[gl-como] (Fwd) [freeware] Re: [Grin] Fwd: [Alsi-it] Open source
e pubbl
Pietro Bertera
gl-como@lists.linux.it
Thu, 27 Mar 2003 15:32:52 +0100
Matteo Cavalleri wrote:
> ------- Forwarded message follows -------
> From: "Giuseppe Attardi" <attardi@DI.Unipi.IT>
> To: <grin@DI.Unipi.IT>, "Pierpaolo Degano"
> <degano@DI.Unipi.IT>
> Copies to: <freeware@ulisse.polito.it>
> Subject: [freeware] Re: [Grin] Fwd: [Alsi-it] Open source e
mmm... quando vedo freeware mi viene la pelle d'oca...
Devo dire che non ho ben capito il kernel di questa lettera
...sarà che sono un po' idiota o le sbronze che si fanno sentire...
NOTA: Tutti i commenti sono mie impressioni.
> Come sviluppatore di software sono preoccupato dei danni che
> rischiano di provocare alcune argomentazioni che circolano a
> proposito di Open Source.
>
> Da dibattiti e convegni sull'argomento colgo uscire messaggi
> del genere:
>
> - possiamo ridurre gli investimenti nel SW, perché lo possiamo
> ottenere gratis (noi sviluppatori sappiamo benissimo
> che il SW non è gratis e ci costa enorme fatica e
> risorse)
a parer mio è difficile valutare se si spende di meno o di +, certo il
sw opensource *solitamente* è gratis, ma se occorrono modifiche le ore
di lavoro degli sviluppatori per adattare il sw OS vanno pagate.
Del resto non penso che costi di meno fare sviluppare un sw
proprietario. Senza poi tenere conto degli svantaggi che il sw
proprietario impone all'utilizzatore (in questo caso la PA)
> - il SW non è un problema, basta usare SW OS e avremo SW
> affidabile, user-friendly, efficiente, ecc.
Il SW libero E' (dico "è" non "potrebbe essere") + affidabile ed
efficente di sw proprietario.
L'user friendly ovviamaente dipende da caso in caso.
Il concetto di prima non è una mia presa di posizione ma è facilmete
dimostrabile:
Tutti oggi hanno la certezza della "sfericità" della terra.
Questo è possibile perchè c'è una comunità scientifica che lo dimostra
pr noi. (io personalmente non mi sono mai occupato di dimostrare la
cosa, e non credo nemmeno tanti altri non impegnati nel campo specifico).
Idem per il software:
Personalemente non mi sono mai occupato di cercare qualche spyware in
Apache o nel kernel linux perchè sono sicuro che non ce ne sono: apache
o il kernel sono sviluppati da migliaia di persone che lo c0ontrollano
costantemente per me.
Chi ha un minimo di conoscenza di come funziona il modello di sviluppo
del software libero capisce che è SCIENTIFICAMENTE migliore del sw
proprietario.
Il sw proprietario ha un modello di sviluppo completamente completamente
contrario al modello di ricerca scientifica, quindi il suo utilizzo in
campi quali la ricerca e lo studio è un obbrobrio.
> - i pochi soldi pubblici a disposizione si spendono per
> fare studi e convegni sull'OS (legislazione, indagini di
> uso, studi economici, master di OS management ecc), e non
> si investe invece un solo centesimo sullo sviluppo di software.
> (Atteggiamento tipico italiano: si studiano i fenomeni anziché
> esserne protagonisti)
Questo è vero. che io sappia non sono mai stati investiti soldi dello
stato italiano in progetti software.
Questo in america è successo e succede sempre, la storia della nascita
di Internet è un esempio di collaborazione tra pubblico e privato.
> Argomentazioni esageratamente ottimistiche rischiano di fare
> credere che il problema del software possa essere
> magicamente risolto, senza fare investimenti, senza sforzi e
> creando nel contempo nuove opportunità economiche.
Bhe sembra una frase Lapalissiana...
> Chi ha davvero speso giorni e notti a programmare non si
> lascia abbindolare, ma i messaggi che ricevono i politici
> sono fuorvianti.
Quali messaggi ?
> I sistemi software sono gli artefatti più complessi che
> l'umanità abbia mai realizzato, e non ci sono all'orizzonte
> scorciatoie per realizzarli facilmente.
> Tralascio le idee ridicole che sono state avanzate da chi
> spera che il software si sviluppi da solo (algoritmi
> genetici, software ecosystems, ecc.) o di chi crede che sia
Perchè idee ridicole ??
Nessuna idea puo' essere ridicola, giudicare in questo modo dimostra
superficialità e chiusura mentale.
