Linux Day e interventi

Massimo Masson massimo.masson@libero.it
Gio 4 Set 2003 18:24:13 CEST


lsalce@tiscali.it wrote:

[...]

 >> multipli/fusi/incrociati è IMHO molto stimolante ed interessante, 
con l'accortezza però che le cose vanno preparate con un discreto margine di
 >> anticipo, pianificate bene e _provate_ prima, il che ne complica no

[...]

 > In realta` la mia idea era un po' piu` semplice.
 > Partivo dalla considerazione che un argomento particolarmente
 > vasto meriterebbe di essere trattato da varie angolature.


Avevo capito questo intendimento, proprio per quello sotengo che il 
coordinamento dev'essere molto approfondito, per trattare in modo 
corretto le varie "sfaccettature", ed organizzarsi sulle angolature e 
sulle sovrapposizioni (immancabili, ma che vanno gestite).

 > Inoltre ognuno di noi ha i propri interessi e la propria formazione,
 > cosa che ci porta spesso ad apprezzare e seguire aspetti diversi della
 > stessa cosa: ricchezza da sfruttare...


E' certamente infatti una delle cose belle dell'intervento "a più mani"

 > Infine la collaborazione e lo scambio di idee verrebbero favoriti.


Assolutamente (si)!

 > Dal punto di vista pratico: la fase che avrebbe bisogno di piu` 
attenzione
 > e` quella di preparazione iniziale, in cui si decidono gli aspetti
 > da sottolineare e l'ordine di presentazione...


Non sono del tutto d'accordo su questo punto. Per le mie 
(insignificanti) esperienze come relatore (anche se su altri argomenti) 
mi sono reso conto che un'intervento, per la buona riuscita dello stesso 
e di tutto l'evento in cui è inserito, va certamente pianificato prima, 
assieme agli altri, e va quindi preparato, nonche' necessariamente 
rivisto, una volta che _tutti_ gli interventi sono pronti. In tal modo 
si scoprono (per l'appunto) sovrapposizioni e buchi, e ci si rende conto 
dei "tempi" e degli aggiustamenti da fare. Di solito questo processo va 
anche ripetuto più volte, con varie modifiche ai singoli interventi, più 
o meno significative, fino ad arrivare ai risultati voluti (una volta mi 
è perfino capitato di vedere che un intero intervento non aveva più 
senso perchè ricompreso, a pezzi, in altri). Il non fare questi passaggi 
aumenta di molto la probabilità di predisporre eventi che possono dare 
l'idea di essere scoordinati e confusionari, indipendentemente dalla 
qualità accademico/tecnica intrinseca del singolo intervento.
E tutto questo richiede molto, molto tempo da dedicare. Ecco, in 
sostanza era questa la puntualizzazione che intendevo fare...
Of course, IMHO!

 > Esempio (pensato in 5 secondi, quindi prendetelo soltanto come
 > esempio... non so neppure se ha senso...)
 >
 > argomento "firma digitale":
 > - presentazione generale (cos'e`, i certificatori...)
 > - aspetti giuridici
 > - come si fa a crearsi una coppia di chiavi e a scambiarsi messaggi
 > firmati e cifrati con Linux (dimostrazione pratica per due utenti pippo
 > e pluto)


A parte che i due utenti non sono pippo e pluto ma, rigorosamente, Alice 
and Bob la scaletta è interessante, io ci aggiungerei anche elementi 
"teorici", come le basi degli algoritmi di cifratura, digest, 
irreversibilità computazionale, e così via.
Tuttavia, intravedo un rischio: è tutto molto interessante, ma ad 
esempio questa cosa "teorica" che ho aggiunto, nonchè almeno gli aspetti 
giuridici, sono relativamente "astratti" e non direttamente riferibili a 
Linux (sono tutti aspetti molto generali), quindi mi domando quanto 
possano essere adatti ad un "LinuxDay", anzichè ad una diversa giornata 
specificamente orientata ad un certo argomento (potrebbero anche essere 
stimoli per organizzare altri "eventi" locali, no? A me sembrerebbe 
interessante...)

Certo, come ha osservato in altro post Mauro, il giusto sta nel mezzo, 
solo che qui il  "mezzo" mi sembra estremamente ampio e molto sfumato ai 
bordi...

 > L'opportunita` di adottare uno schema del genere dipende dall'argomento,
 > dalla sua complessita` (anche cose  come "strumenti per il web" o 
"database"
 > si prestano bene) e dalla struttura della giornata.


Vero, lo avevo pensato anche io. Indovina: Python e l'integrazione con i 
database, e: Python e le web aplications! ^_^

 > Se le trattazioni dei diversi argomenti seguono uno schema sequenziale
 > non e` difficilissimo coordinarsi, se invece gli argomenti vengono 
trattati
 > in parallelo, allora la cosa si complica un pochino (se c'e` chi fa piu`
 > di un intervento)


In effetti questo dipende anche dalla struttura che vogliamo dare 
all'evento:
- "conferenza" tipo l'anno scorso;
- "workshop" più o meno interattivi;
- "chioschi" tematici dove procedere a briglia sciolta...
- altro...

 > Inoltre... vogliamo scegliere alcune (poche) cose e parlarne piu`
 > approfonditamente o preferiamo spaziare per dare l'idea che gli ambiti in
 > cui si puo` usare Linux sono molti e variegati rinunciando cosi` ad 
entrare
 > troppo nel dettaglio?


Amletico dubbio. Inolre, c'è il problema che se si vuole parlare poco, 
ma un po' di tutto, le cose di cui parlare sarebbero talmente tante da 
fare un LinuxWeek anzichè un LinuxDay. Approfondire molto, d'altronde, 
riporta allo stesso problema...

Mi sa che stavolta ci vuole una pizza... grande!

Ciao,
Max




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