[OT]:per sdrammatizzare

Giovanni Chiola chiolag@acm.org
Gio 25 Ott 2007 13:24:56 CEST


Stefano Canepa wrote:
> ...
> 
> NOTA: Prima di wordstar c'era la macchina da scrivere.

No: prima di wordstar c'era "nroff" (quello che ancora oggi si usa
per il "man"). :)


Francesco Boesmi wrote:
> > Beh, per lo meno una discussione accesa che non sconfina nel flame!
> > Mi piace!!!

Spero di non deluderti con quest'altro messaggio:
lo mando non per spirito di polemica ma solo per chiarire
meglio cio' che avrei voluto dire e che evidentemente ho
espresso male, vista la quantita' di critiche e dissensi
rispetto all'unico consenso :)

Comunque do la mia parola che a questo ulteriore sproloquio
non se seguiranno altri su questo thread.

> >
> > La perplessità iniziale non era tanto la difesa del sl (in questo
> > penso abbia ragione Angelo),

veramente non vi capisco  :(

> > quanto la destinazione che i miei dati
> > personali fossero costretti a subire: incerta.

Non puoi pensare di affidare la protezione dei tuoi dati
sensibili alla scelta di un formato.
L'unica protezione di tipo tecnologico te la potrebbe dare un
meccanismo di DRM che non penso proprio qualcuno di noi possa
auspicare.

La protezione dei tuoi dati te la da solo la legge sulla privacy,
almeno finche' qualcuno non riesce ad annacquarla, come temo
che stia per accadere  :(

Quindi, se e' questo il tuo problema, allora indignati contro chi
vuole abolire gli adempimenti per le aziende relativi alla privacy
spacciandolo per una "liberalizzazione del mercato" invece che con
la Costa che ti costringe ad usare il formato doc.

Angelo Naselli wrote:
>> >> Hai ragione, e' un errore:
>> >> chi usa doc non e' cattivo, e' solo scemo;
> > chi usa doc non è scemo, lo ha fatto per anni senza che ci fosse
alternativa. Ricordalo
> > bene. Finché tutti utilizzavano/mo una copia di word copiata da
scuola, dall'amico
> > dall'università, perché era usanza non pirateria come si usa dire
oggi. Era normale.
> > Io avevo provato diverse alternative wordstar per esempio, ma non
era certo
> > all'altezza di word sotto win 3.11 (quelli prima non li considero
neanche).
> > Se ci pensi lo standard lo è diventato anche per questo....

Stefano Canepa wrote:
>
> Condivido e aggiungo che insultare non aiuta.


La mia battuta non era nel senso di "scemo perche' non conosce
alternative migliori". Se avessi voluto intendere questo avrei detto
"ignorante" e non "scemo".
Per me "scemo" non e' un insulto ma indica semplicemente qualcuno che
agisce piu' o meno consapevolmente contro i suoi stessi interessi e a
favore di chi cerca di ingannarlo.
Pinocchio che va a seminare le sue monete d'oro nel campo dei miracoli
e' "scemo", il gatto e la volpe che lo convincono a farlo sono "furbi".
Per me questo non implica un giudizio negativo su Pinocchio ne'
tantomeno uno positivo sul gatto e la volpe.
Anzi, io provo simpatia per gli scemi e odio i furbi, e quando posso
cerco di aiutare i primi a imparare a difendersi dai secondi.

Angelo Naselli wrote:
> > Io continuerò a battermi per utilizzare formati aperti e lo farò
formando, insegnando
> > chi può fare la differenza domani,

Ottimo! Anch'io nel mio piccolo cerco di fare cosi'  :)

> > certo non faccio battaglie contro i mulini a vento
> > Don Chisciotte non ottenne grandi risultati.

E perche' pensi che le due cose non possano coesistere?
La battaglia contro il formato doc mica me la sto inventando io adesso.
Non mi dirai mica che non hai mai visto questa pagina?

http://www.gnu.org/philosophy/no-word-attachments.html

Pensi che RMS sia un Don Chisciotte destinato a non ottenere
grandi risultati?

