[Gulli] (senza oggetto)

Giovanni Scafora linuxmania@gmail.com
Sab 12 Maggio 2007 11:09:36 CEST


Il 12/05/07, Valerio Di Stefano<valeriodistefano@valeriodistefano.com>
ha scritto:
> Mah, non sono pienamente d'accordo con te.
> Io pago per avere una rivista. Che ha un costo. Se voglio
> quel prodotto corrispondo quel prezzo, altrimenti non lo
> compro.

Questo è ovvio. Ognuno è libero di spendere i propri soldi come meglio crede.

> Questa rivista parla di Linux. Lo fa (o lo dovrebbe fare) in
> modo divulgativo, ed è quello che apprezzo quando la
> sfoglio (con sempre meno tempo e sempre meno voglia, il faut
> le dire).

Anche su questo nulla da dire... non ho mai contestato la qualità
degli articoli.

> La pubblicità alla Microsoft è una strategia
> commerciale.
> Non ha nulla a che vedere con l'etica.
> Sono soldi, e i soldi, notoriamente, non sono incompatibili
> con nulla e con nessuno. Neanche con Linux (tant'è che se
> uno vuole se lo può vendere tranquillamente).
> Poi si potrebbe anche discutere se una rivista, per il solo
> parlare di Linux, dovrebbe anche essere contraria a
> Microsoft.
> Ma sono due cose profondamente diverse.
> C'è chi usa Linux perché odia Microsoft e c'è chi usa
> Linux perché ama la conoscenza. Io mi ritengo parte della
> seconda categoria.

Non sono d'accordo con te.
Tutta la questione, invece, ruota proprio intorno ad una questione di
etica professionale. Mi preoccupa la tua affermazione, quando dici che
"i soldi non sono incompatibili con nulla e con nessuno". A mio
modestto avviso, io non venderei mai la mia dignità e non metterei mai
in discussione la mia etica profesionale per soldi. Ma, probabilmente,
la pensiamo in modo diverso.

> Mah, io non lo so se i lettori di Linux Magazine abbiano
> effettivamente *scelto* l'uso di Linux. Penso che molti
> siano ancora i "curiosi", coloro che si avvicinano alla
> rivista dicendo "Mah, fammi un po' vedere questo Linux cosa
> fa...", senza sapere, magari, nemmeno come si masterizza un
> file .iso (tanto che c'è una pagina che si ripete ogni
> mese in cui la cosa è spiegata) per poi procedere
> all'installazione o anche alla prova di una distribuzione
> live.

Appunto! Pensa un pò cosa può passare per la mente ad un lettore che
si avvicina per la prima volta a Linux, leggendo quella rivista e
vedendosi sbattere in faccia quella pubblicità. Come minimo rimane
prima disorientato e poi disgustato.

> Penso che la *scelta* consapevole e chiara di usare Linux
> sia un qualcosa che viene *molto* dopo. E tra il primo
> approccio entusiastico (Linux è gratis, uh, che culo,
> guarda lì, bellino, non lo so usare, quindi non
> funziona.... -perché c'è gente così-) e l'uso
> consapevole ce ne passa. Uh, se ce ne passa...

Beh queste cose non venirle a dire proprio a me. Lo so benissimo.
Il problema è che quella pubblicità era, è e resterà sempre di cattivo gusto.


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