[FoLUG] Dopo 5 anni di nuovo linux sul desktop
Paolo Palmieri
palmaway@gmx.it
Mer 22 Giu 2011 08:22:38 CEST
> Quando mi hai risposto, ahime` , stavo gia` installando kubuntu. Mi
> trovo abbastanza bene come funzionalita` ma anche questa e` una beta.
> Un riavvio al giorno e` standard ( a volte basta riavviare X, a volte
> no, a volte kernel panic). Insomma e` una beta.
Boh... Francamente non mi è mai capitato un sistema così instabile...
Credo nemmeno il vecchio Windows 98 (prima edizione!). Sicuro di non
avere problemi hardware?
Posso dirti che io di kernel panic ne devo aver visti 3 o 4 in tutta la
mia vita, e ti assicuro che i miei computer di cose ne hanno fatte!
>> In cambio di un po' di lavoro, avrai il tuo sistema ideale.
>> Configurato esattamente come vuoi, di cui conosci ogni singola
>> parte, e che sono sicuro ti ripagherà mille volte il tempo speso.
> Il "po' di lavoro" non mi spaventa. L'ultima volta che ho intallato
> MacOs ci ho messo 4/5 giorni, pero` e` stato quasi 3 anni fa, quando
> ho comprato il portatile, poi non ho piu` dovuto farlo. Con Arch
> linux si puo` fare?
Se intendi la stabilità del sistema, non ho mai installato Arch due
volte sullo stesso computer, e quello più vecchio che ancora ho devo
averlo installato alla fine del 2005 o inizio del 2006.
Se intendi "configuro una volta e poi non voglio più saperne niente",
Arch non fa per te. Come dicevo nella mail precedente, Arch è bleeding
edge. Se un software fa un major upgrade l'aggiornamento comparirà su
Arch dopo qualche giorno, e ovviamente dovrai occuparti tu di sistemare
i relativi file di configurazione. Guarda l'homepage di Arch e avrai un
esempio: qualche giorno fa è cambiato il sistema di blacklist dei
moduli, e chi lo utilizzava dovrà ovviamente cambiare i file di
configurazione collegati. Anche questo ti spiega per chi è pensata Arch:
non è certo fatta per chi non vuole nemmeno sapere cos'è un modulo.
> Nessuno e` bug free. Mac Os non ci si avvicina neanche, ogni tanto ci
> sono dei bug scandalosi. Pero` quasi mai cose che ti impediscono di
> usare il computer. Penso che la GUI in linux continui ad essere usata
> cosi` poco perche` ha la stabilita` di un castello di carte. Io penso
> che ci sarebbe bisogno di piu` debugging e meno features. Se i
> programmi server fossero stati sviluppati in questo modo linux non
> sarebbe da nessuna parte ora.
Release early, release often. Questa è la filosofia dell'open source. I
bug vengono scoperti meglio se più persone utilizzano il sistema. Il
concetto di beta testing fatto "da qualcun altro" è più legato ad un
modello di sviluppo commerciale che a Linux. Per questo non mi interessa
particolarmente contribuire a progetti che propongono Linux come sistema
in stile Win, rendendo il funzionamento del sistema trasparente
all'utente. Perché in media le persone che lo useranno se incontrano un
problema si aspetteranno che "qualcun altro" lo segnali, faccia il bug
report, scriva la patch, e se possibile la installi sul loro sistema. In
sostanza, non contribuiranno in nulla all'open source.
Linux è libertà e democrazia, e esattamente come queste ultime deve
essere una scelta consapevole e partecipata.
Mi sono reso conto che non ha alcun senso cercare di portare Linux su
tutti i computer. Imporre Linux a chi vuole qualcos'altro è inutile. Ciò
per cui dovremmo veramente lottare è perché gli standard, le specifiche
e i protocolli siano sempre aperti. Cosicché chi vorrà potrà usare Linux
senza esserne svantaggiato.
> Ecco questa cosa funziona in teoria. Puoi decidere cosa installare
> anche su un'altro sistema. Il jailbreak sul portatile dubito sara`
> necessario, ma potrebbero limitare l'assistenza sul software a chi
> installa fuori dall'app store, questo lo vedo molto probabile. E` un
> approccio a whitelist nei confronti del malware. Si`, toglie alla
> gente il controllo del proprio computer, ma lo toglie a chi in ogni
> caso non lo aveva.
La tranquillità con cui descrivi la questione mi inquieta. Solo io trovo
l'intero sistema assurdo e liberticida?
La storia del whitelist sul malware, credimi, non ha alcun senso. Il
malware è progettato e studiato esattamente per entrare nel sistema
oltrepassandone le protezioni e sfruttandone le vulnerabilità. Questo
approccio non funzionerà, non ha mai funzionato. Intanto però, avranno
tolto libertà agli utenti. E non è certo la Apple a poter stabilire se e
chi ha diritto al controllo del proprio computer.
Paolo
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