[bglug] Social network per bambini

Alain Bravo alain.cesare.bravo@gmail.com
Dom 1 Nov 2015 23:28:33 CET


per altro poi, questi strumenti ad hoc sono spesso falsati e quindi, quando
chiedono di facebook sono spaesati come non avessero mai fatto e fanno
cazzate ugualmente, perché essendo sempre stati filtrati prima non sono
pronti e non hanno mai potuto imparare

Il giorno 1 novembre 2015 23:24, Alain Bravo <alain.cesare.bravo@gmail.com>
ha scritto:

> Secondo me l'approccio non è con il tipo di social, ma con il tipo di
> approccio.
> Un genitore che monitora il figlio lo può fare benissimo anche con
> facebook, il fatto che sia un altro social non lo esime da pericoli, anzi,
> proprio perché è palesizzato come social per bambini è una manna per
> maleintenzionati, mentre se tu li educhi nel modo corretto sanno reagiagire
> al meglio.
> Ti facci un esempio: qualche anno fa mi sono trovato aggiunto su msn da
> una che aveva 12 anni ed era per me una illustre sconosciuta, e io di anni
> ne avevo 22. Lì i genitori dov'erano? ed era uno strumento innoquo come
> msn. Se poi c'è il genitore che monitora il tutto non cambia molto.
>
> Il giorno 1 novembre 2015 21:05, Daniele Pitrolo <d.pitrolo@gmx.com> ha
> scritto:
>
>>
>> >> Il giorno 01/nov/2015, alle ore 20:31, Daniele Pitrolo <
>> d.pitrolo@gmx.com> ha scritto:
>> >>
>> >> La prima è che "controllabile dai genitori" mal si sposa con l'idea di
>> >> evitare la censura. O dai fiducia, o no. Ma forse ho sovrainterpretato
>> >> la frase.
>> > Per “controllabile” intendo dar la possibilità ai genitori di
>> monitorare le conversazioni. Lo so che sembra censura, ma devi capire anche
>> il punto di vista dei genitori; ci sarà sicuramente qualcuno che vorrà
>> decidere al posto del figlio, e sicuramente deciderà di censurare lo
>> strumento se questo non prevede questo tipo di controllo.
>> > Nessuno si può permettere di discutere come un genitore decide di
>> educare il proprio figlio, lo si accetta e basta.
>>
>> Perfettamente d'accordo. E mi sembra sbagliato fornire strumenti che
>> assecondino scelte negative.
>> Ma possiamo escludere l'elemento dalla discussione: porta a differenze
>> di vedute di base (tu vuoi fornire lo strumento, pronto a cedere sulle
>> sue caratteristiche, mentre io -che mi limito a parlare- non lo fornirei
>> se non risponde a certe garanzie).
>> >> La seconda riguarda lo strumento stesso: la posta elettronica non
>> basta?
>> >> Una bella lista di discussione…
>> > Stiamo parlando di scuola primaria: bambini dai 6 ai 10 anni…
>> > E lo scopo è abituarli ad usare social network, in modo tale che quando
>> chiederanno di Facebook, Twitter o altro, avranno già esperienze di
>> comunicazione con altre persone che hanno idee differenti dalle proprie, e
>> magari le esprimono in modi diversi.
>> Non vedo in cosa si trovi la differenza fondamentale tra "Twitter" e
>> "Lista di distribuzione": comunicare, scambiare idee, dire sciocchezze,
>> cose serie...
>> Facendo il moralista, invece, direi che se l'obiettivo è prepararli ad
>> essere il prodotto di una piattaforma che con il suo SaaS privativo ruba
>> dati personali a mezzo mondo, allora non è un grande obiettivo.
>> E per introdurli al mondo della pubblicazione, della parola pubblica (lo
>> spazio nel quale quanto esprimi viene conservato, per sempre, visibile
>> da tutti), mi sembra presto: io non sarei riconoscente a chi avesse
>> immortalato le mie uscite di quando ero alle elementari.
>>
>> Daniele
>>
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