[Flug] questione sicurezza

Marco Ermini marco.ermini@gmail.com
Lun 4 Lug 2005 11:51:18 CEST


On 7/4/05, Franco Vite <franco@firenze.linux.it> wrote:
> Ore 11:01, lunedì 4 luglio 2005, Marco Ermini ha scritto:
> > Il suo discorso non vuole essere tecnico e molto semplicemente si
> > chiede: c'è qualcosa da nascondere?
> 
> è sbagliato l'approccio, per quel che mi riguarda.
> 
> non è cosa c'è o meno da nascondere, quanto che io DEVO essere l'unico
> ad avere diritto di decidere se, come e quando far vedere agli altri
> cose mie.
> 
> e ciò varrebbe anche se vivessimo nel migliore dei mondi possibili.

Franco sono d'accordo con i tuoi principi, ma non con questo discorso.

Questo ragionamento va bene se parli di "casa tua", della tua
sessualità o scelte politiche ecc.

Ma qui stiamo parlando di un server esposto al pubblico che fornisce
servizi pubblici. In quanto tale, non può infischiarsene delle leggi e
dello Stato.

Se fosse una macchina installata ad uso e consumo di quattro amici che
ci mettono le loro cose personali, avresti ragione (ma che ci stava a
fare da INet?!?). Dato che è il server di un'associazione informale,
pubblica, senza fini di lucro, senza schieramenti "partitici" ecc.
ecc., è una cosa diversa.

A maggior ragione dato la situazione in cui siamo, non è affatto
conveniente, a mio modo di vedere, seguire il tuo ragionamento. Seppur
io lo condivida al 200%, semplicemente non mi pare producente.

Mi pare più corretto dire chiaramente cosa ci sta a fare quel server,
perché offre questi servizi gratuitamente, con che filosofia li offre,
e mostrare che non c'è nulla di illegale o da nascondere.

Questo perché è necessario, a mio avviso, distinguerci rispetto a chi
fa un calderone tra "crittografia" e "qualcosa di illegale da
nascondere".


> è un diritto che le socità occidentali si sono (erano?) assicurate con
> battaglie iniziate con gli illuministi, e che ora stanno venendo meno
> "grazie" al panico da "sindrome dell'invasione".
> 
> visto che, però, non viviamo nel migliore dei mondi possibili, neanche
> su questo versante del "vivere democratico" (e, a mò d'esempio
> dovrebbero bastare i carabinieri che vanno, dopo gli scioperi generali,
> nelle aziende a chiedere gli elenchi di chi ha aderito, o le società di
> tlc che, ufficialmente, si lamentano che non hanno spazio sufficiente
> dove stoccare tutti i dati di tutte le intercettazioni richieste, o le
> telecamere che ci seguono in tutto e per tutto NONOSTANTE quel che dice
> il Garante per la privacy e la legge sulla stessa materia, etc etc etc
> a bizzeffe), allora, imho, a maggior ragione bisogna fare pedagogia
> sulla materia ed insegnare alle persone l'abc degli strumenti  a
> disposizione.
> 
> poi saranno loro a decidere se mettere in pratica ciò che è a loro
> disposizione.

"Loro" chi? non ho capito: cerchi lo scontro frontale con chi?

A me non sembra una politica proficua quella dello scontro frontale.
Mi pare che convenga essere il più possibili limpidi e trasparenti ed
eventualmente fare noi le denunce contro chi riterremo responsabile di
quello che è successo, se ce ne saranno gli estremi.


Ciao.
-- 
Marco Ermini
http://www.markoer.org
Dubium sapientiae initium. (Descartes)
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