[Flug] Fw: Reportage LinuxDay per Linux Pro
paolo palmerini
paolo.palmerini@isti.cnr.it
Dom 7 Dic 2003 17:21:57 CET
ecco una prima bozza dell'articolo.
correggete correggete!! va scorciato perche' e' piu' di 2900 battute e
va scritta una frasetta conclusiva.
ricordo che deve essere mandato via entro martedi alle 12, io saro' via
quindi se la mando io lo faccio entro lunedi sera (circa le 20). ho
avvisato l'editore.
p.
Il 29 Novembre si è tenuta la terza edizione del Linuxday, giornata
nazionale di promozione di GNU/Linux e del software libero. In 85
città italiane i LUG locali hanno organizzato iniziative di vario
genere come seminari, conferenze, install fest e dimostrazioni. A
Firenze, presso l'Istituto Agronomico per l'Oltremare, il tema della
giornata è stato l'utilizzo del software libero nei paesi in via di
sviluppo (PVS). Colmare il codsiddetto divario digitale
(digital-divide) esistente fra diversi paesi e all'interno dei paesi
stessi, è una delle grandi opportunità offerte dal software libero, le
cui potenzialità si stanno mostrando un argomento di crescente
interesse anche in Italia.
Quello che potrebbe sembrare una passione da filantropi volenterosi o
smanettoni incalliti, è in realtà un campo dove si giocano interessi
economici non indifferenti. I PVS infatti costituiscono un potenziale
mercato verso cui le grandi ditte di software rivolgono da tempo le
loro attenzioni. Tommaso Pucci (CNR) ha analizzato con dettaglio le
politiche commerciali di Microsoft in varie regioni del mondo,
paragonando le "generose" donazioni del colosso di Redmond a tecniche
di vera e propria colonizzazione informatica.
Uno dei vantaggi derivanti dall'utilizzo di sistemi operativi e
programmi a codice sorgente aperto è legato alla possibilità di
riutilizzo di hardware dismesso ma ancora funzionanate. Alberto Gistri
del Golem di Empoli ha raccontato del dinamiche di un progetto di
trashware, in cui computer dismessi vengono rimessi in funzione grazie
a linux e messi a disposizione di associazioni e organizzazione non
governative.
Ma l'utilizzo di GNU/Linux permette anche di specializzare
l'installazione e la configurazione delle macchine sulle particolari
esigenze dell'utente finale. Si pensi alla necessità di avere un
sistema operativo funzionante in una lingua diversa dall'inglese e che
magari non utilizza neppure i caratteri dell'alfabeto
occidentale. Inoltre, in contesti dove le risorse scarseggiano, ogni
singolo
byte sul disco può essere prezioso e installazioni ad-hoc sono
spesso una scelta obbligata. Il progetto Debian-nonprofit, di cui ha
parlato Christian Surchi (Debian) è finalizzato alla realizzazione di
una distribuzione di GNU/Linux che sia appunto facilmente adattabile
alle esigenze specifiche degli utenti finali.
Queste caratteristiche di adattabilità sono state evidenziate in molti
progetti sul campo. L'associazione Pro-digi ha realizzato un
laboratorio di informatica in un'oasi in Tunisia utilizzando software
libero e hardware riciclato. Una esperienza simile è quella realizzata
da Ingegneria senza Frontiere (ISF) di Roma in Kosovo. In Mali, ISF
Firenze realizzerà un collegamento radio tra due villaggi utilizzando
computer con linux.
In alcuni casi l'opportunità offerta dal software libero è quella di
poter creare nuove soluzioni e strumenti per risolvere i problemi
dell'accesso alle informazioni. Diego Puppin (CNR) ha parlato di un
progetto sviluppato al MIT per la realizzazione di proxy che permetta
l'interrogazione efficiente di motori di ricerca in paesi con limitata
connettività ad internet.
Il software libero non è solo lavoro gratuito. Luca Bassilichi
(Bassnet, S.r.l) ha parlato di come è possibile fare impresa e delle
opportunità di sviluppo economico offerte dal software libero.
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paolo palmerini email: paolo.palmerini@isti.cnr.it
ISTI-CNR fax : (+39) 050 313 8091
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