[FoLUG] Scelta dell'HW, stretta finale.

Marco Benvenuto marco.benvenuto1@tin.it
Gio 8 Lug 2004 15:24:30 CEST


----- Original Message -----
From: "Alessandro Ronchi" <alessandro@aronchi.org>
To: "Forlí Linux User Group" <folug@lists.linux.it>
Sent: Thursday, July 08, 2004 2:12 PM
Subject: Re: Re: [FoLUG] Scelta dell'HW, stretta finale.

> E' vero, è esagerato. Ma nel contesto devi ammettere che con le modalità
> con cui sono insegnate queste discipline di base, non sono affatto
> utili.

Allora, io cercavo di astrarmi da Scienze dell'Informazione nel mio
intervento, cercando di evidenziare il valore e l'importanza che certe
discipline hanno anche in ambito informatico, anche se non strettamente e
"fisicamente" legate all'informatica per la loro natura. Non sapevo,
infatti, che chi ha iniziato il thread fosse un ex-studente del nostro corso
(non lo davo per scontato).

Il tuo discorso su ricerca operativa, che non sto a citare per non prendere
troppo spazio, è più che sensato e sono perfettamente cosciente del fatto
che se proponessi il tuo "test", sicuramente la maggior parte di chi ha
seguito il corso si troverebbe spiazzata (e questo, come aggravante,
indipendentemente dal voto acquisito). Ritengo che alla fine del corso lo
studente abbia guadagnato solo una cosa: la capacità di fare calcoli con
carta e penna velocemente. E il bello è che studiamo informatica, e sappiamo
bene che non esiste un essere umano che possa fare concorrenza neanche a un
qualunque microprocessore già datato ;). Credo sia veramente un paradosso
questo.

> Nel nostro corso, ma anche in moltissimi altri, molte cose si imparano a
> memoria, siano esse di informatica che di matematica. Il loro valore,
> pertanto, è nullo, e lo vedi quando si cerca di monetizzare questa
> esperienza in ambito lavorativo: contratti di tirocinio o apprendistato
> che un ragioniere programmatore non accetterebbe.

E' verissimo. Credo che l'80% degli studenti assorbano questo tipo di
conoscenze, senza dare loro un vero significato, senza ricondurle al vero
"perchè", ovvero al motivo per cui è importante che certe cose si sappiano.
E così il "simplesso" è "un algoritmo per ottenere il valore di Z" piuttosto
che "un metodo risolutivo per trovare l'ottimo di UN QUALSIASI PROBLEMA che
possa essere formalizzato matematicamente con una funzione lineare soggetta
a dei vincoli lineari"; o ancora un automa è "un piccolo grafo con cerchi e
frecce" piuttosto che "la formalizzazione di un sistema automatico qualunque
che è in grado di cambiare il suo stato in base al riconoscimento di
determinati input (->bancomat ->vending machine ..)"
E' chiaro: si percepisce un forte distacco tra le nozioni acquisite e le
applicazioni di tali nozioni e qui la pecca non può essere che di chi
trasmette tali nozioni.

> Quello che manca a chi ha iniziato questo thread non è la competenza
> specifica sulla tecnologia (che si può acquisire con una semplice
> ricerca), ma un metodo di base che permetta di risolvere il problema che
> gli si prospetta.
...
> Invece ho visto gente che non sapeva trovare l'eseguibile che aveva
> "scritto" e "compilato", gente che non riusciva ad ordinare i risultati,
> gente che non capiva nemmeno a cosa serviva.

Immagino. Ricordo, comunque, che quando seguii il vecchio TAMC, che dovrebbe
essere il primo approccio alla programmazione in C, nessuno mi raccontò cosa
voleva dire compilare un sorgente, linkare le librerie .. etc.
Sono cose che ho imparato io, quando qualcosa nella testa, quando capitava
di parlare con qualche collega, mi diceva: mi sento un tantino ignorante, è
ora di approfondire certe cose.
Dunque è anche lecito attendersi che qualcuno con poca voglia di
approfondire le cose si trovi nella condizione che tu hai evidenziato.
Il "make file" non sapevo cosa fosse fino a quando non ho messo piede in
Francia, cioè al 3 anno.
C'è un solo esame obbligatorio sulle reti, per cui non c'è un progetto da
realizzare e lo scritto consiste nel fare operazioni coi bit (io ancora non
l'ho dato). Come si può pensare che uno studente esca competente in materia?
Di configurare un server nessuno immagino sia mediamente capace, da
laureato.

> Se queste sono matematica ed ottimizzazione (operativa, combinatoria,
> etc), allora sono peggio che inutili: deleteri e dispendiosi.

Sono d'accordo, sempre però con il riferimento specifico al nostro corso,
dove regna la generale ignoranza degli studenti e la generale indifferenza
dei docenti nei confronti del problema.
E comunque si può sempre avere un approccio personale alle discipline, fatto
di approfondimenti e ricerche. E qui potrebbe nascere la questione: ma
allora serve iscriversi a un corso come il nostro?


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