[Golem] sulla cancellazione dell'archivio

syd syd7@inwind.it
Mer 3 Lug 2002 14:52:39 CEST


* Marco Ermini wrote:
 
> Ti rispondo io ;-)
> 
> Quello che oggi vedi in un modo, domani potresti vederlo in un altro.
> Conservare delle "chiacchere" aumenta la "memoria" storica di
> Internet, uno strumento assai smemorato di per se'.
> 
Salve,
e' la prima volta che scrivo su questa lista anche se e' un po' che vi
seguo.
L'argomento del thread lo trovo estremamente interessante ed e' davvero
apprezzabile
che l'amministratore abbia sollevato la questione.
Vorrei dire la mia.
Non sono cosi' sicuro che la rete sia afflitta da una sorta di virus
della dimenticanza:
mi sto riferendo alla smemoratezza di cui parla Marco Ermini. A mio
avviso si confonde
la velocita' con la dimenticanza. Cio' che passa in rete viaggia ad
altissima
velocita', ma resta. La dimenticanza a me sembra solo un'illusione che
viene meno
nel momento in cui si fa un uso della rete preordinato alla raccolta
d'informazioni 
in maniera sistematica. Se si tiene conto poi della quantita'
d'informazioni che
possono essere raccolte allora il giudizio sulla smemoratezza a me
sembra
ancora meno fondato.
E' l'uso che qualifica lo strumento. 
Gli archivi delle mailing lists cosi' come quelli dei newsgroups ed in
genere
qualsiasi archivio disponibile in rete sono oro in un sistema economico
capitalistico fondato su valori dal dubbio spessore etico. 
Oro per chi ha interesse ad utilizzarli come banche dati evidentemente.
Ed e' questa la paranoia a cui probabilmente si riferisce Hal. Una
paranoia reale.
Non credo sia corretto parlare di tutela della privacy riferendosi
magari
alla circostanza di evitare la diffusione di nomi, cognomi e date di
nascita.
Le banche dati danno notizie sulle tendenze indipendentemente dai
singoli nomi.
Il soggetto osservabile e osservato in rete non e' il singolo bensi' la
moltitudine.
La vocazione di internet ad essere uno strumento di osservazione e
quindi di
controllo sfugge alla maggior parte dei suoi utenti.
E' illusorio pensare che l'utente medio della rete abbia questa
consapevolezza;
nel momento in cui scrive lo fa senza pensare che le sue parole faranno
parte
di un gigantesco mare su cui qualcuno sta gia' sorvolando. Non lo pensa
perche'
non lo sa. E come potrebbe se la cultura informatica fornitagli non e'
altro che un
mega spot per il monopolista di turno? E naturalmente mi sto riferendo
alla cultura
informatica tagliata per l'utente medio, anche se spesso mi e' toccato
ascoltare
studenti o professionisti informatici affermare che la fortuna di
windows
dipende dal fatto che funziona e che il monopolio va apprezzato visti i
risultati.
Io sono estremamente pessimista.
Sono per la cancellazione e non perche' la ritenga utile (e' solo un
granello)
ma semplicemente in quanto gesto forte di coerenza da parte di una
comunita' che si 
distingue non poco. 
Pensateci... sarebbe in linea con lo spirito che anima il vostro
impegno. Voi
parlate di Igiene Informatica, di Riciclaggio Informatico...
Penso anche che chi si iscrive alle vostre mailing lists dovrebbe essere
accolto
da una sorta di manifesto in cui viene informato del perche' della
scelta della 
cancellazione.

Bene. Ho espresso la mia.

-- 
syd








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