Per carita', sei padronissimo di pensare quello che vuoi, ma a me
sembra un po' strano che chi pensa questo poi partecipi al GLUG ...
Saro' io che non ho capito bene lo scopo del GLUG, ma mi immaginavo
che almeno sui principi e sulle strategie migliori per attuarli ci
fosse un minimo di consenso.  Mi sto rendendo conto che forse non e'
cosi', e allora provo a stimolare un po' il dibattito ... :)

Angelo Naselli wrote:
> > Quindi rinunci a clienti perché loro usano word e tu no? Rinunci a
lavorare perché
> > tutti usano word e tu no? Non usi windows perché è male e sei in
pace con la tua coscienza?

Ebbene si, ...  :)

Ovviamente io lo faccio perche' so di potermi guadagnare onestamente il
pane lo stesso.
Mi rendo conto di essere in una posizione di privilegio rispetto a molti
altri e quindi non biasimo chi, non trovandosi nelle stesse mie
condizioni di privilegio, si sente costretto ad ingoiare rospi.

Ma un conto e' l'individuo che accetta una situazione spiacevole perche'
non ha (o crede di non avere) alternative, e un conto e' affermare che
e' giusto e normale accettare questi piccoli o grandi soprusi.
Io credo che non sia giusto accettarli quando si ha la possibilta'
di scelta, e credo che sia sempre opportuno affermare che non e' giusto
accettarli, anche quando sappiamo che poi le circostanze ci
costringeranno a farlo.

Io sono coerente con le mie idee perche' ho la fortuna di potermelo
permettere. Ma se fossi meno fortunato e non potessi permettermi il
lusso della coerenza preferirei essere uno di quelli che predicano
bene e razzolano male. Sempre meglio di chi predica pure male o non
predica per niente.


> > Ripeto cosa facciamo ci armiamo e boicottiamo la costa? (mi sa

Certamente il problema non e' la Costa.
La Costa non e' che una delle tante imprese che usano l'informatica
"da scemi".  Semmai bisognerebbe aiutarli a rendersene conto.
Ma prima di aiutare la Costa, sarebbe bello aiutare la pubblica
amministrazione, la scuola, la sanita' ecc., perche' dal buon
funzionamento di queste si avvantaggerebbe un maggior numero di
persone.
Tutto sommato al bene della Costa ci dovrebbero pensare in primo
luogo i proprietari della Costa, e se non lo fanno loro ...
ma questo e' un altro discorso.

> > che per la maggior parte di noi è facile, non so quanti si fanno
crocere  :)  )
> > Il mio concetto è semplice se non parti dalla base non cambi il modo di
> > pensare, se non formi i giovani di oggi, non hai futuro domani. La
> > maggior parte di noi è già storia...  ;)

Benissimo!
Ma allora quando un giovane aspirante dipendente della Costa ti
sottopone il problema, tu non rispondergli: "stai zitto e ingoia
il rospo se vuoi lavorare".

Per essere coerente con i tuoi e i miei principi io gli direi:
"si, hai ragione, sono una banda di scemi che non sanno usare gli
strumenti informatici; quindi pensaci bene se vuoi proprio andare a
lavorare li o no; rischi di perdere un sacco di tempo e di energie per
cercare di insegnargli delle cose che loro non vorranno necessariamente
imparare oppure di piegare la testa, dire sempre di si per portare a
casa lo stipendio e ritrovarti ad odiare il tuo lavoro. E poi se e'
questo quello che vuoi allora ingoia il rospo, altrimenti cercati un
altro lavoro ...".

Puo' darsi che non serva a nulla, ma quando faccio discorsi di
questo genere coi miei studenti io mi sento in pace con la mia
coscienza e spero che loro valutino con maggior consapevolezza
il destino a cui vanno incontro.

> > Se il droghiere sotto caso mi da un documento
> > word e non ha la licenza, mi posso arrabbiare, ma se un'azienda
(media o grande)
> > mi da un doc, no. E' legale ed è uno standard che tu lo voglia o no.

Allora proviamo a distinguere i due problemi.

