educazione e rispetto...

Licia Salce lsalce@tiscali.it
Mar 12 Lug 2005 00:44:52 CEST


Ciao a tutti...
un pensierino della sera... ispiratomi dall'esperienza e (ma solo in 
parte) dalle mail del giorno: ma non si potrebbe trovare un modo
pacato per dirsi le cose in questa ML? 
Voglio dire: sacrosanta la netiquette e giustissima tutta una serie 
di osservazioni che periodicamente vengono riportate, ma è mia 
opinione che ci sia modo e modo. Dove il tono risulta duro si rischia 
di perdere completamente ciò che di costruttivo può esserci in 
un'osservazione...
Risultato: la gente si offende, a lungo andare si esaspera e alla 
fine manda tutti a quel paese... umano, no?
Io stessa mi rendo conto che in alcune cose parto già in tensione 
e prevenuta.
Certe volte devo contare fino a 10 prima di rispondere e fare uno 
sforzo per non rispondere...
Perché ho accumulato tensione in passato e ho delle reazioni 
negative a determinati atteggiamenti che mi risultano fastidiosi...
perché poi si instaura una logica del tipo che ha ragione chi 
urla più forte... si vuole davvero questo?
Non si potrebbe provare a smorzare i toni? Con calma... 
tutti sbagliano. L'ignoranza (il non sapere) non è una colpa: si 
immagina che uno si iscriva ad una ML anche per imparare.
Trovo piuttosto una cosa negativa arroccarsi sulle proprie 
posizioni e rifiutare il dialogo e il confronto.
E poi... la netiquette non è un concetto di "educazione" traslato 
ai rapporti tra le persone in ML? Ma se ci dimentichiamo le basi 
dei rapporti umani il tutto diventa abbastanza ridicolo e insensato.

Da questo scivolo ad una considerazione più associativa, soprattutto 
adesso che sono in aria progetti, incontri periodici etc.
Assieme all'educazione, proporrei di riscoprire il rispetto...
un'attenzione a valutare gli sforzi e il lavoro degli altri e un invito a 
sentirsi parte e responsabili di ciò che succede nel blug stesso 
(specie per i soci, ma non solo...).
Costruire le occasioni di incontro costa fatica e impegno e 
sinceramente pensare a Massimo da solo per due ore al primo 
incontro, mi mette una certa tristezza. Certo, ognuno ha i suoi impegni, 
contrattempi etc... ma... se la percentuale di gente che ha problemi 
o altro da fare supera il 97%, la cosa mi lascia perplessa. 
Congiunture astrali. Sicuramente il prossimo andrà meglio.

Credo però che Massimo avrebbe avuto almeno altri dieci modi di 
passare il pomeriggio in modo più rilassante e costruttivo. 
Io penso però che lui si senta parte dell'associazione e senta la sua 
partecipazione come un impegno, un dare/ricevere, un diritto/dovere 
basato comunque su una passione per il software libero e quindi è un 
impegno che risulta "ripagato" dall'incontro con altre persone e dallo 
scambio. Da altri "avverto" la pretesa che tutto funzioni a puntino, che 
la loro opinione sia considerata, che i loro diritti siano rispettati... che i 
posti per gli incontri siano belli, che ci sia la rete, che... raramente però 
queste considerazioni si accompagnano a un "vi aiuto a migliorare"
Anzi... basta che non ci siano "obblighi"...
Obblighi non ce ne sono per nessuno, ma... se tutti hanno solo diritti, i 
doveri a chi vanno?

gruppo != insieme di individui

discorsi tipo "se ci sono ci sono, altrimenti bene uguale" sono 
abbastanza diffusi... in realtà non è uguale, manca un pezzo... 
e se i pezzi mancanti sono troppi, non si sta in piedi.

gruppo = persone che uniscono i loro sforzi per un interesse comune

Una sensazione che ho avuto spesso nel "gruppo" è che la maggior 
parte delle persone sia su un cocuzzolo a buttar giù pietre su chi si 
rompe le scatole per far andare avanti le cose... beh, questo è facile...
la sfida vera è quella di scendere a valle a far qualcosa con gli altri, 
perché è lì che si fa fatica e si costruisce qualcosa, forse... ed è lì che 
diventa anche divertente.
Se in pochi si rompono le scatole tra l'indifferenza e le pietre che 
piovono, ad un certo punto... beh, prima protestano un pochino e 
poi si spostano.
(Io sto un po' a lato... tendenzialmente fuori tiro).
Sì, ma... e cosa se ne ricava? Cosa resta?

Ma perché la gente sparisce, se ne va, etc. etc...?
Beh... un'idea dovrebbe esservi balenata...

Allora dipende: si vuole costruire un gruppo, un'associazione o un 
deserto di pietre?
Senza ombra di polemica, sperando di fornire a tutti uno spunto di 
riflessione...

Buona notte.

Licia 


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