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Claudio Del Brocco claudiodelbrocco@yahoo.it
Lun 18 Giu 2007 09:44:02 CEST


Buon giorno a tutti
E' la prima volta che scrivo, seguo da qualche mese la lista e spero di 
non dire cavolate
> Ciao Hal,
> l'argomento scivola fuori dal trashware, ma è interessante ed il
> confronto con te e le tue opinioni è sempre stimolante! :-)
>
> Il giorno sab, 16/06/2007 alle 15.48 +0200, Hal ha scritto:
>   
>> Il fatto che il corso lo stia facendo un'associazione (suppongo "di
>> volontariato") cambia un po' le cose. Il prezzo di iscrizione in tal
>> caso dovrebbe essere, secondo me, molto basso 
>>     
>
> secondo me che un corso (d'informatica libera, in questo caso) debba
> necessariamente avere un costo "molto basso" per gli utenti qualora
> questo venga promosso da un'associazione non è strettamente corretto:
> ritengo casomai che una miglior definizione sia "prezzo equo", per
> quanto sia più che cosciente della "relatività" dell'equità :-) questo
> per una molteplicità di motivi... Provo a far alcuni esempi:
>
> [...]
> Una persona potrebbe venire da me volontario che il corso glielo faccio
> gratis, tanto ho già un altro lavoro, anziché da uno che il corso glielo
> fa pagare un po' perché con quei soldi ci deve mangiare...
Tra gli elementi che entrano nella determinazione di "prezzo equo" c'è 
anche il reddito del corsista, solo in questo modo si può giustificare 
chi gratuitamente svolge del volontariato nei paesi del terzo mondo e 
non chiede nulla se non l'impegno  di chi fruisce gli interventi.
Persone che per vari motivi (disoccupati in cerca di lavoro, pensionati 
con il minimo ecc.) hanno una scarsa disponibilità economica non possono 
pagare come coloro che ostentano il loro agio. Certamente si deve stare 
attenti per capire chi ci marcia e trovare l'"equo" è sempre soggettivo, 
momentaneo e lascia interrogativi.
Un saluto a tutti
Claudio



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