[Flug] Dove sta andando Gnome?
Francesco Poli
e_frx@inwind.it
Lun 11 Feb 2002 00:13:19 CET
On 2002.02.10 21:52:43 +0100 Marco Ermini wrote:
> On Fri, 8 Feb 2002 23:56:23 +0100, Francesco Poli <e_frx@inwind.it>
> wrote:
>
> [...]
> > 1) quanto e` efficiente uno pseudocodice interpretato da una
> macchina
> > virtuale? potra` esserlo quanto un codice macchina? temo di no...
[...]
> Questo e' un falso problema. Viene sollevato dai detrattori di Java da
> oltre
> 10 anni, e senza grande successo ;-).
Preciso una cosa: io *non* sono un detrattore di Java (non vorrei aver
dato questa sensazione), non conosco nulla del linguaggio Java (anche se
ho una qualche idea dell'ambiente di esecuzione: c'e` la JVM che
interpreta il bytecode, uno pseudocodice in cui vengono compilati i
sorgenti), ma lo trovo affascinante. Tuttavia (se lo conoscessi) non lo
userei per programmare qualsiasi software (non un risolutore CFD, per
esempio -- CFD significa Computational Fluid Dynamics, fluidodinamica
computazionale).
> I computer vanno sempre piu'
> veloci e
> l'interoperabilita' fra sistemi diversi e' molto piu' importante della
> velocita' pura in molti ambiti.
E` vero, infatti la mia perplessita` riguardava quei settori in cui
l'efficienza del software e` un aspetto importante se non cruciale (ho
fatto qualche esempio). In questi ambiti la potenza di calcolo non basta
mai... per questo si cerca di migliorare l'efficienza...
> Negli ambiti in cui essa e'
> importante, i
> software costituiti da bytecode non hanno mai superato quelli
> compilati in
> codice macchina nativo, e continuera' ad essere cosi'. In moltissimi
> altri
> ambiti (quasi tutti!), il fatto di poter scrivere un framework in cui
> ogni
> programmatore possa contribuire col proprio linguaggio, sia esso C,
> perl,
> Basic ecc. e' molto importante.
Mi torna.
> > 2) che garanzie ci sono che la Microsoft non tenda trabocchetti
> legali vari?
[...]
> Non gli serve brevettare nulla. Quasi tutto l'ultimo Windows Developer
> Day
> verteva sul modo in cui Microsoft avrebbe criptato gli pseudocodici
> del
> software .NET (allora non c'era ancora una soluzione). Essendo adesso
> stato
> rilasciato l'ambiente di sviluppo per .NET nonche' la prima beta di
> Windows
> .NET (su MSDN), probabilmente hanno trovato una soluzione (non ti so
> dire
> quale).
Scusami ma non ho capito il problema: quali sono gli inconvenienti di
uno pseudocodice cifrato?
Non potra` essere eseguito su Mono per motivi legali?
[...]
> Il framework .NET e' uno standard approvato da ECMA come lo e'
> JavaScript. Ti
> possono essere tesi trabocchetti esattamente come ti possono essere
> tesi da un
> browser internet che supporta JavaScript. Inoltre, e' da rilevare
> l'importanza
> del fatto che Microsoft sta decisamente shiftando dai sistemi
> proprietari a
> quelli aperti: il fatto che il sistema ODBC venga abbandonato a favore
> di
> SOAP, per esempio, e' clamorosamente importante, come sanno benissimo
> quelli
> che per anni hanno voluto connettersi a DB che avevano solo
> connettivita' ODBC
> da sistemi non Microsoft.
Interessante... Dopo la sua lunga tradizione di politiche di lockin,
sara` la volta buona che la Microsoft comincia a proporre soluzioni
aperte?
--
Francesco Poli e-frx@libero.it frx@users.sf.net
e_frx@inwind.it e-frx@arnone.de.unifi.it
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"Io bocciato in grammatica? E' disimpossibile!"
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