[Golem] sulla cancellazione dell'archivio - Comunicazione di servizio.

Marco Ermini flug@markoer.org
Sab 6 Lug 2002 04:11:42 CEST


On Fri, 05 Jul 2002 22:49:36 -0100, Stefano Turbati
<turbati.stefano@inwind.it> wrote:

[...]
> Può darsi che le cose stiano in questo modo, ma spesso gli eventi
> travalicano le buone intenzioni; dubito infatti che quando Guglielmo Marconi
> inventò la radio potesse immaginare che qualche tempo dopo questa sarebbe
> divenuta uno straordinario mezzo di propaganda per il regime fascista; come
> dubito anche che quando l'imprenditore Licio Gelli parlava nel suo Piano di
> Rinascita Democratica della necessità di rompere il monopolio televisivo
> della Rai e di portare uomini della P2 al controllo delle principali testate
> italiane, intendesse semplicemente esercitare il diritto di fare il proprio
> lavoro. Adesso attendo che tu risponda a questa mia parlando di "errore
> clamoroso", di "paranoia" e di "tipi patologici";

No, piu' semplicemente, non vedo cosa c'entri. Cioe' per la precisione, stai
accostando cose che non c'entrano nulla gia' fra loro, le argomenti male (io
potrei portarti solo l'esempio che Radio Londra e' stata determinante nella
lotta partigiana: ma ripeto, pure questo non capisco proprio cosa c'entri con
i nostri archivi ;-) e le paragoni agli archivi del Golem, chiedendomi di
risponderti, ma non ho capito a cosa. Non capisco semplicemente dove vuoi
arrivare.


> ma se, come sembra, tu
> vedi in Intenet uno strumento anarchico e non controllabile, dove ciascuno
> può prendere ed offrire quello che meglio crede,

in pratica, lo e'.


> allora sarebbe forse meglio
> lasciare certi toni a mezzi più aggressivi. In un sistema comunicativo
> orizzontale, dove ogni nodo della rete è al contempo emettitore e ricevitore
> dei flussi informativi, credo che nessuno -al di là delle differenti
> competenze di cui ciascuno di noi è portatore-, possa sovraordinarsi
> gerarchicamente, impugnando la matita correttiva rosso-blu di ginnasiale
> memoria. Credo infatti che lo sviluppo del nostro dibattito possa essere
> favorito dal diritto di replica e di critica, ma che possa invece essere
> ostacolato da qualsiasi atteggiamento giudicante.

Mi pare che stiamo discutendo tranquillamente: perche' non e' cosi'?

Alla fine, non ho capito con tutto questo cosa volevi dire, oltre al fatto che
non ho capito tu cosa ne pensi degli archivi (che, ti ricordo, era l'argomento
di cui si stava discutendo ;-)


ciao

-- 
Marco Ermini
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