glug:[adriano.sponzilli@virgilio.it: [Discussioni] EUCD e DS.]

Marco d'Itri glug@genova.linux.it
Sun, 2 Mar 2003 20:56:06 +0100


--O5XBE6gyVG5Rl6Rj
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Mi sembra il caso di dare massima diffusione a questo.

-- 
ciao,
Marco

--O5XBE6gyVG5Rl6Rj
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Return-Path: <discussioni-admin@softwarelibero.it>
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Delivered-To: md+assoli@wonderland.linux.it
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	by wonderland.linux.it (Postfix/Md) with ESMTP id 0C72033D58
	for <md+assoli@wonderland.linux.it>; Sun,  2 Mar 2003 20:38:20 +0100 (CET)
Received: from firenze.linux.it (unknown [::ffff:195.110.124.18])
	by attila.bofh.it (Postfix) with ESMTP id E0CAF5F776
	for <md+assoli@wonderland.linux.it>; Sun,  2 Mar 2003 20:38:17 +0100 (CET)
Received: from serverone.firenze.linux.it (localhost [127.0.0.1])
	by firenze.linux.it (Postfix) with ESMTP
	id 154D23C10F; Sun,  2 Mar 2003 20:28:15 +0100 (CET)
Delivered-To: discussioni@firenze.linux.it
Received: from smtp4.cp.tin.it (vsmtp4.tin.it [212.216.176.224])
	by firenze.linux.it (Postfix) with ESMTP id CE3693C074
	for <discussioni@softwarelibero.it>; Sun,  2 Mar 2003 20:27:31 +0100 (CET)
Received: from ims1d.cp.tin.it (192.168.70.101) by smtp4.cp.tin.it (6.5.033)
        id 3E4A68A90072282E; Sun, 2 Mar 2003 20:37:10 +0100
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Message-ID: <3E4F656C0001FD8C@ims1d.cp.tin.it>
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Subject: [Discussioni] EUCD e DS.
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X-Original-Date: Sun, 2 Mar 2003 20:37:09 +0100
Date: Sun, 2 Mar 2003 20:37:09 +0100

Ciao a tutti,

versione aggiornata della lettera da sottoscriversi da parte di
singoli, espressamente rivolta ai DS.


Le adesioni che ho attuamente sarebbero queste, chiedo di
essere corretto se ho dimenticato qualcuno o aggiunto
qualcun'altro.

Enrico Zini
Giacomo Magisano
Renzo Davoli
Luca Didon=E8
Massimo Dal Zotto
Domenico Andreoli
Alessio Bragadini


Adriano


*****************

Fra pochi giorni, il diritto d'autore italiano cambier=E0 ancora una volt=
a.
E ancora una volta lo far=E0 nel senso dell'allargamento delle prerogativ=
e
dei produttori, editori, distributori e della perdita di facolt=E0 da par=
te
dei fruitori.
Dopo le gi=E0 pesanti modifiche di tre anni fa con la legge 18 agosto 200=
0,
n. 248, =E8 ora in arrivo il recepimento della direttiva comunitaria 2001=
/29/CE,
nota come EUCD.
I contenuti dello schema di decreto legislativo varato dal Governo sono
assolutamente allarmanti. Gi=E0 la direttiva in s=E9 nasce sotto una catt=
iva
stella, essendo il recepimento di quei trattati internazionali OMPI (WIPO=
)
del 1996, tristemente noti per aver dato vita negli Stati Uniti alla legg=
e
gravemente repressiva, chiamata DMCA.
In sede di recepimento, si sarebbe voluta la creazione di contrappesi, di=
limitazione.
Invece lo schema presentato =E8, se possibile, peggiorativo di quanto gi=E0=

previsto in direttiva.

La notizia di questi giorni =E8 che marted=EC 25 febbraio, la Commissione=
 Cultura
della Camera =E8 stata chiamata ad esprimersi su questo schema, ed =E8 re=
so
parere favorevole.

Di questa vicenda, quello che pi=F9 scandalizza, =E8 il fatto che i Democ=
ratici
di Sinistra, in Commissione, abbiano votato a loro volta per il parere fa=
vorevole.
La rappresentante dei DS, addirittura, nell'annunciare il voto favorevole=

del suo gruppo, ha lodato lo schema di decreto legislativo, affermando ch=
e
questo "tiene conto della necessit=E0 di un aggiornamento quotidiano del =
diritto
d'autore alla luce dei continui progressi tecnologici che si registrano
in tale settore".
Siamo indignati, dalla linea di questo partito, gi=E0 gravemente responsa=
bile
nel 2000, quando era al governo, di politiche miopi in materia di diritto=

d'autore (la legge 248/2000 appunto). Ora, mentre da un lato si inviano
segnali di attenzione nei confronti del software libero e della libera co=
ndivisione
di saperi, dall'altro, alla prova dei fatti, si persevera nell'errore, ri=
uscendo
nell'impresa non facile di dire si a una aberrazione giuridica e sociale
come lo schema di decreto legislativo in questione.

