[Tech] Re: Oracolo o lista?

Marco Ermini flug@markoer.org
Dom 3 Mar 2002 19:51:57 CET


On Sun, 03 Mar 2002 14:17:30 +0100, Gianni Casalini <gianni@elenet.it> wrote:

> [...]
> Osservazioni di un ignorante:
> 
> 1. La volonta' di aiutare i meno colti in materia da parte della
> comunita' linux e' sincera.
> 2. La comunita' linux eredita alcuni vizi "accademici". In particolare
> la poca attitudine a forzare i limiti del proprio linguaggio,
> preservando la chiarezza, in ambienti abituati ad una concettualita'
> diversa dalla propria.
> 3. Nel mondo linux manca una didattica. Si oscilla sempre tra
> l'estrema semplificazione e il tecnicismo da addetti ai lavori. Il
> risultato non e' (dal mio punto di osservazione) un semplice "dare i
> pesci a chi ha fame" (M$), ma nemmeno un vero e proprio "insegnare a
> pescare"...  piuttosto un "insegnare ogni volta a pescare un pesce
> diverso". Il motivo risiede forse nel fatto che le basi di linux e dei
> problemi che (per un novizio) si possono presentare risiedono nella
> teoria dell'informatica e non in questo o in quello script...

Sono osservazioni niente affatto "ignoranti", anzi, le condivido (e mi ci
metto dentro ovviamente!).

D'altronde e' l'aiuto di un addetto ai lavori verso altri "addetti ai lavori",
la deformazione professionale fa vedere tutti come "colleghi" ma non e'
(ormai) piu' cosi' per Linux. Se vai su altre liste come quelle di freeBSD
noterai queste cose ancora di piu'



> Premesso che odio accademie, universita', scuole e affini; altre
> osservazioni:
> 
> 1. In Italia e' endemica una  epidemia di "sindrome del professorino",
> per cui la comunicazione culturale e' sufficiente che avvenga fra
> iniziati.
> 2. Benedetto Croce diceva che se una cosa si sa, si sa anche
> spiegarla. Io concordo in pieno. Ovvio che questa cosa e' vera per chi
> da' le risposte, ma a maggior ragione, per chi fa le domande. Quindi
> sono daccordo con te... almeno lo sforzo nel capire cosa si sta
> chiedendo :)
> 3. Meglio un meccanismo di condivisione che ha degli aspetti
> traballanti a nessun meccanismo di condivisione. Se poi qualcuno ha in
> testa delle cose migliori le puo' realizzare e mostrare a tutti... no?
> 
> Nell'apprendimento, secondo me, la centralita' e' di chi impara. Chi
> insegna e' un medium. Sarebbe quindi utile una riflessione su questa
> cosa, proprio perche' non riscuotendo una lira per infilare qualcosa
> nel capo agli altri, e' importante l'efficacia del metodo. Per un
> principio economico.

(quoto tutto perche' non saprei dove tagliare: scusate!)

Dici cose interessantissime, ma d'altronde, chi presta il suo tempo per
aiutare fa tanto gia' a fare questo IMHO. Io almeno non ho mai avuto occasione
di riflettere su queste cose, ma ora che le dici le trovo giustissime.

D'altronde e' vera anche un'altra cosa: e' bene che chi "entra" in un certo
ambiente cerchi di assorbirne le terminologie, perche' sono utili e spesso
insostituibili a "starci dentro" e se tutti dovessero spiegarti quasiasi cosa
parola per parola o passo per passo... d'altronde questo e' vero in tutti i
settori, quante volte un medico ha usato termini che tu non hai capito ma di
cui hai vagamente intuito il significato? piano piano che ti accosti ad un
ambiente cerchi di rendertelo familiare ed e' giusto che sia cosi': non e'
solo volonta' di essere "professorini" (anche se questa cosa c'e') ma e' anche
necessita' di essere concisi nell'esprimersi. 


ciao

-- 
Marco Ermini
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Perche' perdere tempo ad imparare quando l'ignoranza e' istantanea? (Hobbes)




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