Il problema della legalita'.
Se scopro che il droghiere sotto casa usa word senza licenza io mi
arrabbio poco: sara' anche illegale, ma la singola violazione del
copyright non mi danneggia direttamente; magari gli dico che sta facendo
una cosa illegale e che se gli dovesse arrivare un controllo della
Finanza rischierebbe dei guai. Se scopro che il droghiere non paga le
tasse io mi arrabbio molto di piu' e lo denuncio alla Finanza, perche'
quello e' un comportamento egoista e antisociale che danneggia
direttamente me e gli altri che di tasse ne devono pagare di piu'.

Il problema di quando ci si puo' arrabbiare e quando no.
Se un'azienda media o grande, pur rispettando la legge, cerca di
costringermi ad usare un formato proprietario che io per motivi
miei non voglio usare, io mi arrabbio.  Non mi interessa il fatto
che sia legale o meno e non mi interessa nemmeno sapere se chi ha fatto
le leggi che io e l'azienda dobbiamo rispettare ha tenuto conto degli
interessi miei o suoi.
Mi arrabbio semplicemente perche' preferirei vivere in un paese libero
dove nessuno, tantomeno un'azienda (media o grande), mi possa imporre
di fare cio' che non voglio fare.

E poi trovo alquanto singolare l'idea che uno si possa arrabbiare solo
nei casi previsti dalla legge.
La mia idea di liberta' e' leggermente piu' ampia, e penso di potermi
arrabbiare quando mi pare e piace  :)

>>> >>> Io quindi continuerò a pensare che il problema principale,
almeno per ora
>>> >>> è la *vera* compatibilità del formato tra programma proprietario
e programma
>>> >>> open source.
>> >> E secondo te da cosa deriva questa incompatibilita'?
>> >> Dal caso? Dal destino cinico e baro?
> > Mi piaci, ma dieci anni fa, avresti detto lo stesso?

Si  :)

Qui puoi trovare un esempio di quello che dicevo nel 1999:
  http://www.disi.unige.it/person/ChiolaG/chiofree.html

Non ho sottomano prove di quello che dicevo nel 1997, ma ti posso
garantire che gia' allora non usavo piu' word :)

La prima e ultima volta che usai Word fu nel 1996, quando per
partecipare ad una call dell'Unione Europea "fui costretto" a depositare
la domanda sul sito Cordis in formato .doc, compilando la form
"standard" predisposta in quel formato. :(

Ovviamente per farlo dovetti spendere una parte dei fondi di ricerca
di cui disponevo per comprarmi una licenza per NT e per Word, perche'
la legalita' viene prima di tutto, anche quando e' ingiusta.

Purtroppo non fu sufficiente, perche' scoprii dopo che un altro
requisito per ottenere il finanziamento era di fatto anche lo
sviluppo dei prototipi sotto Windows (cosa che nel caso del
mio progetto era impossibile sia legalmente che tecnicamente).
Si trattava di un prototipo di cluster tipo Beowulf ma con comunicazioni
piu' efficienti grazie alle modifiche dei driver di rete; all'epoca mi
arrabbiai e trovai ingiusta quella decisione; oggi, vedendo la
diffusione dei cluster Linux e la non diffusione dei cluster Windows la
definirei semplicemente "scema".


>> >> Se tu e tutti gli altri non vi lamentate le cose andranno sempre
peggio.
> > E tu? armiamoci e partite! mi piace :p

Io mi lamento tutte le volte che ne ho l'occasione, ma evidentemente
non penso che possa bastare.
Credo che sarebbe utile se a lamentarsi fosse il maggior numero
possibile di persone, e credo quindi che convenga sempre incoraggiare
chiunque a lamentarsi delle ingiustizie subite, piccole o grandi che
siano.
Una delle poche trasmissioni televisive che penso valga la pena guardare
e' "mi manda rai 3", dove si segue esattamente questo approccio.

hardrain@tiscali.it wrote:
> Sottoscrivo quanto ottimanente espresso da Giovanni qua sotto, che 
> quoto senza tagli. Vorrei averlo scritto io. ...

Grazie! (anche se tecnicamente concordo sulla critica per averlo
riportato "sotto" e per intero) :)

Saluti a tutti,
Giovanni
-- 



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