[Flug] e... questa ????

Franco Vite franco@firenze.linux.it
Lun 19 Ott 2009 18:21:09 CEST


Il 19 ottobre 2009
saint@eng.it  ha scritto:

> O meglio: con Debian devi attivare quell'organo poco usato che hai tra
> le  orecchie e poi  la macchina  si adatta  a te.  Con Ubuntu  è quasi
> peggio che stare sotto Windows... Devi adattarsi a quelloo che quattro
> mona (con l'ego pieno di steroidi) hanno pensato sia buono per tutti.

<flame mode on>

Con debian, nel caso specifico del mio desktop, avrei dovuto:

- mettere o recuperare debian su usb, quando già avevo i dvd, e da lì
  installare;

- spendere ore per trovare il driver della scheda di rete SIS che non
  era riconosciuta da debian.

Con Ubuntu ho messo il cd, in 15 minuti era tutto installato e
funzionante, e ho iniziato a lavorare. Con la stessa home che mi porto
dietro da anni, con le stesse configurazioni del mio dm, etc etc.

Ho semplicemente cavato quello che non mi interessava, e messo quello
che non c'era. Per il resto non ho trovato troppe differenze, se non
nel riconoscimento delle periferiche.

Idem col portatile, su cui ho installato debian, ma quando gli ho dato
in pasto una stupidissima penna usb wireless non l'ha vista.
Dopo una paio d'ore di smanettamenti e bestemmie, ho messo ubuntu, 30
minuti ed era installata (portatile vecchio), messa la penna, vista la
penna, vista la wireless, navigato etc etc etc.

Sono sicuramente invecchiato, ma ora ho voglia di fare le cose per cui
uso il pc, di farle con software libero tutte le volte che posso - e
cioè nel 99,99% dei casi - senza rotture di palle. Ubuntu risponde
perfettamente a queste MIE (MIE) esigenze.

<flame mode off>

Dopo di ché sui server uso Debian, amo Debian, ringrazio ogni giorno la
comunità Debian di cui ho fatto parte tra il 1999 e pochi mesi fa.

Il resto mi interessa poco, ad iniziare dai flame idioti che già così
consideravo anni fa, soprattutto se lanciati da gente da poco che si
sollazza nell'offendere gente che non conosce.

Wellcome on my killfile e addio.

-- 
"L'utopia sta all'orizzonte. Mi avvicino  di due passi, lei si allontana
di due  passi. Faccio dieci  passi e  l'orizzonte si allontana  di dieci
passi.  Per quanto cammini, non la raggiungerò  mai. A cosa serve
l'utopia? A questo: serve a camminare."              Eduardo Galeano



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