Eppure i rischi sono stati denunciati da tempo, e da pi=F9 parti.
L'approvazione di questa proposta offrir=E0 pieno riconoscimento legale a=
ll'autotutela
tecnologica, con protezione anche penale. Il che vol dire mettere una pie=
tra
tombale sulla ricerca in materia di sicurezza. Stabilir=E0 che qualunque =
prodotto
"idoneo a eludere efficaci misure tecnologiche", senza possibili esclusio=
ni,
=E8 fuori legge, ne sar=E0 vietata la fabbricazione, l'importazione, la d=
istribuzione,
la vendita, il noleggio, etc. In questo modo, gli strumenti di lavoro quo=
tidiano
di coloro che si occupano di sicurezza saranno materiale al bando, tratta=
to
alla stregua di sostanze stupefacenti. E' una norma oscurantista, che pro=
ibisce
di fatto la ricerca scientifica legata alla sicurezza.
La nuova formula di "messa a disposizione del pubblico dell'opera in mani=
era
che ciascuno possa avervi accesso dal luogo e nel momento scelti individu=
almente",
sbilancia pesantemente possibilit=E0 di scelta e facolt=E0 del titolare d=
ei
diritti e del fruitore. Si arriva ad uno squilibrio totale di forze a fav=
ore
del primo, caratterizzato dalla assoluta assenza di un contenuto legale
minimo delle facolt=E0 del fruitore.

Cosa comportano questi istituti in concreto?
Se in questo momento acquisto un libro, un disco, un film posso conservar=
lo
per sempre, prestarlo, rivenderlo. Non posso ovviamente farne copie da da=
re
a terzi, ma al di fuori di questo ho piene facolt=E0 sulla mia copia. Con=

la nuova disciplina potrei ricevere una vendita individualmente delimitat=
a
nel tempo e nel luogo: la copia che ho acquiatato, cio=E8, non =E8 pi=F9 =
mia.
Vedremo nascere il libro (meglio se in formato elettronico) che pu=F2 ess=
ere
letto solo dal suo titolare, il disco che pu=F2 essere ascoltato trenta v=
olte
e non di pi=F9. Il film che pu=F2 essere visto solo su un certo videoregi=
stratore
e non su altri apparecchi, solo in una certa casa e non altrove e che ric=
hiede
l'identificazione biometrica di tutti gli spettatori presenti.
La nuova normativa d=E0 ai produttori il diritto di vendere contenuti in =
questo
modo. Le misure di autotutela tecnologica gli permettono di imporlo con
strumenti informatici e elettronici. E chi tenta di sottrarsi a queste li=
mitazioni,
diventa un criminale. Potrebbero essere puniti penalmente, ad esempio un
non vedente che cerca di leggere il libro elettronico che ha acqustato in=

maniere non autorizzate, come attraverso un terminale braille o una sinte=
si
vocale, o semplicemente la persona che voglia stamparlo per leggerlo pi=F9=

comodamente.

Pensiamo solo a quanto aberrante =E8 il concetto dei contenuti a scadenza=
.
Se oggi acquisto un libro questo rimarr=E0 mio per sempre. I miei nipoti =
potranno
tramandarselo fino a quando non si ridurr=E0 a polvere di carta. E il dir=
itto
riconosciuto dalle norme sul diritto d'autore a effettuare copie di sicur=
ezza
dar=E0 ai miei pronipoti il diritto a farne magari una copia in microfilm=

per allora. Il mercato del domani potrebbe essere fatto di libri che si
comprano per tre anni e poi "scadono" o canzoni che si ascoltano un certo=

numero di volte e poi si "autodistruggono"
Che effetto pu=F2 avere questo sulla memoria collettiva? E' logica del co=
nsumo
e dell'evanescenza applicata all'arte. La perdita continua della conoscen=
za,
il buco della memoria fatto istituzione.
Non =E8 fantascienza. Sono possibilit=E0 concrete. Prospettive orwelliane=
, alle
quali i DS hanno appena dato parere favorevole, con tanto di lode.

