[Golem] (no subject)

Stefano Turbati turbati.stefano@inwind.it
Mer 10 Lug 2002 03:30:15 CEST


Continuo in quello che di fatto sta diventando una sorta di rubrica della lista, ossia lo scambio di opinioni con Marco.
Tra le varie cose da lui tirate in ballo, vorrei partire da quella che amo di più: la radio. Mezzo che non solo ascolto abbondamente, ma 
per il quale ho lavorato per diversi anni.
Probabilmente è per questo che dell'informatica mi interessa più l'aspetto comunicativo; in fondo il web sempre più va somigliando ai 
media che lo hanno preceduto, e forse alla radio in particolare. Perchè hanno in comune la velocità, l'economicità rispetto ad altri 
mezzi, e la possibilità di raccogliere contributi da una vasta platea.
Ebbene in radio come in tv dal '92, data di entrata in vigore della legge Mammì sul sistema radiotelevisivo italiano, è obbligo degli 
editori tenere le registrazioni dell'intera programmazione fino a 90 giorni dalla messa in onda.
Trascorsi i quali, tutto può tranquillamente essere cancellato. Tu la chiameresti censura, vero? Certo, in ciò che si cancella possono 
esserci appassionanti dibattiti (come il nostro... :o)), cronache di importanti eventi, opinioni di uomini e donne comuni e non.
Dinque che cosa resta della programmazione radiofonica, ad imperitura memoria? Quello che si ritiene possa avere un'utilità nel 
futuro, opportunamente confezionato in una forma mediatica che resti attuale nel tempo.
Decidere che cosa potrà essere utile è antidemocratico? Può darsi, ma certo aiuta ad archiviare e a ritrovare, quando servirà, ciò che 
di cui avremo davvero bisogno. Con questo non credo di accanirmi per una cancellazione, verso la quale ho soltanto mostrato il mio 
assenso.
Rispetto poi all'alfabetizzazione di base, potrei dirti che più che sulle pressioni politiche credo maggiormaente nelle iniziative diffuse. 
Tant'è che ho cercato di impegnarmi personalmente in questo, arrivando ad ottenere con un progetto da me presentato un 
finanziamento ministeriale ad hoc; per la realizzazione di quel corso di alfabetizzazione informatica per minori detenuti, che Hal e 
Kristian hanno portato a temine, dedicandogli anche un certo spazio su questa lista.
Sarà poco, ma a me sembra importante che persone davvero competenti come loro mettano le proprie conoscenze al servizio di 
ragazzi altrimenti esclusi (magari anche grazie a chi teorizza sulle "curve di apprendimento" e sugli "strumenti informatici intelligenti"), 
dal settore dominante l'economia e la cultura moderne.
Perchè ritengo che la vera rivoluzione stia nella conoscenza di base di tutti, piuttosto che nella altissima specializzazione di pochi.
Probabilmente è per questo che mi interessano i risvolti sociali, culturali, e politici della rivoluzione informatica, più che i tecnicismi.
Naturalmente ognuno è libero di appassionarsi a quello che vuole, (in radio i "radioamatori" apprezzano la tecnica radiofonica, chi la 
radio la fa la ama per i suoi contenuti); ed è in questo che la "divisione dei compiti" o, nel caso nostro, di aree d'interesse, può essere 
significativa. Certo però, ribadisco, diviene difficile farlo di fronte a chi parla (usando o meno le faccine) di "cazzate", di necessità di 
"usare l'intelligenza", o di cose "che non devi fare" .
...
>Cosa che non devi fare. Se sei stato bacchettato da me, e' perche' non l'ha
>fatto qualcun altro prima di me. Non ti preoccupare, l'avrebbe fatto qualcun
>altro e forse peggio di me. Purtroppo su Internet funziona quasi sempre cosi'.
>Se ti offendi per cosi' poco, fattene una ragione: non c'e' nulla di
>personale.

A proposito delle bacchettate. Per le tabulazioni oltre al tuo divieto ho per fortuna avuto da Hal l'informazione (sai, preferisco 
comprendere per adeguarmi piuttosto che adeguarmi tout-court); attendo invece ancora da parte tua spiegazioni sulla inesistenza di 
programmi open per windows (ho già scritto che mi sembrava che Open Office lo fosse...), o di wordeditor di tipo WYSIWYG. Io 
userò poco l'intelligenza, ammesso che tu me ne riconosca una, ma certo quello che esce dalla stampante somiglia parecchio a ciò che 
vedo sul monitor (e con diversi programmi: prima MS Word, poi Star Office ed adesso Open Office).
Comunque non ti preoccupare, non mi ritengo personalmente offeso di non aver trovato tappeti rossi; è solo che prima parli di 
tolleranza e poi operi divieti.
Ma forse il problema è solo che le modalità di relazione fra utenti Linux sono come lo stesso OS; presentano una "curva 
d'apprendimento" piuttosto elevata! A proposito: ma per cosa cazzo sta IMHO?
Ciao e... resto in attesa delle prossime faccine!




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