[Gulli] Beppe Grillo usa Word per realizzare i documenti .PDF

Valerio Di Stefano valeriodistefano@valeriodistefano.com
Sab 28 Lug 2007 00:27:50 CEST


On ven, 2007-07-27 at 21:55 +0200, Sandro Fabbro wrote:

> Pure io ci sono rimasto male...Speriamo si scusi e favorisca
> openoffice perchè apparte questo errore è sempre un grande.

Sì, come al solito le scaforàte tendono a svilire il significato
originario delle segnalazioni, gettandole nel più inutile e pretestuoso
catastrofismo di casta.

Il senso della mia segnalazione era quello di segnalare una piccola
incongruenza di Grillo. Questo non svilisce certo la sua attività di
denuncia e il suo diritto a usare un prodotto Microsoft (magari l'aveva
comperato prima di sentir parlare di Open Source, e già che c'era l'ha
usato, magario ha dato l'incarico a qualcuno del suo staff di redigere
il documento e salvarlo in PDF, magari...).
In fondo, se Beppe Grillo usa MS Word, non fa del male a nessuno.
Se lo usa la pubblica amministrazione fa del male a tutti.

Non si tratta del "predicare bene e razzolare male", come afferma il
pensiero scaforològico, è semplicemente il comportamento di chi ancora
non sa (non sa che esiste OO, non sa che OO salva in PDF, non sa che i
suoi collaboratori usano Microsoft, non sa installare Linux, non sa...),
di chi non ha ancora trasformato una scelta di denuncia in azione
quotidiana.

O, forse, è semplicemente l'atteggiamento di chi si rende conto di non
essere perfetto, ma di vedere molto chiare le soluzioni a certi
problemi.

Io so che Linux è migliore di Windows. Ma il mio preside non lo sa.
O, forse, lo sa ma non l'ha ancora capito.
Cosa devo fare, ammazzarlo?
Oppure sentirmi in colpa perché se devo scrivere qualcosa su un computer
della scuola lo faccio obbligatoriamente con MS Office?
Mia moglie, sul *suo* computer ha Windows XP. Devo chiederle il divorzio
per questo? Se mi chiede di accenderlo e controllarle la posta mentre
lei gira il sugo, devo lavarmi le mani dopo aver interagito con Outlook
Express?

Ma, si sa, quando Linux è una fede, un minimo errore altrui può
diventare una crociata. E chi lo commette è, per traslato, un infedele.

Non ragioniam di lor, ma guarda e passa.

-- 
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