R: [Flug] Versione Beta mozione per il free software

Franco Bagnoli bagnoli@dma.unifi.it
Mer 7 Mar 2001 21:56:20 CET


Non so se e' una discussione piu' da lista tech, fatemi  sapere se 
rompiamo

On Wed, 7 Mar 2001, Fabio Carnasciali wrote:

> Non so perché ma sento odore di elaboratore centrale e terminali: non si
> ritornerà mica alla struttura del MainFrame? (è solo una domanda, non
> retorica).
> Ci sono guerre filosofiche in corso (e non parlo a livello di Comune di
> Firenze), con discreti interessi economici al contorno.

si e no. L'idea delle workstation connesse da una rete "lasca" con servizi
perr-to-peer mi sembra che sia finita, da quando si e' capito che costava
di piu' in termini di manutenzione e disservizi. D'altra parte, l'hardware
costa cosi' poco nella fascia bassa ed e' cosi' potente che e' assurdo
avere un xterm e fare girare tutte le applicazini su un server. 

La mia idea e' quella di avere un "server" (anche virtuale, spiego dopo) e
un client "smart", tipo browser+java (anche se penso a qualcosa di
meglio) che sicuramente si ciuccia tutta la potenza di un pc. Il "server"
appare come una cosa monolitica, anche i vari servizi (posta, ldap,
cgi/http, file, print) possono benissimo essere distribuiti. Non ci vuole
molto ad includere in questa visione anche alcuni servizi tipo
elaborazione testi e foglio elettronico. Per i restanti applicativi, o si
usano tramite X, o si scaricano al volo tipo coda. In ogni caso non c'e'
un gran carico sulla rete, tutti i pc sono sostanzialmente uguali (dove mi
loggo fa lo stesso, se se ne rompe uno si butta, nessun dato e' perso), e'
facile fare aggiornamento, backup, collaborare, ecc. 

Viceversa, come e' adesso, passo un bel po' di tempo a risolvere problemi
inutili, gente che si cancella i file, si istalla virus o programmi che
fanno piantare windows, e anche sul lato windows quando c'e' da aggiornare
i sistemi operativi c'e' da ridere. 

Secondo me, inoltre, un buon sistema e' quello della macchina virtuale
della ibm: alla base c'e' un sistema operativo che "emula" il processore
stesso (tipo wmware), e poi per ogni processore virtuale si istalla il
sistema operativo voluto. La migrazione tra un sistema e l'altro,
aggiornamenti, ecc. e' assolutamente indolore. Certo si spreca potenza di
calcolo...


> Già il file manager necessita la conoscenza dei percorsi all'interno del
> file system, se poi è centralizzato c'è il rischio che un utente sprovveduto
> faccia danno su files altrui; e poi non basta mica così poco!
> Aggiungi un foglio di calcolo, la possibilità di crearsi piccoli archivi
> (access è un mago in questo e ahimé sta facendo scuola) con applicativini al
> volo, l'autonomia opertiva che ti da un pc col proprio sistema operativo, la
> non dipendenza della tua capacità operativa dalla connessione di rete
> all'elaboratore centrale (se si pianta il router o la rete è in bambola puoi
> lo stesso farti i tuoi conti sul foglio di calcolo o scrivere la tua
> letterina).

e' vero, ma ci sono sistemi (tipo coda) che risolvono molti di questi
problemi anche nell'approccio "workstations"

> Ma poi è impossibile immaginarsi tutti gli scenari.
> Ci sono uffici che usano sistematicamente programmi CAD sul proprio PC,
> altri che usano sistematicamente macchine fotografiche digitali.

Certo, anche questo e' vero. Pero' secondo me non si risolve nulla
(diciamo:poco) sostituendo semplicemente uno strumento proprietario tipo
word con l'equivalente free, tanto poi la gente passa un buon 30% del
proprio tempo a riformattare manualmente, paragrafo paragrafo, tutti i
grassetto corpo 9 in italico corpo 12...

La rivoluzione sta nel progettare gli strumenti adatti (ovviamente usare
vi e latex :) 

> >E tra l'altro una soluzione del genere sarebbe quasi "naturalmente"
> >implementata usando software libero, che e' nato e vive della rete.
> Semmai codesta soluzione la vedrei per gli applicativi "Aziendali", cioè
> quelli visibili da tutti gli uffici (ad esempio i terminali per l'anagrafe)
> in finestra X-Windows e sviluppati sotto Linux, oppure applicativi web.
> Ma, ad esempio, molti usano il copia-incolla dalle emulazioni telnet ai
> documenti di testo che stanno scrivendo: è possibile questo con le soluzioni
> che hai in mente tu?

uno deve pensare alla prassi: se e' normale che il risultato di una
elaborazione si ottenga tramite connessione, allora deve essere integrata 
nell'editore: per esempio:

"Secondo i nostri dati abbiamo venduto
<telnet://server.xxx.it/path/ai/dati> capi di vestiario quest'anno"

mi sono spiegato?

> >Io sono dell'idea che bisognerebbe lavorare in questa direzione.
> >Probabilmente con xml e' possibile fare quasi tutto questo.
> Qui mi prendi clamorosamente in castagna!
> Ma tieni presente che xml andrebbe studiato e diffuso.

intendiamoci: mai consiglierei al mio peggiore nemico di scrivere
direttamente in xml o sgml o qualsiasi altro sistema (in fondo anche
latex) cosi' palloso, pero' si puo' ottenere che l'utente scriva in un
sistema "libero" (una grammatica context-sensitive) e che il omputer
converta in xml e quindi interpreti:

"Secondo i nostri dati abbiamo venduto
<path/ai/dati> capi di vestiario quest'anno"

e da qualche parte si dice che <> in un determinato contesto deve essere
interpretato nella maniera giusta (perl docet) 

Franco Bagnoli
Dipartimento di Matematica Applicata "G. Sansone"
Universita' di Firenze, Via S. Marta, 3 I-50139 Firenze, Italy
tel. +39 0554796422, fax: +39 055471787
e-mail: bagnoli@dma.unifi.it






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