[FoLUG] Paleoinformatica
Raffaele Ravaioli
r.ravaioli@tin.it
Gio 5 Giu 2008 18:37:52 CEST
vagabondavo in rete quando Raffaele Ravaioli ha scritto in data
04/06/2008 22.35:
>
> Sulla carta, la migliore che ho trovato è Archlinux (64Mb RAM richiesti)
> completa di tutto ma il problema è un installazione testuale un po'
> ostica. Poi c'è un progetto interessante, provato su virtualbox ed è
> velocissima che è Gobolinux ma ha una sua pacchettizzazione specifica e
> non esistono pacchetti in italiano (manco il dialetto romagnolo).
Ho risolto con windows XP senza service pack (edizione del 2002) e
Office 2003 small bussines edition.
Sconfitta di Linux? No! Sconfitta personale. Risulta evidente di quanto
poco conosca Linux rispetto al SO commerciale. Però questa esperienza
mi permette alcune riflessioni sulle quali, IMHO, vale la pena
discutere. Quel vecchio PC, più che da rottamare, ora come ora ha una
usabilità buona. Per quello che deve fare non ha niente da invidiare ai
PC moderni; non ha problemi di incasinamenti non essendo collegato a
niente e viene utilizzato solo con excel e qualche vecchio programma
scritto in basic e dos.
Sono convinto che XP, quel XP del 2002, sia stato un ottimo sistema
operativo e un occasione persa da Microsoft per cercare di migliorarlo
invece che correre dietro l'ottica di un sovraccarico di funzioni per
sfruttare l'evoluzione dell'hardware, inseguendo un ottica di sicurezza
tutt'altro che raggiunta.
Non so a che livello fosse Linux a quella data, ma vista l'evoluzione di
questi ultimi 24 mesi penso che abbia dovuto rincorrere parecchio per
raggiungere un grado di semplicità alla portata di tutti. Per questa
rincorsa il prezzo da pagare è stato senz'altro quello di aumentare la
richiesta di risorse dai PC. Altra caratteristica (nel mio caso difetto)
di Linux è la necessità quasi obbligatoria di avere un collegamento ADSL
permanente; d'altronde la filosofia della condivisione gratuita del
software non può permettersi di fare altrimenti. Mi sembra che anche con
Linux si siano persi di mira dei principi di fondo: un sistema
semplice, capace di sfruttare hardware obsoleti anche in funzione di
diminuire il digital-divide con le popolazioni del sud del mondo che
difficilmente hanno un collegamento ad internet e parlano lingue diverse.
Avrei voluto avere più tempo a disposizione e più conoscenza per provare
ad installare ArchLinux che, guarda caso, assieme a tutte le altre
distro "risparmiose" di risorse è una Slackaware derivata.
Saluti.
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