[Golem] Re: [hack] Migrazione progressiva (era: no subject)+riflessione su distro=flame

[Marco Bodrato]

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Ciau!

Bella questa discussione... dico anch'io la mia... anche se devo essermi
perso l'inizio e qualche particolare mi sfugge.

Premessa: sono un debianista, uso piu' la consolle testo che
l'interfaccia grafica e... nonostante fosse ormai pagato, ho cancellato
definitivamente uinDos dal mio portatile.

Cio` detto mi sento molto affine alle argomentazioni di Hal, all'elogio
della "bio"diversita` del software e della diversita` di approccio degli
umani alla tecnologia... Aggiungero` un argomento collaterale.


In poche parole cio` che auspico per il software libero e`: che diventi
utilizzabile ad _ogni_ livello di competenza. Il bello e` che questo e`
possibile.


Il software chiuso, attualmente, e` molto semplice da usare... semplice per
un uso semplice, si intende. Puoi scrivere una lettera e stamparla senza
saper usare molto di piu' di una macchina da scrivere, semplicemente
imparando a premere col dito su "nuova lettera", scrivere il testo e premere
"stampa". Questa caratteristica e` veramente molto buona.
Il vero limite del software chiuso e` che, per quanto uno abbia competenze
immense, oltre un certo limite trova un muro... una volta imparati tutti i
parametri modifcabili, si scontra con la rigidita` del binario e si ferma li'.

Se il software libero fosse un "opposto" speculare, dove per fare ogni cosa
devi essere ultraesperto di cio' che succede... dove per spedire una mail
devi conoscere lo stack TCP/IP, per guardare una immagine conoscere le
differenze nell'algoritmo di compressione gif piuttosto che png... sarebbe
un dramma.
Per molte persone il computer e` uno strumento, non hanno il minimo
interesse di sapere cosa c'e` dentro, il loro obiettivo e` montare film
piuttosto che scrivere articoli o gestire una contabilita`... non vogliono
neppure sapere se sara` un 586 un PPC a eseguire il compito, ed e` giusto
che sia cosi`!

Attualmente chi ha buone, ottime, eccezionali competenze informatiche, si
trova bene col software libero. Io auspico che in futuro anche chi ha zero
competenze informatiche e magari buone capacita` artistiche si trovi ad
usare lo stesso software... quando le capacita` artistiche si scontreranno
con una carenza dei programmi... allora l'artista _potra`_ decidere di
acquisire le capacita` per intervenire. Ma _non_deve_ essere costretto.

Il bello del software libero e` che, quando ti serve, puoi andare a toccare
tutti i parametri, dai piu' superficiali fino al codice piu' profondo...
ancora un po' manca il poter... non toccar nulla quando non ti serve.


In ogni caso mi sembra che Debian stia andando proprio in questa direzione,
mi fa sorridere la domanda "hai imparato di piu' in 6 mesi di Mandrake o in
uno di Debian"... io ho imparato "molto di piu'" in un anno di SuSE (che
dovevo amministrare/aggiornare una volta che era stata installata da altri)
che in altrettanto tempo di Debian... Proprio perche', superato lo scoglio
dell'installazione, Debian fa tutto da sola, non devi mai preoccuparti di
controllare che ci siano le librerie giuste, che' apt ci pensa per te; non
devi mai compilare nulla dai sorgenti, che' c'e` il pacchetto ufficiale gia`
pronto per un mare di cose... Ovvero, sto imparando cose diverse.

Il mio attuale mito, in proposito, e` Knoppix. Un capolavoro tecnologico, un
intero sistema... anche veloce, senza bisogno di HD. Un'enorme comodita`,
non ha bisogno di interventi per la configurazione. Una volta installato e`
Debian... E se vi serve personalizzarlo (prima di masterizzare :-) c'e` un
mare di documentazione.


Vabbe', giusto il mio contributo assonnato.

Ciau,
     Marco


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