[Flug] [OT] Per riflettere, non solo per ricordare

Marco Ermini markoer@usa.net
Mer 28 Gen 2004 14:53:33 CET


On Wed, 28 Jan 2004 14:11:18 +0100 (MET), Vanni Guarnieri
<guarnier@arcetri.astro.it> wrote:

> On Wed, 28 Jan 2004, Marco Ermini wrote:
> 
> > Visto che in questi giorni ci hanno martellato con l'Olocausto, propongo
> > una visione irriverente e critica.
> 
> a parte l'OffTopicita' del messaggio in questa lista,

Dici? sarà perché ho messo [OT] nel subject?


> la 'visione' (?) cui
> accenni a me pare delirante, come tutto il sito, che e' soltanto
> un verminaio di citazioni e luoghi comuni revisionisti triti e ritriti.
> (Irving, Faurisson...).

No guarda, stai pisciando fuori dal vaso.

Per prima cosa devi specificare cosa intendi per revisionismo. Se tu ti
riferisci al libro "Rapporto Leuchter" di Irving e Faurisson, quello è
semplice negazionismo nazista, patologico per quanto è assurdo, che afferma
che non sono mai esistite le camere a gas; questo non ha nulla a che fare
con la storeografia di Nolte o di Furet, che sono quelle generalmente
definite "revisioniste", e che sono discutibili ma rimangono nell'ambito
delle legittime interpretazioni.

Esistono anche "revisionismi di sinistra" come quelli di Daniel Guerin o di
Lefebvre (Georges, non il cardinale), di ispirazione trotskista/bordighista,
ma sono un'altra cosa.

Questo libro non c'entra nulla con alcun tipo di revisionismo, e non c'entra
nulla con il negazionismo nazista. Questo libro vuole distinguere
l'espressione "Olocausto nazista" in quanto evento storico, dal termine
"Olocausto" come sua rappresentazione ideologica. Non cerca di negare
l'esistenza della Shoah: vuole capire come mai nessuno ha mai parlato
dell'Olocausto degli ebrei in USA prima di questi ultimi anni (criticando
tra l'altro il conformismo della leadership ebraica in USA) mentre
in questi ultimi anni in USA l'opinione pubblica viene informata moltissimo.

(dal capitolo primo):

"La Soluzione Finale era un argomento-tabù per le élite ebraiche americane
anche per un altro motivo. Gli ebrei di sinistra, che durante la Guerra
Fredda erano contrari a schierarsi con la Germania contro l'Unione
Sovietica, continuavano a battere su quel tasto. Il semplice ricordare
l'Olocausto nazista fu etichettato come un atteggiamento comunista. Legate
allo stereotipo che associava ebrei e sinistra (in effetti, gli ebrei
incisero per circa un terzo sul voto al candidato progressista Henry Wallace
alle elezioni presidenziali del 1948), le élite ebraiche americane non si
fecero problemi a sacrificare i compagni ebrei sull'altare
dell'anticomunismo."


Non è un libro nazista, e ti inviterei a leggerlo, anziché fermarti alla
copertina, come mi pare tu abbia fatto.

Forse il resto del sito è molto più contraddittorio, ma io ti ho invitato a
leggere un libro, non le opinioni di chi lo ha messo su un sito.

Sono d'accordo se vuoi sollevare un'altra e diversa questione: ci possono
essere dei punti di contatto tra chi condanna l'odissea del popolo
palestinese ed i negazionisti nazisti, che asseriscono che la lobby ebraica
perseguita chiunque parli male di loro a qualunque titolo? io penso che
ciascun lettore sia abbastanza intelligente per giudicare da sé, e
abbastanza maturo da poter leggere tutti i libri sull'argomento, anche i più
assurdi.

Vorrei solo far notare, per inciso, che, geneticamente, gli Ebrei Eletti
sono molto più simili agli attuali palestinesi che non agli Ebrei di
religione "rientrati" in Palestina.



> Io, sinceramente, lascerei perdere, credimi.

Io invece, credimi, penso che valga la pena leggere qualunque cosa.


> Ci avevi abituato a ben
> altro...
>
> 	vanni

Ti assicuro che se andrai avanti nella lettura, invece di fermarti alle
prime righe (sempre sbagliato giudicare un libro dalla copertina, o
dall'introduzione...), vedrai che vale la pena di leggerlo. Non è
assolutamente un'accozaglia ma un lavoro di un certo spessore.

Ovviamente non ha ricadute dirette sull'Europa perché parla di come
un'ideologia è stata perpetrata in USA, ma è comunque interessante.


> ps
> se non fosse tragico, sarebbe comico, con la traduzione fatta in
> automatico dal francese...

eh?

"Titolo originale dell'opera: The Holocaust Industry
Prima edizione. settembre 2002
Traduzione di Daria Restani
Traduzione dal tedesco e dall'inglese delle Appendici di Roberta Zuppet
Realizzazione editoriale. Abracadabra s.n.c., Milano"

Francamente non l'ho capita, ma comunque puoi sempre leggerlo in francese,
(anche se credo che l'originale sia in inglese) oppure tradurlo tu.


Saluti
-- 
Marco Ermini
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