[Flug] Dove sta andando Gnome?

Francesco Poli e_frx@inwind.it
Mar 12 Feb 2002 00:07:15 CET


On 2002.02.11 13:05:55 +0100 Marco Ermini wrote:
> On Mon, 11 Feb 2002 00:13:19 +0100, Francesco Poli <e_frx@inwind.it>
> wrote:
> 
> [...]
> > Preciso una cosa: io *non* sono un detrattore di Java (non vorrei
> aver
> > dato questa sensazione), non conosco nulla del linguaggio Java
> (anche se
> > ho una qualche idea dell'ambiente di esecuzione: c'e` la JVM che
> > interpreta il bytecode, uno pseudocodice in cui vengono compilati i
> > sorgenti), ma lo trovo affascinante. Tuttavia (se lo conoscessi) non
> lo
> > userei per programmare qualsiasi software (non un risolutore CFD,
> per
> > esempio -- CFD significa Computational Fluid Dynamics,
> fluidodinamica
> > computazionale).
> 
> Se non lo usi per programmare *nulla*, allora non ti assumerei mai
> come capo
> progetto, perche' non idea dei vantaggi che puo' dare Java in un
> progetto
> medio-grande con diversi programmatori impegnati ;-)

Non ci siamo capiti: ho detto "(se lo conoscessi) non lo userei per
programmare qualsiasi software". "Non qualsiasi" equivale ad "alcuni
si`, altri no".

> 
> Personalmente preferisco un approccio meno dogmatico: Java, come
> *tutti* i
> linguaggi, e' buono per certe cose e meno buono per altre. Ci sono
> anche in
> questo ramo i dogmatici che vorrebbero fare tutto in Java, ma sono
> alla stessa
> stregua di quelli che non vogliono farci nulla...

E` infatti cio` che dicevo io: buono per alcune tipologie di software,
meno adatto ad altre (come tutti i linguaggi).

> > > I computer vanno sempre piu'
> > > veloci e
> > > l'interoperabilita' fra sistemi diversi e' molto piu' importante
> della
> > > velocita' pura in molti ambiti.
> > 
> > E` vero, infatti la mia perplessita` riguardava quei settori in cui
> > l'efficienza del software e` un aspetto importante se non cruciale
> (ho
> > fatto qualche esempio). In questi ambiti la potenza di calcolo non
> basta
> > mai... per questo si cerca di migliorare l'efficienza...
> 
> Sicuramente, come avevo ben detto, Java e' buono per certe cose e meno
> buono
> per altre. Come d'altronde lo sono il C, il C++, il Fortran, il
> Cobol...
> (alcune di queste roba, per quanto vi sembri strano, sono tutt'ora in
> auge in
> molti ambiti e difficilmente rimpiazzabili...).

Vero: il FORTRAN, e in particolare il FORTRAN77, e` ancora molto usato
nell'ambito del calcolo scientifico (anche senza l'uso di librerie
particolari). Io lo rimpiazzerei con il C o il C++, ma per ora sono
costretto a programmare in FORTRAN77.

[...]
> [...]
> > Scusami ma non ho capito il problema: quali sono gli inconvenienti
> di
> > uno pseudocodice cifrato?
> > Non potra` essere eseguito su Mono per motivi legali? 
> 
> No. Il codice puo' essere eseguito da Mono, ma tu non puoi vederne i
> sorgenti
> perche' sono criptati. Non mi risulta che ci siano questioni "legali"
> sollevate da nessuno, per adesso, se non nella mente forse di qualche
> detrattore di Microsoft.

Ah, temevo fosse una questione stile CSS per i film su DVD...
Dunque: vediamo se ho capito. Lo pseudocodice e` cifrato cosi` non puo`
essere decompilato? Ed il codice sorgente non e` distribuito. Mi pare
che sia una problematica che interviene solo nel caso di software
proprietari (le cui licenze proibiscono comunque la decompilazione, il
disassemblaggio, il reverse engineering, etc. anche quando tecnicamente
fattibili --cioe` quasi sempre--).
Un software libero che sfrutti il framework Mono, verrebbe distribuito
sotto forma di pseudocodice (non necessariamente cifrato) e di codice
sorgente, quindi non immagino alcuna difficolta` a vederne il sorgente.
Ho detto un mucchio di bischerate oppure ho compreso la questione?

-- 
 Francesco Poli         e-frx@libero.it   frx@users.sf.net
      e_frx@inwind.it   e-frx@arnone.de.unifi.it
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"Io bocciato in grammatica? E' disimpossibile!"
                                  -- Bartolomew J. Simpson





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