La nuova normativa diventer=E0 un facile strumento per mettere in atto og=
ni
sorta di pratica anticoncorrenziale. Protezioni tecnologiche blinderanno
sistemi di limitazioni regionali, barriere tecnologiche contro la inteope=
rabilit=E0
fra sistemi informatici, formati di interscambio di dati resi artatamente=

incompatibili. Formalmente lo schema di decreto legislativo fa salva la
decompilazione a fini di interoperabilit=E0, ma quando ogni singolo strum=
ento
sar=E0 messo fuori legge, che ne sar=E0 di questo principio?
Si profila un futuro in cui i contenuti non saranno mai venduti, ma solo
affittati, a tempo. Le case di produzione non perderanno mai il contatto
con ci=F2 che distribuiranno e saranno pressantemente presenti nella vita=

di tutti noi, nelle nostre case, a controllare quello che leggiamo, ascol=
tiamo,
vediamo. Dove, quando, per quanto tempo. La modalit=E0 unica di fruizione=
,
sar=E0 il nuovo diritto esclusivo di "comunicazione" e null'altro. Gli ut=
enti
vivranno in una specie di contatto continuo con gli apparati di distribuz=
ione,
perdendo ogni fair use, vincolati strettamente alle modalit=E0 di volta i=
n
volta stabilite, con le case di produzione che possono lecitamente accumu=
lare
tonnellate di dati su tutto quelli che loro fanno. Le espressioni artisti=
che
non entreranno mai nel patrimonio n=E9 individuale, n=E9 comune.
La stessa ecanescenza dei contenuti artistici, poi, pu=F2 riguardare qual=
unche
altra cosa. Le "efficati misure tecnologiche" protette dalla legge riguar=
deranno
anche questo. E' il caso della posta elettronica che sparisce o dei docum=
enti
che possono essere letti solo da una persona e non possono (neppure da qu=
esta)
essere inviati ad altri. Pensate al caso del dipendente che riceva ordini=

illegali, o subisca mobbing, o che voglia comunque denunciare pubblicamen=
te
una qualche pratica della propria azienda. I nuovi sistemi che sono in vi=
a
di creazione potrebbero imperglielo: ci saranno mail che una volta lette
spariscono, documenti che possono essere letti solo su un computer ma non=

spediti ad altri. E se il dipendente volesse tentare di aggirare queste
protezioni: sarebbe perseguibile per legge.
A nessuno in Commissione Cultura =E8 venuto in mente che forse =E8 un sac=
rosanto
diritto di chi riceve una comunicazione, dalla lettera d'amore alla propo=
sta
di contratto, quello di conservarla. Stiamo preparando la civilt=E0 dell'=
inchiostro
simpatico, la civilt=E0 dei dati che spariscono, con la benedizione della=

legge penale.
Ci piace questo futuro? E' questa la fruizione dell'arte, della cultura,
della scienza e ancora di lettere, messaggi, comunicazioni di ogni genere=

che ci prefiguriamo?

Ma forse tutto questo, come insegna la rappresentante dei DS in Commissio=
ne
Cultura, =E8 un naturale portato dei "continui progressi tecnologici"?
Noi, invece, crediamo che i progressi tecnologici vadano governati e non
subiti. Crediamo che la politica debba offrire risposte ai nuovi problemi=

che il progresso e la modernit=E0 pongono e non limitarsi a fotografare i=
l
nuovo. Non fermarsi a riconoscere chi =E8 che le nuove tecnologie rendolo=

"il pi=F9 forte", per poi tributargli tutti i diritti. A volte bisogna fa=
re
delle scelte di principio e di equit=E0, a costo di non apparire "rassicu=
ranti".
A tutto questo, va aggiunto che qualche tempo fa, il 6 febbraio, proprio
l'area Cultura dei Democratici di Sinistra ha organizzato un convegno in
Roma, relativo al recepimento della EUCD. Emersero in quella occasione po=
sizioni
problematiche, stimoli critici, pensieri altri. Le stesse posizioni assun=
te
dai parlamentari DS in quella occasione, lasciavano ben sperare. Che ne
=E8 stato di quella elaborazione?

Modelli di pensiero alternativi non mancano. E' di questi giorni la nasci=
ta
di un progetto internazionale denominato "IP Justice" che pone una serie
di principi relativi ai diritti degli utenti rispetto alle opere dell'ing=
egno.
Nuovi diritti, indispensabili per una moderna visione delle libert=E0 civ=
ili.
Forse alla Sinistra (anche se non solo ad essa) competerebbe fare proprie=

queste istanze, portare avanti una idea democratica del diritto d'autore.=

Siamo spaventati da una Sinistra che, di fronte ai dettami dell'OMPI ispi=
rati
dal peggiore lobbysmo delle grandi case di produzione, non riesce a dire
altro che "per noi va bene".


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