[Flug] Le donne e il software libero a Bologna
leandro noferini
lnoferin@cybervalley.org
Mar 11 Set 2007 19:27:21 CEST
Alex ha scritto:
>
> > Che non sono "tope" ma donne.
> Beh...il termine tope secondo me può essere utilizzato.
> TOPA=donna topa
> Le foto erano di donne tope.
>
> > E già si inizia parecchio male...
> Bah...io non ci trovo nulla male a definire delle belle donne delle belle
> tope...dato che alcune donne e alcuni uomini definisco gli uomini attraenti
> topi.
> Non lo vedo offensivo o maschilista.
>
> Dopotutto se una è topa è topa, buon per lei che lo è, e buon per noi che ce la guardiamo
Qui un "chi si contenta gode" ce lo potevi mettere anche da solo, dai.
:-)
[...]
> Non ci credo, è una visione disfattista la tua, la realtà dei fatti, quella che vedo ogni giorno sotto i miei occhi è molto
> più rosea, perchè dobbiamo inventarci lotte e guerre quando non sono necessarie?
Dai concedici che la cosa dipende tanto dalla sensibilità individuale.
> Faccio un esempio che mi riguarda da vicino per tornare in topic informatico: io sono un "installatore" per definizione, nel
> senso che adoro, per hobby e per diletto (non lavoro in campo informatico), schiaffare linux dovunque sia possibile ed anche
> dove non lo è, e fin qui tutto bene; mi son ritrovato qualche tempo fa ad avere un PC laptop, un MacBook ed un PC fisso in
> casa, tutti e tre con linux e il mac con VM-Ware che emulava Win e Ubuntu.......mi son guardato allo specchio e mi son
> detto:"e moh che ci faccio coi computer, visto che non ho altro da installare?"
Appunto, torna il detto di prima.
;-)
> Visto che fraintendere anche le metafore è facile, vado a spiegarne la morale e il senso: chi ha fatto della sua esistenza una
> lotta continua per far ottenere a chi fa parte del suo gruppo sociale (politico, filosofico, di orientamento sessuale,
> religioso e così via) diritti di ogni sorta, si ritrova con un'esistenza priva di significato e collocazione sociale se non ha
> una lotta da condurre, nel momento in cui tutte le altre sono vinte o abbandonate.
Beh, questa è decisamente una tua opinione che personalmente non potrei
trovare più falsa di così. Concepisco fortemente il senso della mia
esistenza in relazione all'allargamento dei miei diritti: quante più
cose posso fare, essere, dire, vedere e tutti i verbi quanto meglio mi
avvicino ad una possibile "realizzazione".
> > Dovrebbe essere inutile (ma non lo è) sottolineare come la maggior parte
> > delle donne che fanno l'università frequentano facoltà umanistiche e
> > non scientifiche; che nei posti di "potere" al 99% stanno uomini; etc
> > etc.
>
> Ma cosa c'azzecca questo con linux vorrei capirlo: che sia una realtà è indiscutibile, ma la mia domanda è ancora una volta:
> perchè portare una "lotta" dove c'è software? Come se non bastassero i fork e le migliaia di distro, come se non ci fosse
> Window$VSMacVSlinux, ora portiamoci anche le distinzioni tra uomini e donne in linux e siamo a posto (ho già i nomi se
> occorre: HerDebian, HisDebian e GayDebian, rispettivamente pensate, programmate e utilizzate da esponenti dei vari sessi)
Perché questo di cui stiamo parlando non è software ma una comunità di
persone che si deve organizzare e quindi deve sostenere tensioni.
[...]
> donne alla ribalta! NO! Ancora una volta no: Brava Giovanna perchè ha contribuito alla crescita di Linux.
Una cosa ho imparato in questi anni: quando qualcuno appartenente ad una
minoranza si lamenta di qualcosa normalmente ha ragione.
--
Ciao
leandro
Un esteso e "normale" uso della crittografia è il sistema più forte
per rivendicare il diritto alla privacy nelle comunicazioni
telematiche: come tutti i diritti e come i muscoli se non viene
esercitato costantemente si atrofizza e va perso.
-------------- parte successiva --------------
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