[gl-como] CentOS e Red Hat

Cleto Pescia cleto@eurisco.com
Mar 29 Dic 2020 11:12:17 CET


>> [CentOS] ma se uno aveva qualcosa basato su qualcosa del genere, ora gli tocca pianificare ed eseguire una migrazione a qualcos'altro in tempi relativamente stretti, e ci credo che si incazzi.
> 
> Sono pronto a scommettere che oltre il 99% di quelli che si incazzano non si sono mai presi la briga di contribuire a CentOS in alcun modo (chessò, un bug report fatto bene, provare a risolvere una issue di qualcun altro, fare una donazione, whatever) e questo mi lascia molto perplesso sulle basi di tale incazzatura. A questo mondo non esistono pasti gratis, you get what you pay for, eccetera… restano sempre applicabili anche quando il “pagare” non è in termini puramente economici.

Analisi nuda e cruda - e corretta. Purtroppo, aggiungo, visto che non 
viviamo nel "migliore dei mondi possibili".

>> PSA: la cosa giusta a cui migrare è Debian, che non è controllata da aziende :D
> 
> CentOS è/era usata (in massima parte) da aziende, le loro scelte sono guidate da fattori differenti e Debian sembra mettersi ben d’impegno per essere poco appetibile a quella platea.

Anche su questo punto temo che Luca abbia ragione. E lo dico da 
amministratore di sistemi aziendali che usa Debian dalla release 1.1 
(buzz). Secondo me è una questione (anche) di educazione, nel senso di 
formazione: se i futuri informatici venissero confrontati con rigore e 
metodo con un OS come Debian fin dall'inizio dei loro studi, la 
probabilità che lo adottino nelle aziende per cui lavoreranno sarebbe 
superiore.

> La mia stima a medio termine (anni) per chi oggi usa CentOS è:
> 20% su altre distro Linux (se le distro in questione se la giocano bene, ma Debian non è tra queste)
> 20% su Windows o “prodotti derivati”
> 20% su “non mi interessa cosa sia basta che esegua i miei container”
> 40% su servizi gestiti “voglio un’API non un sistema operativo"

Interessante e realistica tesi.

Cleto


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