ciofeca

Giuliano italia1bpf@alice.it
Ven 13 Giu 2008 07:47:13 CEST


Valter Maratona ha scritto:
> salute gente
> 
> il computer che ho di là è una mezza ciofeca. Poverino, lui ha fatto
> tanto, gli sarò eternamente riconoscente, però da un po', anche se non
> si chiama valentino, va un po' lentino per davvero, soprattutto con
> Firefox e qui con gmail.
> Tenete presente che:
 > ...
> vi ringrazio assai anticipatamente
> --
> ciao
> valter

Ho seguito il thread con attenzione. Mi aspettavo che qualcuno facesse 
risaltare che Ubuntu, in tutte le sue versioni, non è mai amico di pc un 
po datati.
Basta leggere nei prerequisiti all'installazione cosa desidera come 
quantità di ram per capire che è nato oggi, con un occhio alle macchine 
di domani.
Io, che non dispongo di pc della ultima generazione ho preferito restare 
legato a Debian. Perchè?
Perchè tutto, a partire dall'installer, è stato concepito con una 
mentalità più antica (superata, se vuoi), ma con il rispetto del 
principio che linux (o GNU-Linux) fa vivere tutti, anche i pc vecchi.
Detto ciò, io che, per lavoro, debbo far funzionare ancora dei vecchi 
Pentium II, con 128 MB di ram, con la non tanto nascosta prospettiva di 
contribuire ad abbattere il digital divide, ho dovuto, per sopravvivere, 
mantenere la scelta Debian, contro la modernità di Ubuntu, proprio per 
dare respiro a questi vecchi pc, che non sono ancora maturi per la 
discarica.
Poi, nel pc con mb a 64 bit (Athlon dc), ho potuto provare e testare a 
fondo Ubuntu. Mi piace, alla fine, ma mangia troppo per pc vecchi e 
vuole hardware aggiornato. Non è colpa mia (o nostra) se Shuttleworth 
non dispone di trashware, come invece facciamo noialtri.
Quindi il consiglio che ti viene dal profondo, di quando non si 
buttavano via neppure i 286, e ci si faceva girare su linux, senza 
grafica ma con funzioni di router, è quello di tornare all'epoca del tuo 
pc (non poi così brutto come lo descrivi), ed adoperare una distro con 
installer più controllabile di Ubuntu. Installare "solo" quanto serve 
per il nostro normale lavoro, e non altro. Il fatto che ci sia XFCE al 
posto di Gnome conta molto, ma anche la scelta degli applicativi deve 
essere determinata dalle esigenze reali e non dalle mode.
Il bello di linux è proprio quello della back compatibility, per cui 
anche i programmi della ultima generazione generano oggetti apribili con 
quelli di due o tre generazioni prima.
Il fatto che linux, per accattivarsi simpatie, abbia percorso la strada 
della facile accessibilità (interfaccia grafica simile a quella di 
Windows ed automatismi vari che che levano d'attorno la necessità di 
fare le cose a mano) va bene, è una strategia di mercato, però il 
discorso iniziale ed un buon motivo per usare linux è proprio il fatto 
di essere scalabile a seconda delle esigenze di ciascuno di noi. (Siamo 
noi a gestire Linux e non viceversa).
Personalmente uso ancora la vecchia Sarge, di Debian. Perchè mi è venuta 
su bene, perchè è meno sofisticata delle sue figlia e nipote (Etch & 
Lenny), e perchè il mio pc, con quella, va come un fulmine, mentre, lo 
stesso pc, con Ubuntu 8.04, è, come dici tu una "ciofeca".
Ed i programmi forniti con Ubuntu sono belli, sfrenatamente up to date, 
ma pesanti, crashano con facilità ed hanno sempre una gran fame.
Una lezione che non si vuole accettare (neppure al livello di chi decide 
le sorti di grandi sistemi e gestisce migliaia di macchine in rete) è 
quella che le "policy", cioè la scelta degli obbiettivi e dei mezzi da 
adoperare per conseguirli, non debbono mai essere prese "as it is", ma 
governate con buon senso, da buon padre di famiglia.
Fine della sparata. Chiedo scusa per la prolissità, ma è meglio tentare 
di chiarire le premesse di una risposta, prima di cadere nella banalità.
E' il principio che conta, secondo me.
Scusami ancora.
Giuliano


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