[bglug] Ma vi rendete conto ? (Armani.it)

ivan.agliardi@lombardiacom.it ivan.agliardi@lombardiacom.it
Mar 23 Dic 2003 09:02:11 CET


Sono in parte d'accordo. Il fenomeno dell'appropriazione indebita di un nome di
dominio si chiama cybersquatting. Ma il fatto è che il Signor Armani ha agito
nella piena legalità! Il regolamento della Naming Authority Italiana facente
capo al NIC.it che a sua volta è organo dei C.N.R. stabiliva ai tempi in cui il
dominio fu registrato che a parità di diritto valeva l'ordine di arrivo della
LAR (la famigerata Lettera di Assunzione di Responsabilità) presso l'Authority.
Il Signor Armani ha registrato il dominio, ci ha messo un sito internet in cui
esponeva i propri prodotti ed è andato avanti per molto, moltissimo tempo senza
avere alcun tipo di problema. E' chiaro che il suo timbrificio nel giro di poco
fu conosciuto in ogni angolo del mondo :-D ... Con negligenza tipicamente
italiana, invece, la casa di moda Armani NON si è assolutamente preoccupata di
registrare il dominio, NON si è studiata le regole vigenti in Italia per la
registrazione dei domini, etc... Ora, francamente, piuttosto che fare una simile
figura, Giorgio Armani & C. avrebbero fatto maglio a pagare quello che dovevano
pagare al Signor Armani per cedere loro il dominio... Ripeto: il signor Armani
del timbrificio ha agito nella piena legalità, solo che il signor Armani dei
pantaloni e delle mutande gli ha messo in piedi cause legali tanto costose da
costringere l'altro a cedere.... Mezzo mondo sta discutendo indignata questo
caso, non crediate...

BUON NATALE A TUTTI, E FELICE KERNEL NUOVO, eh eh eh ;)




Scrive Riccardo Mottola <multix@ngi.it>:

> Non sono al corrente di tutti i dettagli del caso "armani". Ma di questi
> casi se n'erano visti tanti un po' di tempo addietro tanto in america quanto
> in italia.
> Infatti c'era stata una schiera di furbetti che sapendo che mettiamo "ibm"
> non si era preso il dominio se ne compra uno, mettiamo ibm.it e poi si fa
> pagare fior di milioni. Ovviamente al pari c'erano tante persone oneste.
> Prassi divenne, e sono quasi certo che venne fatta una legge in proposito in
> italia, che se la societa' esisteva da prima quello che aveva registrato
> "abusivamente" perdeva il diritto anche se l'aveva registrato prima della
> societa'.
> Il caso che fece scandalo all'epoca in italia era so non sbaglio telecom
> italia.
> 
> Quindi io non mi sbilancio ne' in un senso ne' nell'altro. Ma forse il sig.
> armani avrebbe dovuto pensarci prima? Altrimenti tutti i centinaia di Sig.
> Ferrari in italia?
> 
> So di un amico che aveva registrato un dominio col suo nickname che fini per
> essere il cognome di un altro e questo gli offerse un bel po' di soldi solo
> per avere il dominio... Poi penso sia andato tutto in nulla.
> 
> -R
> 
> on 12/22/03 5:03 PM, Ivan Agliardi at ivan.agliardi@lombardiacom.it wrote:
> 
> > lottare con tanta pervicacia contro i mulini a vento, anche se nel caso
> > armani.it l'ingiustizia e il mancato rispetto delle leggi a favore del
> > più forte (e arrogante) siano palesi. Insomma, si sa, in quest'epoca non
> 
> 
> --
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