[gl-como] Canonical Promotes Ubuntu for Microsoft Azure Cloud

Nicola Viganò ben.vighy@gmail.com
Dom 21 Apr 2013 23:49:43 CEST


Il 21/04/2013 19:22, Elena ``of Valhalla'' ha scritto:
> ehm, a me pare che di lamentele per C#, mono, banshee e quant'altro ce 
> ne siano state e come, invece, soprattutto sulla questione legata ai 
> brevetti che microsoft ha sull'argomento e su quanto sia vincolante la 
> loro promessa di non usarli contro di noi. 
Ah interessante, che brevetti avrebbe M$ a riguardo? Questo mi interessa 
per un aspetto tecnologico: C# nonostante tutto è un linguaggio molto 
figo dal punto di vista della teoria dei linguaggi di programmazione 
(dalla grammatica ai modelli / idiomi di programmazione).
> beh, a quel punto non ti puoi fidare neanche dei pc su cui fai girare 
> il software, e men che meno delle VPS sulle quali fai girare i vari 
> servizi online. 
Già! infatti va che casino con UEFI..
> beh, io mi fido della competenza degli sviluppatori del kernel 
> nell'evitare di beccarsi codice malevolo. Per la questione brevetti, 
> il fatto che sia MS stessa a rilasciare quel codice sotto licenza GPL 
> dovrebbe dare un minimo di protezione (implicita; sarebbe meglio 
> quella esplicita data dalla GPLv3). 
Si, anche se ammetto di non aver capito perché l'abbiano accettato 
comunque: sono sicuro che Linus si sia opposto a qualche altro driver 
con tanto di licenza GPL, solamente perché l'unico software che poi 
utilizzava il driver non era opensource. Non credo che la soluzione di 
virtualizzazione M$ sarà mai opensource.
> Se per "prendersi dei soldi" intendi "ricevere un regolare stipendio",
> sì, gli sviluppatori debian hanno la brutta abitudine di mangiare
> e molti di loro lavorano per aziende famose, non solo Microsoft, ma
> anche Google, Amazon, Linaro e quant'altro. In alcuni casi parte del loro
> lavoro consiste anche nel lavorare su aspetti di Debian.
>
> Nota che però quando fanno cose del genere sono loro individualmente
> a metterci la faccia (e nessuno si aspetta di lavorare nello stesso
> posto tutta la vita).
Anche io lavoro per mangiare, ma a questo mondo ce lo si può scegliere 
il lavoro. Per di più non ho citato solo eventuali singoli sviluppatori, 
ma anche ditte, le quali possono sceglier il proprio business come 
vogliono, e di certo il loro fine ultimo non è dar da mangiare ai propri 
dipendenti, ma fare utili, stop.
> Ricordo che Debian stessa non è approvata dalla Free Software 
> Foundation (e se Stallman non conta come santone, chi può contare?) e 
> che Ubuntu è stata addirituttura sconsigliata esplicitamente dagli 
> stessi. 
Io mi riferivo di più alla gente comune, che poi è quella che conta: nei 
lug come nei gruppi di amici etc, ci son sempre quelle persone che ne 
sanno un pelo più degli altri che sono eletti a santoni. Non è un caso 
che avessi fatto l'esempio di una facoltà di una città come Como, ma non 
abbia tirato in ballo chi invece ne capisce veramente.
Alla fine Stallman può dire quello che vuole, ma sono pochi quelli che 
come te vanno veramente a vedere quello che dice.
Purtroppo tu e chi ti sta intorno non contate molto come campione 
statistico, perché è evidente che sei una persona che ne sa un sacco di 
più della stragrande maggioranza di chi ha a che fare con il software 
libero.

Mi dispiace di non esser stato abbastanza chiaro nella mail precedente.
In ogni caso, tu hai decisamente dei buoni punti, ma come vedi, finisci 
nei dettagli. Per esperienza personale, guardare troppo i dettagli fa 
perdere la visione d'insieme. Tu hai ben chiara la tua visione 
d'insieme, ed è ben basata su concetti concreti, ma guarda a come poi va 
il mondo delle masse: poco importa quello che dicono i veri santoni, 
alla fine ci sono dei miti o credenze popolari, e tutto si risolve 
sempre lì.

Il tutto è cominciato da un mio commento su quella che è la mia 
percezione della situazione fra le persone comuni, che in genere non 
sono poi così tanto informate su quello che pensa Stallman o chi altro.
Poi possiamo perderci in dettagli, ma il punto non è "portare prove con 
tanto di referenza", piuttosto uscire dalla cerchia dei pochi 
super-informati che ti circondano e parlare con quelli che dalla cerchia 
degli eletti vengono chiamati in genere "utonti".
Poi come al solito, tu avrai un'altra percezione, ma a quel punto la 
cosa diviene così soggettiva che basta dire: per te è così e punto.


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