Anche l'idea di Galilei che fosse la terra a girare attorno al sole era
considerata ridicola (e pericolosa).
> Il SW è materia inerte e deperibile: occorrono menti e
> lavoro continuativo perché resti vivo e si sviluppi.
nessuno lo mette in dubbio
> Quindi la vera ricchezza è nelle persone, non nel SW di per sè.
> Anche se avessimo la più vasta raccolta di SW OS del mondo,
> ma non avessimo le persone che lo conoscono a fondo e che lo
> curano quotidianamente, quel patrimonio non varrebbe nulla.
Non dimostra di conoscere il metodo di sviluppo del sw libero.
dire di avere sw libero e non avere nessuno che lo conosce è un
controsenso proprio per come è strutturato il modello di sviluppo del
sw libero.
> Diventa quindi pericolosissima questa tendenza ad abdicare
> dall'impegno di formare programmatori.
> Per esperienza diretta, trovo insufficienti le abilità programmative
> degli studenti che formiamo: su 50 studenti con laurea triennale in
> Informatica, meno del 10% è stato in grado di scrivere un loop
> elementare, pur avendo a disposizione una settimana di tempo.
Anche questo è vero ma non capisco il legame con tutto il resto.
Chi ha mai detto che per produrre sw libero non servono programmatori ?
Ma poi quei dati vorrei sapere da dove escono, personalente mi offendono
un po'.
> Altre argomentazioni sull'Open Source sono semplicemente
> sillogismi fallaci, come i seguenti (citati da Fuggetta):
> - Linux, Apache e Perl sono di ottima qualità
> - Linux, Apache e Perl sono OS
> - il software OS è di ottima qualità
>
> - più gente analizza i sorgenti, meno bachi ha il software
> - migliaia di persone hanno accesso ai sorgenti del software OS -
> il
> software OS ha pochi bachi
L'articolo di A. Fuggetta è molto documentato e non dice "Linux, Apache
e Perl sono di ottima qualità" come assioma ma documenta e dimostra
sempre le sue tesi.
qui c'è il link all' articolo:
http://web.cefriel.it/~alfonso/documents/Papers/opensource.pdf
Fuggetta è stato mio professore per il corso di Ingegneria del Software
e in 6 mesi non ha mai detto "fallace sillogismo" ma ha sempre
documentato e provato ogni tesi sostenuta.
Se l'autore della mail avesse letto l'articolo di Fuggetta e conoscesse
il modello di sviluppo del SW Open Source non avrebbe ridotto in tal
modo le considerazioni di cui sopra.
> o emerite sciocchezze, come la seguente, ascoltata da un
> illustre oratore ad un recente seminario:
>
> - se si hanno i sorgenti, si può fare a meno della documentazione -
> il software OS mette a disposizione i sorgenti - con il software OS
> si può fare a meno della documentazione
Non sono daccordo nel dire che il sw libero non secessita di documentazione.
Ma è certo che avere i sorgenti sono già una bella documentazione,
quindi il sw libero necessita di meno documentazione di quello proprietario.
Vorrei sapere di chi è la frase citata e in che occasione contesto è
stata detta.
> Nelle dispute sull'Open Source, non si possono applicare
> principi deduttivi: la materia può essere trattata soltanto
> induttivamente, raggiungendo giudizi basati su accumulazione
> di fatti e opinioni, ma che restano pur sempre giudizi, non
> teoremi logici.
Hu?? saro' idiota io ma non ho capito il senso....
> Inviterei quindi a tenere separate le argomentazioni
> apparentemente tecniche da quelle politiche, senza forzare le
> prime a sostegno delle seconde. Ad esempio:
> il software OS è più sicuro, boicottiamo il SW
> di Microsoft.
chi ha mai detto cio ??
> Se si vuole lanciare una campagna contro i monopoli,
> sono in prima linea come lo sono sempre stato,
> combattendo IBM prima, Digital poi, e le Telecom europee
> da ultimo.
> Ma per vincere occorre avere a disposizioni armi
> appropriate: se Microsoft è un monopolio da abbattere,
> occorre creare una piattaforma standard europea (come il GSM)
> che possa costituire una alternativa valida e completa
> e possa essere abbracciata e costituire un vantaggio
> competitivo per le industrie europee.
> È quanto è successo nel caso dell'industria aeronautica,
> con la costituzione del consorzio Airbus che è riuscito
> in trenta anni a diventare l'unica alternativa
> mondiale al monopolio della Boeing.
Certo, si batte il monopolio americano con un monopolio europeo.
sabglio o leggo "monopolio" in ambedue le parti ??
> Qualcuno suggerisce il modello di Internet come
> strada vincente contro le grandi aziende.
