[Flug] LinuxWorldExpo 2004: cronache dal profondo

Andrea Zagli azagli@inwind.it
Ven 24 Set 2004 16:44:02 CEST


> Lo spazio espositori,

poi qualcuno mi spiegherà che cosa esponevano

>  piccolo ma nutrito, ma a cui purtroppo
> non ho potuto dedicare molto tempo mi ha colpito
> 
> - negativamente per la quantita' di pinguinoni di peluche
>    con i marchi piu' impensabili ricamati sulla pancia
> 

non vedo dove sta la negatività dei peluche... anzi!

magari potevi notare meglio quello che stava dietro ai peluche: cioè
computer con il nostro amato winzozz installato; e quelli con linux mi
puzzavano tanto di preparati per l'occasione

> - positivamente per la presenza di parecchie aziend(in)e
>    che distribuivano pacchietti di loro produzione con licenze
>    libere.
> 

su questo non ho approfondito visto la totale mancanza di attrattiva che
suscitavano in me gli stand, ma un collega mi ha detto che le aziende a
distribuire open source erano solamente due (e di certo non sotto gpl)

> Sala da non piu di 50 persone strette, solo 30 sedie,
>  6 banchetti torno torno inclusi quelli di Debian e FSFE,

in effetti ho visto quelli di debian spippolare al pc nelle posizioni
più strane

> -  una presentazione di un professore del polimi, Antonio Fuggetta,
> che ha parlato in termini stimolanti delle "aziende opensurce"
> criticando e smontando definizioni, luoghi comuni, e modelli
> di business, con motivazioni che per me spaziavano dall'assolutamente
> condivisibile all'assolutamente non condivisibile.
> 

sinceramente per quel poco che ho seguito mi pareva di sentir parlare
ziobill: "open source non vuol dire gratis", "l'open source non facilita
la diffusione della conoscenza", "ibm, novell, ecc non sono paladine
dell'open source solamente perchè investono in progetti open source", e
via dicendo

e comunque non mi sembravano molto stimolanti i termini con cui parlava
della aziende, visto che non ha fatto che dire che le aziende che
sviluppano open source seguono soltanto strategie commerciali senza
minimamente credere nella "filosofia" open source (e su questo qualche
dubbio cel'ho anche io)

a conclusione vorrei aggiungere che ho assistito ai primi tre interventi
sul tema "linux for e-gov" del pomeriggio (visto che lavoro nella
pubblica amministrazione): mi fa sicuramente molto piacere sentire che
ci sono in italia altri enti pubblici che utilizzano prodotti open
source per i propri server (e qualcuno anche per qualche client), ma mi
piacerrbe che la facessero finita di andare a vantarsi alle
manifestazioni (vedi anche il salpa a pisa) di come sono stati bravi a
tirar su un server web o mail con linux... troppo facile! sono ben altri
i problemi relativi all'adozione del software open source nella pa (a
partire dal fatto che istat e ministero mandano programmi non certo open
source e soprattutto che richiedono software proprietario)




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