classe un software, non lo dovete tenere per voi, ma dovete condividerlo
con gli altri alunni!". Questo concetto non c'entra nulla con il
comunismo, la comunione dei beni o l'abolizione della proprietà
privata, come spesso si crede. Il software infatti non va paragonato ad
un oggetto, come una macchina, ma a qualcosa di "spirituale". Il
software infatti non è la scatola di plastica che contiene il CD con la
sua copertina colorata. Quello è il supporto materiale con cui viene
trasportata la conoscenza. (cit. prof Davoli :) ). La scuola quindi deve
portare solo Software Libero in classe, e permettere così che gli
studenti possano portarlo a casa liberamente per fare i compiti od
esercitarsi. 

"

Non mi piace il discorso 

> Il software infatti non va paragonato ad
> un oggetto, come una macchina, ma a qualcosa di "spirituale".

non c'è niente di "spirituale" nel software, piuttosto "culturale", non
incasiniamoci con concetti attigui alla religione...è meglio!

cambierei in 

> Il software infatti non va paragonato ad un oggetto, come una macchina,
> ma a qualcosa di "culturale", come le frasi scritte in un libro, non la
> carta o l'inchiostro di cui è composto.

E comunque questo concetto era già stato spiegato più sopra....

Evitiamo, per quanto autorevoli, le citazioni nel testo, per evitare di
renderlo troppo pesante.

 ....

Qui aprirei una parentesi e spezzerei il discorso in due. La parte sopra
la terrei intatta (a parte le note di cui sopra) ma cambiando il titolo in:
 
 *  La scuola deve soprattutto trasmettere lo spirito civico, il
    libero arbitrio e l'attitudine ad aiutare gli altri.

Mentre aggiungerei un capitoletto simile al seguente:

# La scuola non deve trasmettere puro nozionismo, ma soprattutto
 cultura informatica.

La scuola non deve addestrare all'uso dei programmi più diffusi ma deve
spiegare i concetti che ci stanno dietro. E questo per molti motivi. Uno
è che quando si esce da scuola, alla fine del ciclo scolastico,
tipicamente i programmi "più diffusi" sono già vecchi e c'è
dell'altro, a cui gli studenti non sono preparati, avendo fatto
"addestramento" su programmi ormai obsoleti. Il secondo motivo è che i
programmi proprietari sono "chiusi" cioè non si possono studiare.
Infatti il codice di cui sono fatti (binario) non è comprensibile che
dai computer per cui può solo essere utilizzato così com'è, senza
poterlo studiare né modificare. Il Software Libero è detto anche Open
Source(*), cioé a "sorgente aperto". Ciò significa che la scuola,
studenti e docenti, può studiarlo, modificarlo e persino
personalizzarlo a piacimento, senza violare alcuna legge. Perciò, in
modo molto efficace, è possibile "capire" come funziona un computer e
non solo imparare ad usarlo, imparando i concetti che ne stanno alla
base e che sono molto meno legati a mode o consuetudini passeggere.  Una
conseguenza di ciò è che gli studenti che studiano sul SL sono in
genere più preparati di quelli solamente addestrati all'uso del
computer e sono in grado di fronteggiare meglio le sfide tecnologiche
del futuro agendo da persone più colte e preparate e non meri
utilizzatori o consumatori dell'ultimo gadget tecnologico.

Naturalmente questo è un'abbozzo. Modificate e migliorate come volete.

È tutto (per ora... :-)

-- 


Marco Ciampa

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