[Gulli] Riflessioni

Valerio Di Stefano valeriodistefano@valeriodistefano.com
Sab 19 Maggio 2007 16:13:50 CEST


On mer, 2007-05-16 at 22:55 +0200, Giovanni Scafora wrote:

> > Molti amici mi scrivono che Livorno è cambiata. E dev'esserlo davvero se
> > si deve sentir dire, proprio a Livorno, che Linux è una fede.
> Perché, a Livorno non si può dire?

Uh, hai voglia te se si può dire.
Ma temo proprio che non si possa anche pretendere di essere presi sul
serio, considerando lo spirito fondamentalmente dissacratore dei
livornesi.
Una fede è una verità rivelata, se il mio passato da credente non
m'inganna, e Livorno (almeno quella che ho frequentato io fino al 2000,
anno in cui ho dovuto staccarmene) alle verità rivelate ha sempre riso
in faccia (a parte alla Madonna di Montenero, a cui sono state dedicate
più sbronze che ex-voto), preferendo non prendersi mai sul serio e,
soprattutto, non prendere mai sul serio i portatori di fede.
Il carattere profondamente anticlericale dei livornesi è, poi,
universalmente noto.
Questo non significa che Livorno, dal punto di vista delle fedi, non sia
anche una città tollerante (basti vedere quante confessioni diverse ci
convivono, senza che nessuno ci trovi nulla di strano -per fortuna!-),
ma penso proprio lo sia più nei confronti della *gente* che professa una
fede che per la fede in sé stessa.

Quindi, per fartela breve perché mi sono venuto annoia per conto mio, mi
sono chiesto *perché* proprio a Livorno possa essersi sviluppata una
affermazione così perentoria e radicale.
E forse è perché è vero quello che mi dicono in tanti, che i livornesi
non sono più quelli di una volta.
O forse, più probabilmente, perché le verità rivelate son sempre
esistite anche a Livorno.Solo che non le chiamavano "fedi" ma "ideali".
Che poi, gira e rigira, hanno sempre lo stesso effetto deleterio.

> Oppure dovrei temere di esporre le mie idee solo perché a te o a
> qualcuno non va bene?

Ma figurati, bertesòro, esponi pure tutto quello che ti pare e piace e
tràine soddisfazione imperitura.
Il punto è che se lo fai in una mailing-list io posso anche sentirmi
autorizzato a rispondere che questa cosa non mi piace e che mi sembra
una ridanciana e risibile esagerazione.

> Se fossi in un'altra città sarebbe normale?

Non *in* un'altra città ma *di* un'altra città.

-- 
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