[Flug] Sempre sulla questione dei cd
leandro noferini
lnoferin@cybervalley.org
Ven 20 Mar 2009 14:00:22 CET
Ciao a tutti,
che i cd siano ormai degli zombies comincia a trasparire anche nella
stampa popolare:
http://www.lastampa.it/_web/CMSTP/tmplrubriche/giornalisti/grubrica.asp?ID_blog=20&ID_articolo=838&ID_sezione=12&sezione=
Il mio collega milanese Luca Dondoni è un segugio, uno che trova notizie
che gli altri non vorrebbero divulgare. L'altro giorno, si è imbattuto
in Marco Masini a Scalo 76, e quello gli ha raccontato di aver firmato
con la Universal un contratto che prevede un album di inediti, con la
canzone di Sanremo "L'Italia", un greatest hits per i vent'anni di
carriera che uscirà nel 2010, e un altro "contratto per 24 canzoni". Lui
ha chiesto spiegazioni, che sono arrivate così: "Dal 2011 non
distribuiremo più cd. Non useremo più il supporto fisico". "Insomma - ha
proseguito Masini parlando con Dondoni - ho firmato un contratto dovendo
fare il calcolo di un tanto a canzone". Scrive ancora Luca: "La gente,
scaricando musica negli scaffali virtuali di un mercato digitale tipo
I-Tunes, deciderà che canzoni comprare, i pezzi con i quali costruirsi
il proprio album". E' allo studio a pochi centesimi un servizio
fotografico, per poter stampare la propria copertina di quel disco di
Masini che ti sei messo insieme tu: e potrai dargli il titolo che
vorrai.
A leggere le confessioni di Marco Masini, il futuro è già domani. Molto
più vicino di quanto potevamo immaginare, quando prefiguravamo per il cd
«d''artista» una dolce morte, accompagnata da un nuovo supporto perché,
come mi diceva qualche tempo fa Peter Gabriel, pare impossibile che si
possa fare a meno della fisicità della musica: «Sarà una statua, una
fontana, ma qualcosa ci dovrà pur essere, per contenere le canzoni»,
ragionava l''artista inglese pensando a un tempo ancora indefinito,
certo più lontano di quel che effettivamente sarà, almeno nelle
intenzioni di una major come la Universal.
La prima cosa che viene in mente, per la nuova realtà, è la
scomposizione della creatività che la scomparsa del cd fisico si porterà
dietro: un vero salto mortale delle cellule cerebrali degli artisti
veri, costretti all''improvviso a sfornare elenchi di canzoni, a
diventare oggetto passivo nelle mani di consumatori che a loro
piacimento tagliano e titolano. E'' come se uno scrittore si dovesse
d''ora in avanti limitare soltanto a racconti brevi, eliminando la
possibilità di un romanzo. Come se un film dovesse diventare
necessariamente un videoclip.
La storia della musica popolare moderna è segnata da album che hanno
prodotto storie e suoni: non si possono nemmeno immaginare i grandi, dai
Beatles ai Led Zeppelin, dai Pink Floyd agli U2, da Guccini a De
Gregori, senza quei volumetti sonori che dipanano la loro ispirazione
attraverso una serie di proposte concatenate, inconfondibili per epoche,
suoni, copertine.
La fretta con la quale la discografia vuole ora liquidare questa storia,
pare un po'' sospetta. Privilegiare la tecnologia rispetto alle
decisioni artistiche, è come buttare via il bambino con l''acqua
sporca. Senza contare che rimarrà privo di musica chi è rimasto indietro
con la tecnologia: un mondo davvero poco auspicabile, che creerà
fenomeni carsici e libererà altre idee (speriamo).
--
Ciao
leandro
Io non voglio sapere tutto, io voglio capire tutto
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