[gl-como] Differenze tra il pinguino e Winnoz
Elena of Valhalla
elena.valhalla@gmail.com
Gio 1 Lug 2010 23:36:28 CEST
On 6/30/10, Nicola Viganò <ben.vighy@gmail.com> wrote:
> [...]
> Purtroppo ogni giorno si legge di infrazioni della GPL, che a volte
> sembrano così idiote che vien da chiedersi "ma ci prendono per il culo??".
che io sappia la maggior parte delle infrazioni della GPL consistono
nella vendita di dispositivi che includono codice GPL nel firmware
senza offrire il relativo codice sorgente. Di solito derivano dal
fatto che chi vende il dispositivo non sa neanche che ci sia codice
GPL nello stesso, e vengono risolte prima ancora che ci sia una causa
distribuendo il sorgente in questione.
> Una azienda di software, se vuole sopravvivere, non può continuar a far
> causa a tutti quelli che usano impropriamente il proprio codice, senza
> avere nemmeno un tornaconto economico.
Le cause per violazione della GPL non hanno lo scopo di preservare il
tornaconto economico di qualcuno: non a caso la maggior parte delle
cause riguardano Busybox, che non ha un modello di business basato sul
rispetto della licenza; sono piu` questioni di principio, importanti
in generale per il successo del software libero.
> Così nasce l'esigenza di chiudere
> il proprio codice, altrimenti si chiude tutti baracca e burattini e ce
> ne si torna a casa.
Questa mi sembra una bella scusa per giustificare il fatto di
pubblicare software proprietario, ma non funziona. Se la propria
azienda riesce a guadagnare anche se la gente distribuisce i suoi
programmi (con i sorgenti), riesce a farlo anche se la gente lo fa
"dimenticandosi" dei sorgenti, o di citare opportunamente gli autori
originali.
> [...] Ma questo non è nemmeno sufficiente per pensare che tutto debba
> essere open, altrimenti si ricade nel discorso di sopra. Io credo nella
> pacifica convivenza.
Nessuno ha mai cercato di imporre ad altri di rilasciare il proprio
lavoro sotto licenza aperta: uno e` liberissimo di sviluppare in
proprio tutto cio` di cui ha bisogno e rilasciarlo sotto la licenza
che vuole. Ovviamente, se ci si basa su lavoro altrui si deve
sottostare alle condizioni che la legge permette all'autore di
imporre, che siano l'acquisto di una licenza o un rilascio sotto gpl.
D'altra parte, se uno non vuole usare software proprietario deve
essere libero di poterlo fare (purche' sia disposto a scriversi e/o
far scrivere eventuali programmi di cui ha bisogno), e allo stesso
modo deve poter essere libero di sconsigliare l'uso di software
proprietario dove e come vuole, nel rispetto delle leggi e della
convivenza civile.
In un mondo ideale, la scomparsa del software proprietario non
dovrebbe essere portata da leggi o altre imposizioni dall'alto, ma
semplicemente dal fatto che i clienti siano diventati coscienti delle
sue implicazioni e si rifiutino di comprarlo, preferendo la
concorrenza che offre software libero.
--
Elena ``of Valhalla''
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