[Tech] problemi amministrativi con debian

[Marco Ermini]

Christian Surchi <csurchi@mclink.it> wrote:
[...]
> Visto che tutte le altre distribuzioni, commerciali e non, sono 
> sopravvissute senza fare accrocchi del genere,

Non era un "accrocchio" (ancora disinformazione...), era l'unica soluzione
tecnicamente possibile per distribuire un compilatore gcc un minimo compliant
ISO C++.

Le altre distro saranno sopravvissute all'interno della loro cerchia di
utenti... la RH dalla 7.0 in poi ha acquisito *migliaia* di utenti, ed e'
stata la prima distro che e' cominciata ad uscire "di serie" su dei server di
marca (Dell, IBM ecc.).

Io stesso, per realizzare un'applicazione SQL ad oggetti che girasse
contemporaneamente su Windows (Visual C++), TruUnix 64 (Compaq C++) e Linux
sono stato costretto a passare dalla mia 6.x alla puntozero della 7 (mio
malgrado) visto che non c'era un modo "facile" di integrare il gcc 2.96-RH su
una distro vecchia. Ti assicuro che ho provato varie distro, ma i gcc di
Debian, YellowDog, Slackware di allora, cosa fossero i template (nello
standard C++ ISO da svariati anni) non ne avevano idea.

Immagino che, come me, ci fossero molti utenti professionali che non vedessero
l'ora di avere un C++ *decente* su Linux. E' stata la prima volta che ho
potuto portare qualche mia applicazione "fuori" da TruUnix, quindi ti immagini
quanto per me fosse "divertente" usare questo compilatore della RH 7.0 che non
si sapeva se avrebbe funzionato o meno...


> non vedo cosa ci sia di 
> strano nel criticare quella scelta di distribuire software 
> "sconsigliato" dagli stessi sviluppatori.

Era "sconsigliato" da *alcuni* sviluppatori, evidentemente pero' altri, sempre
del core team dell'egcs, hanno fatto una release per la RedHat. I motivi della
perplessita' erano legati al formato oggetto generato dal compilatore, che
rendeva il linking dinamico delle applicazioni C++ (solo quelle) non
compatibile all'indietro; problema tutto sommato che e' sempre stato avvertito
come secondario *storicamente* nel mondo Linux (Torvalds se ne e' sempre
strafregato delle compatibilita' binarie, se perderla significava migliorare
un programma), e soprattutto ha poca importanza in un'ambiente Open Source,
che non e' certo binary only, non credi?

Al limite, "ti concedo" che avrebbero potuto attendere una versione che
superasse i problemi di compilazione del kernel, ma per molti utenti
professionali questa e' una cosa di poca importanza (il kernel viene fornito
garantito da RedHat e comunque te lo ricompilavi con il secondo compilatore);
quindi hanno operato una (discutibile) scelta a livello commerciale, NON
tecnico.

La disinformazione la si fa se si vuole denigrare la scelta tecnica, che
invece e' stata coraggiosa e valida; quella discutibile e' la scelta
commerciale, su cui pero' ci sarebbero da dire tante cose, e che comunque mi
(immagino "ci") riguarda solo fino ad un certo punto...


> Se cerchi ovunque ci sono 
> state discussioni molto grosse su quella questione e non sono certo 
> l'unico a esprimere giudizi del genere. Critico RH come criticherei 
> qualunque altra distribuzione per una scelta del genere.

Non posso non crederti e non metto in dubbio la tua buona fede. Ma io mi
ricordo molto bene le discussioni di allora, e l'aspetto tecnico (ripeto,
assai poco criticabile IMHO) era solo un pretesto per i soliti sarcasmi da
pseudo-ubergeek di provincia... che poi nascondono solo, fondamentalmente,
l'"invidia penis" nei confronti della distro piu' diffusa, seguita, copiata, e
che in buona sostanza ha la stragrande percentuale del merito nel "tirare il
carretto" del mondo Linux.

La cosa che mi fa piu' sorridere e' che uno della FSF possa criticare il gcc
rilasciato dalla RedHat... quando grazie alla RedHat, il gcc e' stato
sollevato dallo stato comatoso in cui versava e praticamente riscritto - dato
che quello attuale e' l'erede dell'egcs ed ha poco in comune con il gcc
originale della FSF. Chi lo fa, lo sapra' se e' buono o no, tu che dici?


ciao


-- 
Marco Ermini
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Di fronte alle sofferenze del mondo tu puoi tirarti indietro, sì, questo è
qualcosa che sei libero di fare e che si accorda con la tua natura, ma
precisamente questo tirarsi indietro è l'unica sofferenza che forse potresti
evitare. (F. Kafka)