Questa è mia ignoranza ma quale sarebbe il modello di Internet?
> Purtroppo non è un'interpretazione corretta: qualche anno fa
> molti ritenevano, compresi i governi di sinistra, che
> Internet si sarebbe sviluppata attraverso i piccoli ISP
> indipendenti o attraverso fenomeni come i BBS.
> Per uno sviluppo su scala planetaria sono occorsi investimenti
> massicci da parte dei grandi operatori, mentre i piccoli
> ISP e BBS sono in pratica spariti dalla scena.
Se non c'erano le BBS a quest'ora non eravamo qui a scambiarci mail...
> Il movimento degli utenti di Internet è stato tuttavia
> determinante per orientare le aziende evitando la
> costituzione di posizioni dominanti e favorendo politiche
> tariffarie più eque.
si chiama legge di mercato: domanda e offerta.
> Ma senza investimenti industriali massicci,
> Internet sarebbe tuttora un fenomeno amatoriale.
no, sarebbe un fenomeno che tocca solo ambienti militari e scientifici.
> Analogamente nel software, occorre coniugare positivi
> impulsi amatoriali con seri impegni industriali.
Devo dedurre che chi scrive associa sw libero con sw amatoriale ??
> Pertanto vorrei lanciare il seguente appello:
>
> - investiamo sugli sviluppatori di software,
> favorendone la formazione, la costituzione di comunità,
> mettendo loro a disposizione risorse,
> e sostenendone le attività e la carriera
giusto, ma dopo software ci metterei la parolina "libero"
> Evitiamo invece incentivi alle aziende, che si stanno
> affrettando a cavalcare l'onda, spesso operando solo da
> intermediari (perché il software lo fa qualcun altro) o
> peggio sfruttando una velata forma di protezionismo,
> chiedendo dei privilegi a loro favore nelle scelte di
> acquisto da parte delle amministrazioni pubbliche (risultato
> aberrante, visto che il movimento OS nasce da un anelito ad
> abbattere i privilegi).
Non ho capito il legame tra "il movimento OS nasce da un anelito ad
abbattere i privilegi" e le aziende.
> Lo scopo dell'Open Source, e soprattutto della Free Software
> Foundation di Richard Stallman, è quello di assicurare la
> circolazione delle competenze e delle esperienze tra
> sviluppatori.
> E uno dei suoi principi fondamentali è la reciprocità,
> ossia contribuire agli altri il proprio software, non essere
> soltanto dei parassiti.
Prima di tutto e' sbagliato accostare la FSF all'Open Souce, la FSF come
dice il nome tratta FREE SOFTWARE (software libero).
Cmq questa frase messa li' senza una conclusione è vera ma non ha un
significato.
> Se puntiamo sugli sviluppatori, si evitano i rischi che segnalo,
> e otteniamo l'effetto desiderato di accrescere il nostro
> patrimonio di specialisti software.
certo.
> Credo che come paese e come Europa dovremmo muoverci e molto
> rapidamente per incrementare gli investimenti nel SW, che,
> come dice Angelo Raffaele Meo, sono forse la nostra ultima
> chance di non perdere il treno delle tecnologie informatiche.
giusto
> Ma eviterei l'approccio usato finora di finanziare progetti
> valutati a priori, usato anche nei progetti europei,
> che avevano lo scopo di rendere più competitiva l'industria
> informatica europea, la quale proprio nei 20 anni di
> progetti europei è quasi scomparsa.
> Occorre fare alla rovescia, premiare quei progetti
> che producono risultati effettivi, valutati a posteriori
> non da peers, ma da utilizzatori esterni.
>
> Proporrei quindi di istituire un fondo di prestiti per lo
> sviluppo di software. Se i risultati del progetto trovano
> almeno 100 utilizzatori, come premio il prestito viene
> estinto.
>
> E visto che siamo in argomento GRIN, c'è una cosa
> semplicissima da fare e che altri paesi già fanno:
>
> - dare al software dignità di titolo nei concorsi,
> al pari delle pubblicazioni scientifiche.
>
> Anticipo soltanto due osservazioni a possibili obiezioni:
>
> - ritenete che per un architetto vada valutato di più un
> rendiconto sulla rivista Domus che non una sua opera?
> - non ditemi che non sapete valutare il software, perché
> da informatici lo dovreste sapere fare e lo fate quando
> decidete quale software usare.
Queste sono tutte cose giuste e buone ma continuo a non capire il senso
generale della lettera.
Ci sono molte frasi messe li' senza una conclusione o un significato,
molte altre che non hanno senso, altre sbagliate, e altre che condivido
perfettamente.
Ripeto che tutto quello che ho scritto sono mie impressioni.
ciao