[Flug] Re: da Alessio Papini

Marco Ermini markoer@markoer.org
Gio 14 Dic 2000 17:40:09 CET


Simone Piccardi wrote:
> 
> E poi "free" e' diverso da "open" (se e' "free" puoi riutilizzarlo,
> ampliarlo etc. come dici tu, se e' *solo* "open" puoi solo guardare come
> e' fatto). E' vero che molto spesso "Open Source" e' inteso nel senso di
> "Free software", ma sono due cose oggettivamente diverse (e sulla prima
> c'e' molta ambiguita'), per cui, a costo di essere chiamato integralista
> fanatico, io gradirei tenerle distinte dato che non ci costa nulla
> essere precisi.

Per essere precisi al massimo, fino alla pignoleria, esiste un chiarissimo
schema sul sito GNU:

http://www.gnu.org/philosophy/categories.html

da cui si evince che la differenza tra "open source" e "free software" e'
praticamente soltanto terminologica. O meglio, se vogliamo, di
interpretazione.

Tornando al discorso di Franco, secondo me non esistono termini esatti per
descrivere gli scopi che ha lui ha, dato che mi sembra che faccia un discorso
che non riguarda soltanto la diffusione del software e della documentazione.

A me sembra che Franco faccia un discorso che va ben al di la' di "open
source" e "free software". Se ho capito bene, Franco vorrebbe intavolare un
discorso politico che coinvolge le modalita' di diffusione della cultura, cose
che mettono in discussione, per esempio, gli interessi che hanno le case
editrici nel tenere la cultura "compressa" in costosi, "proprietari" e "caduti
dall'alto" libri di testo, quando piuttosto con Internet ed il free software
si potrebbero creare dei meccanismi di "libertarizzazione" della cultura.
Queste cose coinvolgono si' il free software, ma vanno ben al di la'
dell'ambito semantico del free software - sono d'accordo che c'e' chi
*vorrebbe* associare free software ed atteggiamenti politici piu' o meno
libertari, ma si tratta di associazioni assolutamente non scontate e che non
vanno fatte alla leggera.

Non credo che le licenze GPL o LGPL si possano usare cosi' come sono per
"liberare" la cultura. GNU si occupa di software, e di "documentazione" che e'
considerata solo un'"estensione", per cosi' dire, del software - tutto cio'
che non e' documentazione di software, opere d'arte, libri ecc. secondo me
ricadono molto male nella licenza LGPL; la filosofia di GNU e' inadeguata
(leggi: insufficiente) ad affrontare discorsi piu' ampli come la
"liberalizzazione" o la "diffusione capillare" della cultura. Sono d'accordo
che e' un'esperienza valida e da cui si puo' partire, ma GNU e' semplicemente
insufficiente e non si occupa di questo. GNU e' solo un nuovo modo, geniale e
radicale, di considerare il software sul mercato. Purtroppo, se si considera
GNU un modo di "liberare" le persone, secondo me si cade in equivoci
grossolani e si confondono le ore passate davanti al computer con tutto il
resto della vita - la realta'. "free software" e' dedicato alle aziende
esattamente quanto lo e' "open source": la distinzione "free software per le
persone - open source per le aziende" e' sbagliatissima.


Detto questo, in pratica? secondo me il termine esatto per definire quello che
vuole fare Franco non c'e' ancora. Mi sembra molto ambizioso ed utopistico,
quindi mi piace ;-)



ciao ciao ciao

-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
There are two major products that come out of Berkeley: LSD and UNIX.
We don't believe this to be a coincidence.      -- Jeremy S. Anderson




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