[Golem] [ot] Il posto dei calzini
Hal
hal@linux.it
Ven 18 Lug 2008 16:27:18 CEST
Gianni Casalini ha scritto:
> Non capisco la prima persona plurale.
Noi dei Gruppi Linux. :-P
> Tutti oggi frequentano le reti informatico-comunicative, perché le
> reti informatico-comunicative sono integrate nella nostra esistenza.
Vedo una certa differenza fra chi è appassionato a un tema e chi
semplicemente lo "frequenta". Un associazione di cuochi (anche non
professionisti) è diversa da coloro che semplicemente "mangiano".
Non per togliere niente a chi mangia senza saper cucinare (anzi: può
esserci un semplice mangiatore che ha un gusto molto più raffinato e
attento di molti cuochi). Voglio dire che sono diversi fra loro.
> Che possa succedere che di questa centralità siano più consapevoli il
> fruttivendolo, la sarta o il filosofo, piuttosto che il tecnico, è
> cosa comprensibile.
Non è un fatto di *più* o *meno* consapevolezza. Diversa.
> Il tecnico non sempre è in una posizione privilegiata, né sempre
> vuole esserlo.
Si, soprattutto la seconda.
> Il tecnico vate nell'epoca postmoderna è durato meno dell'ingegnere
> vate nell'epoca moderna, e nonostante questo la sua posizione è
> assolutamente centrale in tutti i processi economici e sociali.
Centrale.
> E' che questa centralità è ormai diffusa a tutti le soggettività che
> partecipano alle reti.
Un po' diversa, ma poco. Vedi sopra.
> Molti e molte hanno tentato di tradurre la propria soggettività nel
> passaggio da un'epoca "analogica" a un'epoca "digitale". Solo chi era
> tecnicamente attrezzato ha avuto, in qualche modo, la possibilità di
> farlo.
Con una consapevolezza tecnica che, però, non coincide con una
consapevolezza tout court.
> Gli altri hanno dovuto invece prendere atto che la casalinga
> postmoderna non è per niente una traduzione della casalinga di
> Voghera con il PC. Non si sono aggiunti nuovi elettrodomestici o
> strumenti tecnici.
Si
> E' la totalità dei modi di essere che è stata messa in discussione e
> ha sconfinato in infinite ibridazioni.
Si
> Chi "non ha potuto difendersi", talvolta, ha dovuto arrendersi alla
> fine di un mondo e, nei casi migliori, l'ha evocata questa fine e ne
> ha gioito.
Si, purtroppo.
> Quindi per me è vero che la posizione del tecnico è "particolarmente
> vicina al cuore del drago", ma è anche vero che il cuore del drago è
> ovunque.
Nei secoli la natura del drago è molto cambiata, adesso è raggiungibile
da (quasi) ovunque. Dico "quasi" perché ci sono luoghi "culturali" da
cui è molto difficile raggiungere il cuore del drago (uno di questi
luoghi è l'ignoranza).
Il "problema" è che spesso al tecnico non gliene frega poi tanto di
quello che fa il drago.
>> Siamo nell'occhio del ciclone ma ne saremo consapevoli, forse, fra
>> molti anni.
> Se c'è un aspetto positivo della globalizzazione è che nessuno/a ha
> molti anni per diventare consapevole di qualcosa.
Un "molti" relativo. Come la vita della farfalla: è lunghissima, dura
una vita intera!
Ciao :-)
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