[Flug] Resistenza culturale
Rocco Cento
roccocento@libero.it
Lun 17 Mar 2003 00:10:55 CET
Ciao ragazzi,
mi unisco anch'io al thread, perché lo trovo di grande interesse.
Ho letto il manifesto su golem.linux.it e non posso che non condividerne i
contenuti.
Inoltre, voglio subito precisare una mia impressione: l'attività del software
libero in Toscana non ha eguali, almeno secondo il mio medesto parere.
La Toscana è al vertice della riflessione politica e ideologica intorno a
questi sistemi, ne è prova il numero di pubbliche amministrazione che hanno
dimostrato sensibilità e interesse in questa direzione: un record per il
Paese.
In Piemonte siamo ancora in età paleolitica, sia per l'Open Source sia per la
sensibilità ideologice che ci sta dietro.
L'Open Source è esattamente quanto si sostiene su Golem e forse anche più: è
libertà creativa, è conoscenza della tecnologia, elaborazione tecnologica,
progresso e controllo degli strumenti di produzione.
Paradossalmente, si potrebbe affermare che l'auspicato controllo di questi
mezzi, teorizzato da Marx ed Engels, sia proprio alla nostra portata, almeno
in questo settore.
E' fondamentale, e strategicamente decisivo, questo passaggio.
Perdendo questo "treno" perderemo la nostra esigua libertà.
Né va dimenticato il grande impulso dato al software libero proprio in Europa,
e non a caso.
A quanto sostenuto da Golem, io aggiungerei ed enfatizzerei proprio l'aspetto
libero e creativo: desideriamo essere consapevoli di ciò che facciamo, lo
desideriamo per ragioni di conoscenza, lo desideriamo per ragioni di libertà,
lo desideriamo per ragioni di riservatezza, lo desideriamo perché è nostro
dovere sottrarci all'omologazione, al controllo della nostra produzione e del
nostro pensiero.
Non affermo queste cose perché temo di essere spiato da polizie informatiche
di varia qualità, le dico solo perché la "rivoluzione" a cui ambisco è una
sterzata ideologica, non violenta, cosciente e consapevole; è la rivoluzione
che produce fiducia nell'uomo e non inganno, diffidenza; è una rivoluzione
che nega la "morte dell'altro" quale affermazione di sé.
I sistemi proprietari riproducono nuovamente antichi schematismi e antiche
sudditanze, basta.
Ancora una cosa che mi sta a cuore: a mio giudizio bisognerebbe insistere
sulla diffusione dell'Open Source oltre il solito ambito specialistico; Linux
dovrebbe fare un "salto" verso un uso più amichevole se desideriamo renderlo
veramente efficace, sottraendo utenti al software propietario.
Lo stato attuale lo rende solo uno strumento per "iniziati", per quanto
potente e affascinante, consegnandolo nelle mani di amministratori di sistemi
piuttosto che dell'utente comune.
Mi piacerebbe molto, e vi sarei oltremodo grato, conoscere il vostro pensiero
a tale proposito.
Ciao:-))
Rocco
--
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