[FoLUG] Linux nel desktop

Marco Greggi greggi.marco@tiscali.it
Lun 5 Gen 2004 16:41:20 CET


----- Original Message -----
From: "Alessandro Ronchi" <alessandro@aronchi.org>
To: "Forlí Linux User Group" <folug@lists.linux.it>
Sent: Sunday, January 04, 2004 2:58 PM
Subject: Re: [FoLUG] Linux nel desktop


> Io potrei farti tanti esempi di umanità nel mondo Linux.


Certamente, non ho mai messo in dubbio l' "umanità" anche di Linux.
Innanzitutto, devo ripetere quanto detto in un mio precedente messaggio:
io conosco poco il "noto sistema operativo commerciale" (chissà perchè
voi continuate a riferirvi, nelle vostre risposte al prodotto di Redmond
;-))
e praticamente nulla di Linux, quindi posso, come dire, cercare di basare
le mie riflessioni su quanto visto dal Linux day in poi, intuendo là dove
non conosco.
Chiaro che la possibilità di errore aumenta.
Ma al di là di questo, con "umanità" intendevo riferirmi a un dato aleatorio
che è del sistema operativo così come della nostra stessa esistenza.
E' vero, quando si lavora e si produce (o anche solo si studia) con il PC,
questo è una dato che va minimizzato, possibilmente azzerato.
Ma è un elemento la cui esistenza, almeno, per la più gran parte degli
utenti/onti non è detrminante.
Spiego: una delle maggiori critiche che viene rivolta al "noto sistema
operativo commerciale" è quella che si blocca, si "inceppa", presenta all'
improvviso finestre di errore per motivi più o meno esoterici in qualsiasi
momento, in ogni applicativo che sta girando, per qualsiasi cosa.
Su questo aspetto credo di avere esperienza più di tutti voi che seguite
questa lista, e non per le mie conoscenze informatiche (nulle), ma per il
fatto
che sono un utilizzatore della versione del "noto sistema operativo
commerciale" che è stata rilasciata per celebrare il millennio: e da allora
ne ho davvero viste di tutte i colori.

E' per questo che non condivido le tue osservazioni quando dici che il
mondo del "noto sistema operativo commerciale" fornisce per tutti lo stesso
prodotto, sempre uguale.
Non è vero.
Credi a me, non ho mai istallato due volte la stessa versione del mio
sistema operativo (anche se il CD-ROM era sempre quello).
Non l'ho mai visto incepparsi, nelle centinaia di volte che lo ha fatto,
per gli stessi motivi.
Ogni volta problemi sempre nuovi ... più diverso di così!!!!!!!!
Ok, ok, le 9 righe precedenti erano un battuta per alleggerire un po' il
discorso, ora torno sul punto  ;-)

Imperfezioni ci sono, eccome.
Ma le ho sempre tollerate, così come si tollera una influenza o il fatto
che il cane con cui si gioca, come nel mio caso, non è più un cucciolo
che ti riporta il bastone, ma preferisce starsene seduto.
Ricordo che ho scritto la mia tesi di laurea sul sistema operativo
precedente a quello, e che già allora dava non pochi problemi.
Ed era tutto un salvare, copiare, etc ... Se abbandonavi la postazione
per un po' non eri sicuro al 100% che avresti ritrovato il sistema
perfettamente funzionante al ritorno. E così scrivevo con un "noto
programma per videoscrittura" a volte, con un brivido sulla schiena,
sperando che proprio mentre esponevo un concetto fondamentale
la macchina non mi piantasse lì.
Ebbene sì, sto enfatizzando un po', ma quando molti di voi si chiedono
perché la gente si ostini a usare un prodotto che costa e che non
garantisce le stesse prestazioni di un altro in tema di stabilità ed
efficienza,
io mi permetto di suggerire che questa deficienza è semplicemente
considerata fisiologica, normale, insita nel nostro modo di vivere.

Non si tratta solo di utonti o persone che hanno fatto un downgrade.

Certo, ognuno di noi vuole godere di ottima salute, ma non tutti si fanno
il vaccino in Ottobre, e se ci becchiamo l'influenza a cavallo del capodanno
... beh pazienza, può succedere.
Tutto qui.
Poi, è chiaro, ci sono ragioni di ordine commerciale e di egemonia
culturale sulle quali non mi soffermo.
Ma che condivido pienamente: e questo è uno dei motivi per i quali non
passerò MAI alla versione del "noto sistema operativo commerciale" che
si contraddistingue per la promessa di far vivere ai suoi utilizzatori una
nuova "eXPerienza".

Le osservazioni fatte però mi permettono di tornare all'oggetto di questo
"flusso" di messaggi, vale a dire a Linux nel desktop.
Io ritengo che Linux DEBBA necessariamente passare anche per il desktop.
O meglio, che si ponga come valida alternativa al "noto sistema operativo
commerciale". Non importa quanto simile, non importa la maschera o
l'aspetto: gnomo, nano, elfo, KDE, JFK, KKK (no, l'ultimo forse è
meglio di no ...).
Temo che per il software libero suvvcceda quello che successe per
Netscape un bel po' di anni fa.
La progressiva marginalizzazione degli utenti, con la conseguente
impossibilità
di mettere a disposizione della collettività i risultati cui si è giunti.
Certo, niente e nessuno potrà impedire a un super-esperto di avere il suo
sistema operativo, ma che gusto c'è se questo patrimonio poi non può
essere condiviso?
E' vero, per certe applicazioni, come server, etc ... Linux è meglio del
"noto sistema operativo commerciale", ma chi ci dice che in futuro la casa
produttrice del "noto sistema operativo commerciale" non obblighi
all'acquisto
del proprio server se, per esempio, l'utente vuole avere anche applicativi
di
Office automation e simili?
Improbabile? Illegale? Oggetto di disciplina antitrust?
Non voglio appesantire troppo la discussione, ma per quel che riguarda
l'antitrust ci sarebbe da discutere: d'altronde una pratica comemrciale
come quella che ho provocatoriamente sintetizzato sopra non danneggia
... nessuno!
D'altronde il software è libero ... una pratica commerciale scorretta volta
alla sua cancellazione dal mercato non danneggia direttamente
nessuna azienda, quindi l'antitrust qui avrebbe meno argomenti da spendere.

Ma torniamo al desktop.
La soluzione, chiaro, passa dall'educazione. Se un trentenne come me, per
esasperazione o altro (a volte il mio cagnolino è "troppo" umano ;-) ) vuole
passare a Linux, è un caso anomalo.
I ragazzi dovrebbero essere educati in questro senso fin dalle scuole
superiori. Dopo è tardi (o meglio, quelli che passano dopo sono persone
a modo loro speciali).
E il primo impatto di un adolescente con l'informatica è un ambiente
desktop, magari colorato, con un po' di applicazioni che girino e
che siano condivisibili.

Spero pertanto che voi (o quelli come voi) che su queste cose ci lavorano,
mantengano un contatto anche con i piani bassi affinchè l'evoluzione di
Linux coinvolga sempre più l'ambiente desktop.
Non credo si tratti di un downgrade, quanto piuttosto di una diversa
sensibilità, un investimento, chiamatelo così.
L'alternativa è di tirare su il ponte levatoio e di starsene al sicuro in
una
fortezza che, lo riconosco da profano, pare impendibile.

Ma penso anche che tutte le fortezze, tutte, sono costruite per essere
conquistate (dal Fosso di Helm in poi).

Tanti saluti,


Marco Greggi





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