Alcuni termini sui processi

Alessandro Foresi tp@lists.linux.it
Mon Jan 27 22:24:53 2003


> Quella che hai citato non è un'opinione dignitosa, è una sciocchezza.

Non è un'opinione, è un riferimento. Buono o brutto rimane un
riferimento.
Una opinine, eventualmente, sarebbe la mia e spero non ti riferisca a
quella, anche perché che scrivo, come altri, le mie email col mio nome.

> >             L'unica ecccezione sono i riferimenti all'_uso_ dei termini
> >nella comunità. 
> 
> No, c'è anche la correttezza semantica e altre cose.  Sul glossario c'è
> un testo che discute questi punti, si può leggere su:
> <http://fly.cnuce.cnr.it/gnu/tp/glossario/buona-traduzione>.

No, non invitarmi a leggere cose che già fanno parte del mio breviario,
grazie :-)

>                                                                        I
> riferimenti servono a capire qual è l'uso, e a vedere cosa scrivono gli
> altri.  È uno degli elementi su cui ci si può basare per prendere una
> decisione.

>                                                               Direi che
> di tutti i criteri per giudicare la qualità di una traduzione l'uso è
> quello che preso singolarmente ha il peso maggiore, ma non basta.

Mi permetto di citare, riferito al parlare e allo scrivere:
"Le norme sono quelle dell'uso delle persone colte" (Nicola Zingarelli)

Ed è per questo che propongo quello che non uso io, ma quello che usano
gli altri. Ma sembra pure che questi altri non siano colti a sufficenza.
Viviamo in un mondo di ignoranti! Con tutti questi informatici che in
pizzeria sChiftavano quando arrivava il tetragono che non facendogli
criptare i folder ma cifrare le cartelle, decisero di crittografare
direttamente i files!

> Il significato originario di "fault" nei nomi delle eccezioni
> tradizionali è "errore".  La loro traduzione in italiano è "eccezione".
> 
> Quando ho detto prima che "errore di pagina" è semanticamente corretto
> dicevo una cosa giusta, ma irrilevante (non avevo completato il
> discorso, chiedo scusa).  La traduzione sarebbe "eccezione di pagina".
> Tuttavia io propendo per lasciarlo invariato.  In subordine, eccezione
> di pagina può andare bene.

Io propendo per tradurlo. Scartando /difetto di pagina/ rimangono /errore
ed /eccezione. Se interessa, per scartarlo, microsoft usa /errore.
Ovviamente, non mi metterò a leggere nessun'altro libro o appunto in
italiano sull'argomento ma confido nella discussione dei competenti per
altri termini.

> >		 Bisognerebbe spiegare i motivi per cui lo scrivente di
> >turno preferisce un termine piuttosto che un'altro e discutere di quei
> >motivi, di cosa _personalmente_ si preferisce. 
> 
> Uno dei numerosi criteri per scegliere una traduzione è il gusto
> personale, ma non è certo l'unico né il più importante.  Entra in ballo
> quando gli altri criteri non sono sufficienti a prendere una decisione.

Ma è nel gusto personale che rientrano i criteri! Se non fosse così, a
nessuno interesserebbe tradurre queste cose e portare avanti le proprie
opinioni, indipendentemente dai criteri. Non si sarebbe motivati a
preferire la discussione di certi argomenti al posto di altri.

Forse il criterio "È giusto, perché lo diceva il mio professore" oppure
"È giusto, perché sta sul libro X" o ancora "È giusto perché al lavoro
dicono tutti così" per non dire "È giusto perché mi piace", è o sono da
condannare ? Insieme formano un peso che per i colti è irrilevante, mai
insignificante, sicuramente abominevole.

> >Personalmente, non preferisco /difetto di pagina/. L'ho proposto perché
> >l'ho trovato diverso dall'altra traduzione e sottoposto ai pareri dei
> >partecipanti. Ma comprendo che è poco esplicativa per un utente.
> 
> Non è quello il punto.  Una traduzione non deve essere esplicativa più
> del testo originale.

Parole sante. Ritiro quanto detto sull'esplicativo.

>                       Deve essere una buona traduzione, e quella è una
> cattiva traduzione (si direbbe fatta da qualcuno che non sapeva cosa
> stava traducendo).

Capita. Non troppo raramente, a quanto pare.