[Flug] Ancora sul disclaimer (lunghetto)
Mirko Maischberger
mirko@lilik.it
Mer 11 Giu 2003 17:49:53 CEST
Chi non conoscesse il provvedimento n.42 del 21 marzo 2004 lo vada a
cercare subito :).
-/-/-
In tutta la discussione non ho capito se il FLUG si vuole dotare di
una policy di servizio, di un disclaimer per le mailing list, di una
politica anti-spam o semplicemente informare correttamente i propri
"utenti" ne' se interessa la posizione legale o piuttosto puntare
sulla collaborazione e solidarieta` dei flugghisti.
Io mi sono interessato un po' alla questione legale solo perche` mi
appassiona e vi espongo il mio pensiero.
Nel caso il FLUG offra pubblicamente ed esplicitamente di fornire un
servizio di Mailing List, attraverso una policy o altro, puo`
rischiare (a seconda di quello che offre) di piu` che a non scrivere
niente. Non c'entra l'essere professionisti o meno, per il codice
civile si tratta sempre di una obbligazione poiche` sarebbe facile per
un eventuale giudice (che nessuno auspica si interessi al FLUG) dare
una valutazione economica (anche esigua) del servizio,
indipendentemente dal fatto che questo venga offerto gratuitamente o
meno.
Se la si vede come contratto, la clausola di limitazione di
responsabilita` per dolo o colpa grave sarebbe nulla in tribunale, ma
come ho detto altrove sarebbe utile per scoraggiare gli sprovveduti da
una qualche azione legale. Rimane un dubbio sul caso di colpa lieve.
D'altra parte una clausola del genere puo` essere anche percepita come
assai antipatica e peggiorare la situazione.
La "strategia" migliore, per me, e` specificare che non si assicura la
continuita` ne' la prestazione di nessun servizio: se si promette
qualcosa di economicamente valutabile e lo si fa pubblicamente puo`
capitare che qualcuno ci obblighi a mantenere le promesse e potrebbe
essere oneroso. Per il resto direi di raccontare semplicemente le cose
come stanno: le mail vengono distribuite agli altri iscritti, e
pubblicate su internet all'indirizzo xxx dove tutti possono
leggerle e, magari, di fare attenzione a quello che si scrive (ognuno
per la sua parte) perche` ci si potrebbe rendere responsabili di
violazioni della privacy degli altri o di diffamazione o di chissa`
cos'altro. Piu` che di una policy di servizio parlerei di una corretta
informazione (da buon padre di famiglia, come dice il codice :).
Per sapere se il FLUG e` responsabile di cio` che pubblica su internet
attraverso una mailing list bisognerebbe avere a disposizione una
giurisprudenza specifica, non avendo trovato niente al riguardo non mi
resta che supporre che non ci sia. D'altra parte la cosa piu` simile
ad una mailing list pubblica e` un newsgroup (come fatto notare) e cio`
lascerebbe intendere che della pubblicazione e dei contenuti non sia
responsabile il provider, ma chi scrive. Sembrerebbe importante a
questo scopo che accanto all'indirizzo della lista sia sempre
specificato che si tratta di una mailing list pubblica (non come ora
che a causa del tentativo di offuscare gli indirizzi e` scritto
ovunque e lascia intendere che sia l'indirizzo privato di qualcuno).
Scrivere qualcosa di sbagliato (come la clausola di limitazione di
responsabilita`, o una policy di servizio avventata) potrebbe fare
piu` danni del non scrivere niente.
Se non la si vede come contratto, non so che senso possa avere una
clausola. O la responsabilita` c'e` o non c'e`, non si puo` certo
scaricarsela con una scritta, non in tribunale (e cito il mio filosofo
preferito: "so 'boni tutti a metterce na scritta" Guzzanti/Baglioni:).
Chi non si sente smentito ha evidentemente ragione anche lui, come
l'abbiamo tutti quando esprimiamo le nostre opinioni, bisognerebbe
semplicemente aver la grazia di capire, dopo averle espresse, se
queste sono condivise anche dagli altri o meno e prenderne atto o,
viceversa, aggiungere elementi nuovi alla discussione. Purtroppo a
causa di un bug nel filtro anti-bile del mio procmailrc non ricevero`
alcuni di questi nuovi contributi. Mi dispiace.
Chi avesse volgia di approfondire o riflettere puo` cercare un codice
civile e fare riferimento al libro IV, in particolare gli articoli
1173, 1174, 1176, 1183, 1229, 1333, 1334, 1336, 1989 e tanti altri
;). Tutto cio` non per scoraggiare, ma per mettere in guardia chi
pensa che sia facile scrivere qualcosa che pari automaticamente dalla
pioggia.
I provider che scrivono disclaimer o policy, a mio avviso, lo fanno
quasi solo per scoraggiare eventuali temerari dal consultare un
avvocato e dall'intentare causa. E' questo che vogliamo? O
preferiamo una corretta informazione (per quel che si puo`).
Nel caso della responsabilita` penale invece c'e` poco da scrivere,
ognuno e` responsabile per se` e non c'e` contratto o disclaimer che
tenga.
Alla fine, se vogliamo/volete essere al sicuro, la cosa migliore IMHO
(ho imparato a cosa serve :) e` di tener conto delle esigenze di
tutti, informare correttamente e non inserire nessuna clausola
surrettizia puntando cosi` sulla convivenza civile e non sui
formalismi.
-/-/-
Per quel che riguarda la politica anti-spam, secondo alcune prove
effettuate dal garante sulla privacy lo scrivere gli indirizzi su web
in linguaggio naturale o con la entity HTML al posto della chiocciola
(suggerito se non sbaglio anche da Francesco Poli), non porta alcuno
spam. Certo che, se diventasse prassi comune, che gli spammer si
attrezzerebbero in fretta. Certo anche che la eventuale
responsabilita` di chiunque sia non cambierebbe di una virgola.
Mirko
PS: IMO L'ultima parola dovrebbe spettare al titolare del contratto,
il quale e` pregato di tener conto che non sono un avvocato ne`
aspirante tale.
--
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