[Tech] Mysql e MyODBC

Marco Marcantelli kaifa_mm@tin.it
Mar 29 Lug 2003 23:31:32 CEST


>-- Messaggio originale --
>Subject: Re: [Tech] Mysql e MyODBC
>From: "Marco Ermini" <markoer@usa.net>
>To: tech@firenze.linux.it
>Reply-To: tech@firenze.linux.it
>Date: Tue, 29 Jul 2003 17:51:03 +0200 (CEST)
>
>
>Scusa, nell'ottica del confrontarsi: forse non mi e' ben chiaro cosa
>vorresti fare...
>
>
>Mario CESTER disse:
>[...]
>> Non e' mia intenzione rivendere del software bensi' poter sviluppare
delle
>> applicazioni che possono operare con il sw libero.
>[...]
>> Non penso di essere all'altezza di MySQL, ne' di operare in un mercato
>che
>> mi permettara' di indirizzare un cosi' ampio' numero di installazioni:
>il
>> mio problema e che devo recuperare i soldi investiti con molte meno
>> licenze.
>
>Quindi, correggimi se sbaglio: tu vorresti creare e vendere software
>proprietario che interagisce con quello libero. Mi sbaglio?
>
>Nel caso che non mi sbagli, vorrei precisare che questo modello di
>business, se pure certamente assolutamente legittimo, e' altamente
>sconsigliato e "moralmente ripudiato" dal creatore della GPL, nonche' piu'
>in generale dai "movimenti" che sostengono il software libero, tra cui
e'
>incluso il FLUG.
>
>Questo lo dico visto che l'"etica" (come la chiami tu, IMHO sarebbe piu'
>corretto "la morale", ma tanto ci siamo capiti...), al contrario dei tuoi
>utenti, *a te* interessa, se non ho capito male. Chiaro che ciascuno poi
>ha la sua visione dell'etica.
>
>Ora ci metto qualche mio commento, che non vuole essere offensivo. Mi
>scuso a priori ma quando si scrivono le email si va di fretta, e
>oltretutto mancano gli altri elementi tipici di una conversazione (tono
di
>voce, espressioni facciali ecc.) per cui a volte /sembra/ che uno sia piu'
>"rude" di quello che vuole essere.
>
>Gli esperti di educazione dicono giustamente che la discussione e' la
>miglior forma di apprendimento, ma per lo meno si dovrebbe partire da una
>base comune di conoscenza, per poter discutere. Non voglio sembrare
>pedante, ma le FAQ della GPL ci sono anche in italiano e sono illuminanti.
>
>Quello che stavo cercando di dire, quando ti esortavo a documentarti, era
>che il tuo "modello di business", come quello di Marco, e' ancora radicato
>nella mentalita' del sw proprietario, per cui un sw deve essere criptato
>ed il sorgente non visibile agli utenti, e deve essere licenziato per fare
>soldi con le licenze d'uso.
>
>Questo e' un modo di fare business che e' assolutamente estraneo al
>software libero, ed il fatto di implementarlo su Linux non ti (vi) rende
>un grammo piu' "etici" di quanto non lo sareste se faceste le stesse cose
>su Windows. Un'applicazione proprietaria, a sorgente chiuso, che gira su
>Linux, per me vale paro paro quanto una che gira su Windows, non e' di
un
>grammo piu' "etica" - perche' non porta NESSUN contributo "alla causa".
>Non so se la cosa e' chiara.


Riporto la definizione di Etico : Insieme delle norma di condotta morale
pubblica e privata che, secondo la propria natura e volontą, una persona
o un gruppo di persone scelgono e seguono nella vita, in un'attivitą, ecc.

Quindi secondo te chi sviluppa software chiuso o per Windows sarebbe una
persona senza morale ??!!!

Tu perche' sviluppi software libero ti ritieni moralmente superiore a chi
sviluppa software proprietario !???

Complimenti, il tuo e' un ragionamento non fa una piega !!!!!

Secondo me sia chi sviluppa software proprietario ha pari rigore morale
di chi sviluppa software libero. Naturalmente poi esistono dei comportamenti
scorretti in tutti e due gli ambiti.


>
>La mia societa' (pubblicita' subliminale: http://www.westtoeast.it) fa
>business sviluppando sw open source, facendo consulenza, sviluppo internet
>e selezione del personale. Non facciamo pagare una lira il software in
>se'. Chiaramente, se un cliente mi chiede un software, per realizzarlo
>glielo faccio pagare come se lo richiedesse ad una altra qualsiasi
>societa'. Solo che il mio e' open source, quindi puo' attingere a cio'
che
>e' gia' stato prodotto con licenza GPL; se fosse a sorgente chiuso,
>violerebbe la licenza GPL.
>

Certo, ma non dimentichiamoci che hai anche degli obblighi verso il tuo
cliente e verso la comunitą open source....... se non sarebbe troppo comodo......

>
>[...]
>> Sono sempre disponibile e interessato a confrontarmi su questo argomento,
>> in quanto penso che dalla discussione e dal confronto delle opinioni
>> possano nascere molte nuove idee. Una cosa e' produrre e un'altra e'
>> vendere - per inciso ritengo la seconda piu' importante -.
>
>Infatti. Ripeto: il software libero SI PUO' VENDERE (si legge il labiale?
>;-)
>
>E poi: tu non puoi vendere quello che non hai. Per vendere devi produrre
>qualcosa, siano essi servizi o software. In ogni caso, esiste tantissimo
>codice libero a cui attingere, se rimani all'interno di una licenza
>libera. Se produci codice chiuso o vuoi vendere senza fornire i sorgenti,
>DIMENTICA la stragrande maggioranza del software libero, perche' NON PUOI
>usarlo (a meno di non violarne la licenza).

A parte il fatto che, come tu mi insegni, non e' del tutto vero !!!!! vedi
licenza Mysql: lo posso usare pagando, giustamente, delle licenze.

>Perche' privarsi di questa
>opportunita'? si preferisce reinventare la ruota e riscrivere il sw gia'
>scritto? per sugo di cosa?
>
>
>> Il mio scopo e' di fare del business con il software che sviluppo.
>[...]
>
>Quindi perche' non attingere ai milioni di linee di codice libere
>disponibili? perche' produrre ottusamente codice chiuso, che quasi sempre
>NON PUO' attingere al codice libero senza violarne la licenza? producendo
>codice libero ne ottieni solo vantaggi!
>
>

Saluti






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